CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!
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martedì 15 novembre 2016

Occupazione dell'aula Break Now

Il 15 novembre è stata occupata l'aula Break Now, all'interno dell'area Polo Piagge. Di seguito il comunicato dell'occupazione. 


BreakNow nasce da un bisogno comune che sia una pausa tra le lezioni o dalla solita routine. La parola Break ha però un duplice significato: fare pausa e rompere. Rompere la quotidianità, rompere l’idea del ‘non si può fare niente per cambiare lo stato di cose esistente’.
Nel polo Piagge, tra agraria, economia, scienze politiche, giurisprudenza.. c’è troppo e manca molto. Troppa pressione, troppo controllo.. Tutto questo ci sta stretto. La vita scorre frenetica: lezione, caffè, pranzo al volo (se possibile, perché se si va a mensa ci si possono impiegare delle ore prima di poter pranzare per la lunghissima fila che si crea fuori dalla mensa Betti, insufficiente a soddisfare la richiesta), lezione e via.. Si vogliono scambiare quattro chiacchiere col compagno di corso? Non c’è tempo, non c’è spazio. Si vogliono scambiare appunti o libri? Non c’è tempo, non c’è spazio. Se vuoi mangiare il pranzo che ti sei portato da casa perché non hai tempo di andare a mensa, perché non puoi tornare a casa, perché non hai soldi o semplicemente ti sei stancato di mangiare un panino ogni giorno comprato al bar del polo piagge, non sai dove andare! L’inverno sta arrivando e all’aperto non ci si può più stare. Se vuoi studiare in compagnia, magari preparare un esame in gruppo è indispensabile parlare e nelle biblioteche o aule studio è vietato. E quindi non sai dove andare! Molte aule di lezione, che magari restano inutilizzate per qualche ora durante la giornata, rimangono chiuse.
Se per un momento guardassimo la cosa dal di fuori, dall’alto ci accorgeremmo che il polo piagge sembra quasi un edificio costruito appositamente per non sostare. Tutto deve circolare. Gli studenti devono circolare. A lezione finita, fuori dalle palle. Non vogliamo solo attraversarlo il luogo in cui passiamo metà del tempo della nostra giornata, vogliamo anche viverlo. Standoci, prendendocene cura, sentendolo nostro, di tutti. Arrivare in facoltà e non percepire quello che ci sta intorno ostile.
Come studenti ci siamo chiesti: ma possibile che non ci siano aule vuote dove ci si può stare? Studiare, mangiare, leggere.. La risposta è ovviamente no. Gli spazi ci sono sempre. Basta vederli e prenderseli.
Non chiediamo niente di trascendentale.. Chiediamo uno spazio dove stare quando fuori piove e manca un’ora alla prossima lezione, un posto dove sai che incontrerai facce amiche, un’aula dove puoi decidere tu cosa ti piacerebbe vedere appeso alle pareti.. Per anni abbiamo chiesto più spazi per gli studenti all’interno dei poli e la risposta è stata sempre negativa: “Non ci sono spazi”. Noi sappiamo che non è vero, gli spazi ci sono e ce li riprendiamo.

BreakNow c’è ma non si vede..

giovedì 12 maggio 2016

Autonomi in Università - 5 anni di occupazione


Il 13 maggio 2011, al termine della seconda onda e in occasione di una contestazione a un convegno sul Bologna Process venne occupata l'aula master nella facoltà di Lettere.


Un piccolo punto nel filo rosso di anni militanza autonoma in università, cresciuta con i movimenti studenteschi e scontrandosi con i processi di ristrutturazione del mondo universitario.
A distanza di 5 anni è tempo di bilanci, di sguardi critici sul futuro e di comprensione del passato.
Quali oggi i temi della militanza autonoma in università?

venerdì 23 ottobre 2015

Chi ruba non siamo noi: Augello dimisisoni!

Martedì 20 ottobre, a seguito dell'assemblea d'ateneo, 300 studenti circa hanno occupato il polo dell'ex Gea, locale dell'università tenuto chiuso e sottoutilizzato, nel quale hanno scoperto un magazzino abusivo di libri invenduti e lasciati a marcire. L’ex Gea veniva infatti utilizzato dalla Pisa University Press, società erede della PLUS, che venne creata ad arte per far fallire l’ex Servizio Editoria Universitaria. Guarda caso il revisore dei conti della Pisa University Press è il figlio dell’immobiliarista Madonna, lo stesso interessato a rilevare l’ex Gea e proprietario la seconda porzione del ex convento delle Benedettine che l’università vuole acquistare.
Il 21 ottobre l'ex convento delle Benedettine è stato quindi sanzionato dagli studenti che, partiti dall'ex Gea, hanno bloccato i lungarni per occuparlo. Decisi a non accettare più le politiche di speculazione attuate dall'università di Pisa e dalle istituzioni cittadine gli studenti hanno scoperchiato un altro vaso di Pandora (già denunciato un anno fa): lo stabile, gestito da una cooperativa privata che paga una cifra irrisoria all'ateneo dovrebbe essere affittato a studenti e professori stranieri ma di fatto la cooperativa lo gestisce come un albergo privato di lusso.

Una domanda sorge spontanea: a chi giovano le politiche che attua il rettore Augello?
Di certo non agli studenti. In risposta alle questioni portate più volte all'attenzione delle istituzioni, dall'esclusione prodotta dal nuovo calcolo Isee fino ad una presa di posizione sul magazzino ex Gea e sulle Benedettine, l'università fa orecchie da mercante e manda polizia e questura dagli studenti che vogliono riprendersi le risorse sperperate a vantaggio dei soliti privati.

mercoledì 22 ottobre 2014

Consani continua a fare il "furbetto": siamo senza casa e vogliamo le risorse per studiare!

Ecco perché abbiamo occupato Le Benedettine

Dopo l'occupazione di lunedì da parte degli studenti del Residence Le Benedettine anche il Presidente pro tempore del DSU Simone Consani accusa la pressione, scaldandosi fuori misura pur di correre in soccorso dei suoi sodali insediati tra Palazzo Gambacorti e Palazzo a la Giornata. La difesa delle politiche abitative istituzionali rivolte agli studenti sembra palesemente debole e inadeguata. L'occupazione ha fatto emergere un bisogno sociale la cui domanda è ignorata e disattesa dai soggetti pubblici i quali invece dimostrano di operare in una direzione contraria alla soddisfazione di questi bisogni: diritto alla casa, accessibilità agli studi, qualità dignitosa della vita.
Solo con la buona amministrazione delle risorse del DSU sarà infatti possibile continuare a garantire i servizi per gli studenti borsisti e la generalità degli studenti” afferma Simone Consani. Noi, che siamo quelli aspettano la casa da un anno e mezzo, che siamo quelli che non possono pagarsi un affitto in città se non a prezzo di gravare sulle spalle della famiglia o di sacrificare lo studio al lavoro, quelli ai quali il fitto casa non basta, non crediamo a questa favola del Presidente Consani.

lunedì 20 ottobre 2014

14 ore di occupazione alle Benedettine

Dalle 6 di mattina alle 8 di sera da dentro le mura dell'ex convento sul Lungarno Sonnino abbiamo affermato una cosa chiara: parte del patrimonio pubblico dell'ateneo dev'essere destinato alle migliaia di studenti in difficoltà abitativa. La vicenda del Residence delle Benedettine è uno schiaffo in faccia ai giovani studenti e studentesse sotto ricatto in città, costretti a scegliere tra affitti da capogiro, mille lavoretti e il rischio di doversene tornare a casa. L'Ateneo ha scelto di continuare a ignorare l'insofferenza che cresce dal basso e che non riceve alcuna risposta dal diritto allo studio, rivolgendo le proprie attenzioni e investimenti solo ai “ricchi”, agli elementi valorizzanti l'immagine dell'ateneo: visiting professors, cooperanti etc. Per fare questo UniPi finanzia i grossi immobiliaristi come Madonna, dal quale ha acquisito lo stabile, e affida le strutture a cooperative che, vincendo gli appalti al massimo ribasso, ammortano i costi di gestione trasformando in un albergo per studenti costosissimo una foresteria in tutto e per tutto attrezzata per essere adibita a residenza studentesca.

Nel frattempo l'emergenza abitativa cresce. All'uscita della seconda graduatoria del DSU gli esclusi dal beneficio del posto alloggio saranno ben più dei 1500 dell'anno passato. UniPi però continua a trincerarsi dietro la foglia di fico dei fini istituzionali scaricando le responsabilità della gestione del problema sul DSU e rifacendosi la faccia con la promozione di tavoli di confronto tra enti. L'occupazione di oggi ha però portato il problema in casa dell'ateneo che ha dovuto confrontarsi, scomodando prorettori e direttore generale, con un'amara realtà: chi non può più aspettare le promesse della Conferenza Università Territorio e pretende di rientrare tra le voci di bilancio di chi disegna oggi un'università costruita contro di noi. Noi che non possiamo permetterci l'alta formazione ma la vogliamo, noi che non possiamo studiare e lavorare eppure lavoriamo più che studiare, noi che non abbiamo una casa e ne abbiamo diritto.

giovedì 10 aprile 2014

Assemblea d'Ateneo: le risorse ci sono! Occupato il residence Le Benedettine

Stamattina si è svolta al polo Carmignani l' assemblea d'Ateneo. Lo stesso giorno in cui sono stati inaugurati dall'Università, con grande sfarzo, gli Open Day della ricerca, gli studenti hanno chiarito che i temi d'interesse sono altri: il diritto allo studio, la didattica dequalificata e il mercato del lavoro precarizzato.
Sul versante del diritto allo studio è stata ribadita la drammatica assenza di posti alloggio per gli studenti beneficiari. I posti certo non mancano, ma la collaborazione tra le diverse istituzioni cittadine – Comune, Università, Diritto allo studio – non è indirizzata al soddisfare i bisogni degli studenti. Per questo motivo è stato lanciato un ultimatum sull'apertura delle residenze di via Da Buti, Santa Croce in Fossabanda e Paradisa.
Per quanto riguarda la didattica i fronti sono molteplici: dallo smantellamento delle lauree magistrali nel dipartimento di Filologia, agli sbarramenti per l'accesso alle lauree specialistiche di economia e medicina. Emblematico è il caso di beni culturali: un accordo inter-istituzionale si pronuncia sulla “tutela volontaria” per la cura dei beni artistici della città. Questo sempre più concretizza un futuro di lavoro precario e gratuito, sulla scia del Job Act e sul modello Expo 2015. In tutti questi processi di ristrutturazione all'interno dell'Università è evidente quale sia il ruolo svolto dai docenti e dai consigli di dipartimento, perciò gli studenti hanno preteso che entro una settimana il Rettore Augello, l'amministrazione centrale dell'università e la dirigenza dei dipartimenti si pronuncino su confronto pubblico e aperto con gli studenti.
Conclusasi l'assemblea gli studenti si sono diretti all'ex convento delle Benedettine e lo hanno occupato. Questo immobile è stato adibito a residenza per i visiting professor dall'Università, con un investimento di 9 milioni di euro, ma non è mai stato aperto. La richiesta è che venga dato agli studenti in emergenza abitativa.

L'assemblea ha rilanciato sulla data di mobilitazione contro le politiche di austerità di sabato 12 aprile a Lucca, dove si svolgerà il festival del volontariato, con la presenta di Renzi e a Roma per la manifestazione dei movimenti sociali contro austerity e precarietà.

lunedì 7 aprile 2014

#Renzistaisereno, noi non aspettiamo Godot, ci vediamo a Porta Pia!

Stamattina a Roma famiglie in emergenza abitativa, precari, migranti e studenti hanno dato vita a quattro nuove occupazioni nel quadro di un nuovo tzunami tour verso il 12 aprile.

Tra queste occupazioni,  quella dello studentato Godot in via Cesalpino da parte del progetto Degage  è una risposta forte all'emergenza abitativa studentesca pressante in tutte le città italiane.
L'immobile occupato in zona universitaria è di proprietà di una società privata, comprato e rivenduto più volte, poi sequestrato e attualmente in stato di abbandono da più di cinque anni.
In questo periodo di crisi, con la disoccupazione giovanile che arriva al 42,3%, l'università e il diritto allo studio continuano con le speculazioni chiudendo gli occhi di fronte ad un bisogno crescente di alloggi e reddito. Parlano di noi “giovani”, ma non per proporci delle soluzioni; per questo anche a Pisa, come in tantissime altre città italiane, abbiamo occupato, un anno fa, lo studentato Spot. Insieme a Degage e Godot ci opponiamo all'unica risposta che sanno darci: precarietà e sacrifici.

venerdì 7 marzo 2014

In piazza Verdi c'eravamo tutti!

Ieri degli agenti della digos si sono presentati allo studentato occupato Taksim, casa di numerosi compagni e compagne, per recapitare ad alcuni studenti del CUA di Bologna dei provvedimenti di divieto di dimora. Le accuse sono di aver partecipato alla giornata di lotta del 23 e 27 maggio in piazza Verdi. Il 23 maggio si svolgeva un'assemblea pubblica con alcune lavoratrici della Sodexo di Pisa, per continuare il percorso di discussione e lotta contro i tagli e le misure di austerità; la polizia ha cercato di sgomberare la piazza, che ha risposto costruendo barricate. La lotta Sodexo ha ancora una volta mostrato come la potenza delle lotte si esprima in variegati modi, tra cui occupare rotonde stradali, strade e piazze. Pochi giorni dopo le intimidazioni delle forze dell'ordine si sono ripetute e la piazza ha nuovamente dimostrato la sua forza cacciando via la polizia.

Siamo costretti ad assistere ad un ulteriore atto repressivo che cerca di mettere un freno alle lotte in corso: ma non è certo questo che ci fermerà!

venerdì 15 novembre 2013

#15n: assediata Fossabanda, occupato l’ex centro per l’impiego

Numerosi picchetti in differenti punti della città hanno dato inizio a questa importante data di mobilitazione; davanti alle scuole e alle facoltà fin dal mattino hanno cominciato a radunarsi gli studenti, mentre inquilini resistenti e moltissimi abitanti di Sant’Ermete presidiavano fin dalle prime luci dell’alba due appartamenti di famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole.
Nel quartiere di Cisanello, Kabir, lavoratore precario delle pulizie nei magazzini, e sua moglie aspettavano la visita dell’ufficiale giudiziario. Quest’oggi la forza pubblica, che negli ultimi due accessi aveva provato ad eseguire lo sfratto (incontrando una resistenza determinata, per la quale cinque persone si sono viste recapitare una denuncia) non era presente; troppo impegnata a gestire l’andamento della manifestazione ed a presidiare gli eventuali obiettivi sensibili.
Nonostante dopo settimane di mobilitazione la situazione per questa famiglia sembrava essere arrivata ad uno sbocco, con la proposta strappata ai servizi sociali di un’assegnazione straordinaria di alloggio popolare, i proprietari e l’ufficiale giudiziario, evidentemente esasperati dal vedere continuamente violata la loro autorità, hanno provato a colpire i meccanismi di solidarietà e resistenza degli sfrattati. Per la prima volta un ufficiale giudiziario ha deciso di non comunicare alla famiglia la data del rinvio, provocando e minacciando con frasi del tipo: “Vediamo se riuscite a presidiare questa casa 24 ore al giorno, io torno quando mi pare e lo sbatto fuori!”

martedì 12 novembre 2013

Assemblea d'ateneo occupa verso il #15N

Questa mattina si sono trovati studentesse e studenti dell'ateneo di Pisa in un'assemblea al Polo Carmignani per discutere delle problematiche che in questo periodo e da diverso tempo affliggono la nostra università e impoveriscono il nostro welfare. Un centinaio di studenti e studentesse hanno messo al centro della discussione il problema della ricchezza sociale, della sua distribuzione e di come organizzarsi per riappropriarsene contro le politiche della governance cittadina.
Già l'occupazione di ieri mattina dell'albergo, attualmente di proprietà del comune, di Santa Croce in Fossabanda ha posto nuovamento il problema della destinazione del patrimonio immobiliare pubblico. Questo è stato un primo gesto indice della necessità di riappropriazione di spazi pubblici che altrimenti sarebbero svenduti a speculatori privati o ingeriti in piani di alienazione per il finanziamento di opere pubbliche.
In particolare questo stabile sarebbe capace di ospitare centinaia di studenti e una mensa per quei poli didattici segregati in zona Piagge. Più volte era stato chiesto in sede istituzionale che fosse concesso Fossabanda al DSU, ma le richieste non sono mai state accolte. Anche ieri lo stesso muro di gomma è stato eretto dalle istituzioni.
Ma dall'assemblea di oggi si è voluto dare un forte segnale di attacco alle scelte politiche di chi ci espropria delle nostre risorse pubbliche. I partecipanti sono usciti in un corteo che ha percorso le strade della città, passando attraverso il Polo Fibonacci, un simbolo della carenza di fondi che dallo Stato vengono concessi agli studi, e muovendosi verso lo studentato mai aperto di via Da Buti, rivendicando passo dopo passo la legittimità delle lotte e la carenza di interventi da parte di chi, istituito, dovrebbe garantire il diritto allo studio.
Il corteo ha occupato lo stabile con l'intenzione di tenerlo per l'intera giornata di oggi e renderlo la sede dell'assemblea cittadina indetta per stasera alle 21.30 verso la mobilitazione del 15/11 p.v. per una nuova politica di welfare studentesco e sociale.


Di seguito riportiamo il report dell'assemblea d'Ateneo e il comunicato d'occupazione

lunedì 21 ottobre 2013

Pisa: niente risposte dalla CUT. Studenti bloccano i lungarni

altOggi, dopo il rinvio del 15 ottobre, la Conferenza Università e Territorio si è riunita a Palazzo Gambacorti. Quest'organo interlocutorio che riunisce sindaco, diritto allo studio e rettori dei tre atenei cittadini ha dimostrato di essere il teatro perfetto per la spartizione del patrimonio pubblico cittadino. Presenti alla conferenza per un'audizione conquistata a seguito di mesi di mobilitazione anche studenti dello studentato occupato Spot.
Nel corso della conferenza la discussione sull'armonizzazione delle politiche di investimento dei soggetti partecipanti si è sviluppata secondo due direzioni: da un lato le esigenze dei due grandi atenei d'eccellenza – Scuola Normale Superiore e Scuola Sant'Anna – preoccupate di reperire strutture adeguate per i propri allievi (foresterie, aule, studentati), dall'altro lato il tentativo maldestro del DSU di giustificare la cronica insufficienza del welfare studentesco con misure tappabuchi. A pochi giorni dalle uscite delle graduatorie delle borse di studio l'incapacità di garantire un futuro a tanti studenti diventa drammatica emergenza. Nessuna risposta viene fornita e migliaia di studenti esclusi si troveranno a dover resistere nella giungla degli affitti e del mercato del lavoro precario in città. Dei 1523 posti letto complessivi, 1112 ospitano studenti che hanno confermato la borsa di studio. Dalle nuove graduatorie gli idonei risultano 3064, questo significa che più di 1500 studenti idonei di posto alloggio che non vedranno mai la casa dello studente e che saranno costretti a indebitarsi o a rinunciare a studiare, o peggio a tornare a casa.

venerdì 17 maggio 2013

Aula Studio a SPOT!


È passato un mese da quando abbiamo riaperto agli studenti Palazzo Feroci. 

Molti lavori sono stati fatti e altri sono ancora in corso. 
Piano terra e primo piano sono puliti e igienizzati, l'impianto elettrico è stato ripristinato. 
Abbiamo ricevuto la solidarietà di molte persone che hanno donato mobili, e lo studentato si costruisce giorno dopo giorno. L'aula studio in giardino è stata allestita, e anche quelle interne sono fruibili. 

AULA STUDIO aperta tutti i giorni dalle 10 alle 21

BANCHETTO SCAMBIO-LIBRI tutti i mercoledì

ASSEMBLEA di SPOT tutti i giovedi alle 16

via della faggiola, 2 (dietro Piazza dei Cavalieri)
per info contatto facebook: Spot - studentato occupato autogestito

martedì 16 aprile 2013

Nasce Spot - studentato occupato autogestito

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Oggi al Polo Carmignani l'assemblea d'ateneo chiamata dall' "Assemblea per la riappropriazione del diritto allo studio" ha deciso di porre argine alle politiche di erosione di reddito che continuano a colpire una popolazione studentesca sempre più precarizzata e impoverita. Le questioni della dequalificazione del sistema formazione in questi anni post riforma si concretizzano sensibilmente nei meccanismi che sempre più portano i percorsi formativi a trasformarsi in corse ad ostacoli tra accreditamento, meritocrazia e indebitamento.
Gli interventi in assemblea hanno individuato condizioni comuni della nostra precarietà. I ripetuti attacchi alle garanzie residue - come le ipotesi di decreto Profumo sul diritto allo studio con l'aumento dei crediti richiesti per il mantenimento della borsa di studio – o le ulteriori trasformazioni dei percorsi didattici in senso meritocratico, come previsto, ad esempio, dal decreto AVA che nel giro di poco tempo imporrà il numero chiuso in quasi tutti i corsi di studio, normeranno l'esclusione di massa dalle macerie di questa università. Nel corso della discussione viene ricordata la prossima visita, il 23 aprile, del ministro Profumo a Pisa per un convegno dal titolo "uguaglianza dei meritevoli" all'università Sant'Anna. L'assemblea si scalda. Da tempo ormai è chiaro come merito per noi tutti sia sinonimo di esclusione. A Pisa Profumo non è il benvenuto.

venerdì 15 marzo 2013

Zap Festival! Quarta Edizione!


DA GIOVEDI' 21 A DOMENICA 24 MARZO 2013 A PISA, DA QUALCHE PARTE IN CITTA'

Il meeting di resistenza urbana organizzato dai collettivi di Zona Autonoma Pisana è giunto alla sua quarta edizione.


Per conoscere il luogo dove si svolgeranno gli eventi occorrerà attendere fino all'inizio del festival, giorno in cui uno spazio abbandonato della città verrà riaperto e restituito all'uso della collettività, riempito di iniziative politiche, presentazioni di libri, reading, musica, teatro...socialità!

Protagonisti di questa edizione saranno gli studenti medi! "Contro l'inchiostro delle denunce e i manganelli della polizia, pessimi allievi si riprendono la città..."
Il ricavato delle giornate andrà a finanziare le spese legali per le denunce che hanno colpito gli studenti e le studentesse delle scuole superiori a seguito delle importanti mobilitazioni dell'autunno.

Di seguito il programma della 4 giorni:

sabato 5 gennaio 2013

Via dell'Occhio: sfiorata la tragedia


Pisa - Ieri pomeriggio è avvenuto quello che gli occupanti, ormai sfollati da una settimana, dicevano dal 29 dicembre scorso quando la trave portante aveva ceduto: il tetto è letteralmente crollato, causando un enorme squarcio di 20 metri quadrati nel soffitto di tre appartamenti su sette; solo poche ore prima i vigili del fuoco erano intervenuti per prendere le ultime cose importanti di chi ci abitava.
In questi sette giorni né la proprietà (Azienda Regionale Diritto allo Studio Universitario) né il Comune, hanno dato l'impressione di volersi occupare di mandare tecnici e ditte edili per intervenire tempestivamente scongiurando il crollo del tetto. Della dozzina di mezzi impegnati per addobbare la città vetrina che si preparava a festeggiare il capodanno, neanche uno si è visto in via dell'Occhio, nonostante i Vigili del Fuoco avessero verificato e comunicato alla proprietà la pericolosità del fatto.
Il Progetto Prendocasa e l'associazione Giorgio Ricci, che ha sede nello spazio sociale all'interno della struttura, da anni stanno proponendo una soluzione per sbloccare la situazione delle palazzine occupate: il 'progetto di autorecupero' presentato ad ottobre, che prevede l'accesso ad un bando regionale e a soldi pubblici stanziati dalla regione stessa, è stato rifiutato dalla proprietà, favorendo così politiche di sgomberi, speculazioni e vetrinizzazione del centro storico.

mercoledì 14 novembre 2012

14N a Pisa. La resistenza all'austerity blocca tutto e occupa la torre



Giornata di sciopero e blocco generale a Pisa. Il centro vetrina, è stato letteralmente invaso dai soggetti in lotta, espulsi nelle periferie, cancellati e attaccati nelle ultime settimane, ma che, con l'autorganizzazione,sono stati capaci di creare ed allargare nuovi spazi comuni di resistenza, riprendendosi oggi la città. Fin dalla mattina presto picchetti in vari luoghi della città, più o meno decentrati, hanno operato blocchi per le vie e nei luoghi di lavoro e di studio. Primo tra tutti i picchetti a ritrovarsi è stato quello delle operatrici Sodexo sotto licenziamento, al presidio davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Cisanello.

Non a caso la lotta delle donne della Sodexo ha assunto nella giornata di oggi una valenza così importante. Dopo 18 giorni e 18 notti di presidio permanente le operatrici delle pulizie, costituesi in "comitato cittadini e lavoratori per il diritto alla salute", hanno aperto in città uno spazio di resistenza contro le politiche di taglio e licenziamento su un comparto fondamentale della riproduzione sociale: la sanità. Immediatamente, per le sue caratteristiche di radicalità e spinta alla ricomposizione sociale dal basso, la lotta della Sodexo è diventata trainante rispetto a tutte quelle condizione di conflittualità sociale latenti ma represse dai vincoli imposti dai tappi della mediazione sindacale e dalla retorica della rassegnazione e dei sacrifici. La capacità di questa lotta di resistere agli attacchi condotti dal più grande sindacato confederale, non più capace di controllare la virale diffusione delle dinamiche di aggregazione sociale volte alla trasformazione dell'esistente, oggi si è riversata nelle arterie cittadine, occupando letteralmente il centro e vincendo la scommessa su un 14n che eccedesse i limiti dello sciopero tradizionale nella direzione del blocco, dell'incontro e della messa in comune di pratiche e percorsi di riscatto sociale.

domenica 1 luglio 2012

Restituire gli spazi ad un uso sociale: si può! Si deve!


Inaugurata la Nuova Periferia Polivalente
Migliaia di ore di lavoro volontario, spese minime grazie al contributo di tanti, ai legami nati con il quartiere, al percorso che #occupyPisa ha iniziato il 17 novembre scorso riaprendo gli spazi di via La Pergola: è grazie a tutto ciò che, in 7 settimane, la giungla di erbacce che nascondeva il campo di calcio, gli arbusti che invadevano i campi di calcetto, tennis e basket, la siepe inselvatichita che impediva persino l’utilizzo del marciapiede nella strada adiacente, gli spogliatoi ormai sostituiti da una fogna, hanno ripreso a vivere, sono tornati utilizzabili, sono stati trasformati in un immenso spazio sociale aperto a tutti e tutte.
Dopo sei anni di abbandono, durante i quali l’unico ruolo delle istituzioni è stato quello di murare il casottino degli spogliatoi - mettendo a rischio di epidemie un intero quartiere - la Polispotiva della Fontina è tornata a vivere, ad essere attraversata da decine di persone, ad essere utilizzata da grandi e piccini che vogliono uno spazio in cui trascorrere il proprio tempo, in cui poter praticare sport liberamente. 

lunedì 21 maggio 2012

Occupy Pisa cresce e si trasforma

Occupy Pisa, nata il 17 novembre scorso conl'occupazione di via la Pergola, sgomberata manu militari il 15 febbraio, dopo tre mesi di presidio permanente in piazza Dante, martedì scorso al termine di una grande giornata di lotta contro Equitalia, ha deciso di proseguire il suo percorso in nuovi spazi: decine e decine di persone hanno occupato l'ex-polisportiva di via di Pratale, un luogo enorme abbandonato da anni al degrado. Da qui Occupy Pisa vuole continuare la strada aperta ormai sei mesi fa e che, giorno dopo giorno, vede sempre più persone avvicinarsi con la volontà di mettere a disposizione i propri sapere e le proprie capacità per costruire una reale risposta alla crisi e un orizzonte di cambiamento possibile.

martedì 20 marzo 2012

Gli studenti per il diritto allo studio occupano la sede dell'ex-SEU

Dopo una molto partecipata assemblea d'ateneo, incentrata sulle problematiche del diritto allo studio e sulle responsabilità dell'Azienda Regionale nel peggioramento del servizio, gli studenti hanno deciso di occupare la sede dell'ex-SEU, per rimettere in funzione un'attività dismessa oltre un anno fa.
Durante l'assemblea di ateneo tenutasi stamattina, che ha avuto una partecipazione molto alta, la discussione si è concentrata sulle novità inerenti la situazione del diritto allo studio universitario. Si profilano all'orizzonte una serie di cambiamenti, tutti in direzione del peggioramento dei servizi offerti e dell'aumento dei costi per gli studenti, che andranno a sommarsi alle attuali responsabilità di mala gestione dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, che da tempo sono denunciate dagli studenti.
Dall'inizio di aprile entrerà in vigore la nuova fasciazione della mensa, che si risolverà in un aumento generale dei prezzi, mentre dal prossimo anno sarà incrementata la tassa regionale. Se i dirigenti dell'ARDSU ci parlano della necessità di razionalizzare e accettare i sacrifici imposti dalle difficoltà del momento, queste razionalizzazioni non trovano raffronto nelle politiche che portano avanti, come la gestione degli alloggi, basata su una progressiva svendita del patrimonio immobiliare, affitti milionari versati ai consorzi privati e centinaia di posti letto lasciati inutilizzati (come nel caso della residenza Paradisa); anche il caso di via dell'Occhio è stato ampiamente dibattuto, e la decisione di rigettare la proposta di autorecupero è stata identificata come la scelta di venire incontro alle esigenze delle lobby del Partito Democratico piuttosto che a quelle degli studenti.
Per questo al termine dell'assemblea è stata presa la decisione di spostarsi, prima sotto la sede dell'Azienda a consegnare un documento di sintesi dei contenuti discussi, e dopo nell'edificio dell'ex-SEU, che è stato occupato dagli studenti con l'intenzione di riprendere, in maniera autogestita, questo servizio. Qui infatti venivano stampate dispense a basso costo per gli studenti, fino ad un anno e mezzo fa quando, dopo le pressioni delle case editrici, lo sportello era stato interrotto.
Da questa occupazione vuole ripartire una stagione di lotta che avrà il fulcro nella riappropriazione del diritto allo studio universitario.

Occupata la sede dell'ex-SEU


Dopo una molto partecipata assemblea d'ateneo, incentrata sulle problematiche del diritto allo studio e sulle responsabilità dell'Azienda Regionale nel peggioramento del servizio, gli studenti hanno deciso di occupare la sede dell'ex-SEU, per rimettere in funzione un'attività dismessa oltre un anno fa.

Di seguito il comunicato dal ex S.E.U. OCCUPATO.
"Dal 20 marzo, in seguito a un'assemblea d'ateneo sui temi del diritto allo studio, gli studenti, a fronte della continua dismissione e svendita dei servizi e del patrimonio pubblico, hanno deciso di iniziare un percorso di lotta e ricostruzione diretta di un welfare che sempre di più il DSU mira a espropriare e privatizzare.

Come studenti e studentesse per il diritto allo studio abbiamo riaperto uno spazio e riattivato un servizio che un anno e mezzo fa è stato chiuso in nome della privatizzazione dei costi della formazione direttamente scaricati sugli studenti.

Il SEU (Servizio Editoria Universitaria), il quale distribuiva le dispense universitarie a prezzo di costo, è stato chiuso nella logica di favorire gli interessi di case editrici convenzionate con l'università, come la PLUS, le quali vendono i testi a prezzo di mercato erodendo così sempre più reddito alla composizione studentesca. Il pubblico, l'università, il dsu, ancora una volta, si configura come agenzia e articolazione del privato, chiudendo i servizi e svendendo il patrimonio pubblico, impoverendo gli studenti e privandoli di reddito.