CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!
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lunedì 28 aprile 2014

Fossabanda: la giusta direzione è la lotta!


Il 16 aprile il Cda del DSU ha espresso formalmente interesse per l'immobile di Santa Croce in Fossabanda, di proprietà del Comune di Pisa.
Questo grazie alle numerose mobilitazioni studentesche, e non, che da quest'autunno si fanno sentire in città. Si sono susseguite numerose occupazioni di immobili lasciati al degrado e alla speculazione: dalla casa dello studente di via Da Buti, all' ex albergo di Santa Croce in Fossabanda, sino a quella del' ex convento delle Benedettine.
Tutti questi stabili sarebbero una risposta all'emergenza abitativa studentesca presente in città, ma le istituzioni, dal DSU all'Università, non mostrano di voler dialogare con gli studenti... sino ad ora.
L'apertura di Fossabanda sarebbe certamente una vittoria, se non sarà concesso in affitto a prezzi di mercato. Non è una vittoria che ci può bastare: il DSU continua a costruire svendendo il proprio patrimonio immobiliare anziché ristrutturarlo; l' Università investe 9 milioni di euro per un albergo mai aperto e destinato ai visiting professor.

martedì 17 dicembre 2013

Studenti conquistano la mostra di Warhol

"Le masse vogliono apparire anticonformiste:
ciò significa che l'anticonformismo deve essere prodotto per le masse."
A. Warhol

Questo pomeriggio a Pisa una cinquantina tra studenti universitari e del liceo artistico, si sono presentati davanti al Palazzo Blu, in cui è esposta la mostra "Andy Warhol. Una storia americana", quinto appuntamento del ciclo di mostre dedicate ai maestri del '900. Questa struttura ospita la gran parte delle mostre che arrivano in città ed è oggetto di vanto culturale da parte del comune, che ne fa attrazione di richiamo per il turismo cittadino.
La legittima pretesa era di poter vedere la mostra ad un prezzo accessibile per le tasche di uno studente, già vessato da un'enormità di altre spese per potersi mantenere in città e continuare gli studi. Il contributo proposto era di 2 euro (mentre il prezzo "agevolato" per gli studenti era fissato a 8,50 euro, rispetto ai 10 del biglietto intero), una somma già eccessiva se confrontata ai prezzi normali degli ingressi alle mostre nelle altre città europee. Questa cifra è sembrata inammissibile per i dirigenti della mostra.
Alle richieste dei ragazzi le reazioni sono state un no secco, la chiusura delle porte e il blocco fisico di ogni ingresso. Il dialogo è stato lungo e argomentato, ma le ragioni non sono state ascoltate, cosicché all'ennesimo rifiuto gli aspiranti visitatori hanno preso l'iniziativa decidendo di entrare, nonostante la frapposizione delle guardie del museo. Conquistato l'ingresso gli studenti si sono goduti tranquillamente l'esposizione delle principali opere del Maestro americano, tra Marilyn e Mao passando per la Campbell's Soup.
Già questa mattina alcune classi del liceo artistico, oggi entrato in co-gestione, si erano recate in visita al Palazzo. Non tutti gli studenti avevano la somma necessaria per l'acquisto del biglietto, quindi i professori hanno messo di tasca loro una parte della quota mancante, non riuscendo però a farli entrare tutti: oggi pomeriggio quegli studenti sono potuti entrare.
Il comune e l'università di Pisa propongono un'immagine dorata della vita in città tra vetrine colorate, scalate nel ranking universitario internazionale e candidature a capitale europea della cultura. Al contrario la realtà parla di periferie abbandonate a loro stesse, scuole che crollano, didattica e servizi praticamente inesistenti.
Ci siamo definitivamente stancati di una cultura-merce, che oltretutto è inaccessibile ai più. L'azione di oggi è solo una tappa di un percorso molto più ampio che è iniziato sabato 14 dicembre, con l'incursione in un supermercato da parte di precari e disoccupati dei quartieri popolari, e che continuerà con la mobilitazione studentesca e del precariato giovanile lanciata per il 20 dicembre. È ormai chiaro che anche la cultura, come la casa, il pane e la dignità, è un diritto che si conquista a spinta.
Vogliamo tutto, il pane e anche le rose!

giovedì 11 luglio 2013

Stai perdendo la borsa di studio? Hai difficoltà a pagare l'affitto? Sei pendolare e sei stanco di vedere le tariffe aumentare a fronte di un servizio sempre più scadente?
SPORTELLO PER STUDENTI!

lunedì 24 giugno 2013

FUORICORSO Fanzine degli studenti in lotta!



versione integrale consultabile online
FUORICORSO Fanzine degli studenti in lotta! secondo numero

Verso la rottura di un modello di accumulazione basato sulla valorizzazione dei saperi e l'impoverimento sociale.

Vogliamo iniziare a confrontarci con le mutate condizioni, bisogni e desideri della composizione studentesca. Il passaggio segnato dal decreto Profumo, al di la' delle sue incerte sorti legislative, testimonia di un'accelerazione nel processo di dismissione dell'università pubblica e del restringimento dell'accesso al mondo dei saperi. Questo processo è stato conflittualmente attraversato da tre importanti cicli di movimento: No Moratti (2005), Onda (2008), No Gelmini (2010). La sconfitta di questi movimenti ha prodotto un mutamento dei caratteri della soggettività universitaria, sempre più dispersa nei contesti della precarietà metropolitana e dell'accettazione dell'indebitamento come condizione per accedere ai servizi.

Il decreto - che prendiamo ad esempio come summa di processi già sedimentati nei rapporti sociali che regolano la valorizzazione capitalistica dei saperi - nelle sue linee portanti, si compone di due indirizzi fondamentali ai quali, simmetricamente, corrispondono due retoriche masticate ormai da tempo: innalzamento dei requisiti formativi da conseguire in termini di CFU per il mantenimento delle borse di studio e la diminuzione delle soglie di accesso in termini di ISEE ai sussidi per il diritto allo studio. Il primo aspetto articola una retorica del merito – pretendendo di incentivarlo -, il secondo aspetto articola una retorica della scarsità di risorse – propugnando una loro razionalizzazione.

lunedì 20 maggio 2013

WorkInProgress...una due giorni in sostegno agli spazi autogestiti!


DOVE LORO DISTRUGGONO...
NOI COSTRUIAMO!
Saperi, reddito, movimento, autonomia, dignità.

Esperienze di riappropriazione e autogestione, dentro e contro l'università della crisi.
Venerdì 31 Maggio, ore 16, Polo Porta Nuova, Pisa.



Ne discuteremo con:



La ciclicità dei movimenti nel mondo dei saperi ci consegna una fase in cui gli spazi di resistenza si moltiplicano in forma molecolare attraversando i nostri atenei e forzandone i limiti. Eppure si legge una direzione comune nei comportamenti collettivi che organizzano nuove risposte all'esproprio di futuro ai danni di un'intera generazione precaria. Le occupazioni cosiddette di “seconda generazione”, dalle biblioteche autogestite, agli studentati, fino ai nuovi spazi di condivisione e formazione in università, non solo si pongono come elementi di blocco ma formulano un'alterità della produzione sociale in università che punta il dito sulla crisi gli assetti della governamentalità precaria organizzando a un tempo e negli stessi spazi le forme della resistenza sul terreno contiguo del reddito e dei saperi. 

Come interpretare queste esperienze nel verso di una conflittualità ricompositiva andando a individuare volta per volta precise controparti sui livelli più alti della governance e non lasciare che queste esperienze di autogestione bastino a se stesse come elementi di ripristino dello spazio del pubblico a fronte di una sua insufficienza strutturale?

giovedì 18 aprile 2013

Università di Pisa: è il momento di aprire nuove vertenze sociali


Pubblichiamo un documento di sintesi eprospettiva sulla vertenzialità sociale aperta dai soggetti in lotta a Pisa nei contesti della precarietà e della formazione. Sintesi rispetto ai contenuti dell'assemblea d'ateneo tenutasi martedì 16 che ha portato all'occupazione di Spot, nuovo studentato autogestito nel cuore della città; prospettiva rispetto al conflitto e la lotta per la riappropriazione di reddito nel mondo dei saperi e del precariato in formazione. L'esigenza di maturare un punto di vista di parte che sappia definire un'alterità nell'affrontare conflittualmente la crisi porta ad indicare terreni di lotta precisi e le controparti responsabili della nostra precarietà. Il documento è stato redatto a margine dell'assemblea dagli stessi studenti che hanno scelto di occupare Spot suggerendo, forti di un'esperienza concreta, il campo comune di una cooperazione antagonista e ricompositiva adeguata alla fase e al contesto di lotta pisano.

Università di Pisa: è il momento di aprire nuove vertenze sociali

L'assemblea d'Ateneo del 16 Aprile ha fatto emergere un punto di vista collettivo e di parte sulla crisi di sistema che attraversiamo. Questa ha profondamente mutato in questi anni la nostra condizione e i nostri comportamenti in quanto soggetti in formazione.
Un decennio di attacchi ai diritti e alle garanzie della soggettività studentesca, alla sua identità sociale ha incrinato drammaticamente per un'intera generazione le prospettive emancipative entro un quadro di compatibilità con il sistema.

martedì 16 aprile 2013

Nasce Spot - studentato occupato autogestito

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Oggi al Polo Carmignani l'assemblea d'ateneo chiamata dall' "Assemblea per la riappropriazione del diritto allo studio" ha deciso di porre argine alle politiche di erosione di reddito che continuano a colpire una popolazione studentesca sempre più precarizzata e impoverita. Le questioni della dequalificazione del sistema formazione in questi anni post riforma si concretizzano sensibilmente nei meccanismi che sempre più portano i percorsi formativi a trasformarsi in corse ad ostacoli tra accreditamento, meritocrazia e indebitamento.
Gli interventi in assemblea hanno individuato condizioni comuni della nostra precarietà. I ripetuti attacchi alle garanzie residue - come le ipotesi di decreto Profumo sul diritto allo studio con l'aumento dei crediti richiesti per il mantenimento della borsa di studio – o le ulteriori trasformazioni dei percorsi didattici in senso meritocratico, come previsto, ad esempio, dal decreto AVA che nel giro di poco tempo imporrà il numero chiuso in quasi tutti i corsi di studio, normeranno l'esclusione di massa dalle macerie di questa università. Nel corso della discussione viene ricordata la prossima visita, il 23 aprile, del ministro Profumo a Pisa per un convegno dal titolo "uguaglianza dei meritevoli" all'università Sant'Anna. L'assemblea si scalda. Da tempo ormai è chiaro come merito per noi tutti sia sinonimo di esclusione. A Pisa Profumo non è il benvenuto.

venerdì 15 marzo 2013

Zap Festival! Quarta Edizione!


DA GIOVEDI' 21 A DOMENICA 24 MARZO 2013 A PISA, DA QUALCHE PARTE IN CITTA'

Il meeting di resistenza urbana organizzato dai collettivi di Zona Autonoma Pisana è giunto alla sua quarta edizione.


Per conoscere il luogo dove si svolgeranno gli eventi occorrerà attendere fino all'inizio del festival, giorno in cui uno spazio abbandonato della città verrà riaperto e restituito all'uso della collettività, riempito di iniziative politiche, presentazioni di libri, reading, musica, teatro...socialità!

Protagonisti di questa edizione saranno gli studenti medi! "Contro l'inchiostro delle denunce e i manganelli della polizia, pessimi allievi si riprendono la città..."
Il ricavato delle giornate andrà a finanziare le spese legali per le denunce che hanno colpito gli studenti e le studentesse delle scuole superiori a seguito delle importanti mobilitazioni dell'autunno.

Di seguito il programma della 4 giorni:

sabato 5 gennaio 2013

Via dell'Occhio: sfiorata la tragedia


Pisa - Ieri pomeriggio è avvenuto quello che gli occupanti, ormai sfollati da una settimana, dicevano dal 29 dicembre scorso quando la trave portante aveva ceduto: il tetto è letteralmente crollato, causando un enorme squarcio di 20 metri quadrati nel soffitto di tre appartamenti su sette; solo poche ore prima i vigili del fuoco erano intervenuti per prendere le ultime cose importanti di chi ci abitava.
In questi sette giorni né la proprietà (Azienda Regionale Diritto allo Studio Universitario) né il Comune, hanno dato l'impressione di volersi occupare di mandare tecnici e ditte edili per intervenire tempestivamente scongiurando il crollo del tetto. Della dozzina di mezzi impegnati per addobbare la città vetrina che si preparava a festeggiare il capodanno, neanche uno si è visto in via dell'Occhio, nonostante i Vigili del Fuoco avessero verificato e comunicato alla proprietà la pericolosità del fatto.
Il Progetto Prendocasa e l'associazione Giorgio Ricci, che ha sede nello spazio sociale all'interno della struttura, da anni stanno proponendo una soluzione per sbloccare la situazione delle palazzine occupate: il 'progetto di autorecupero' presentato ad ottobre, che prevede l'accesso ad un bando regionale e a soldi pubblici stanziati dalla regione stessa, è stato rifiutato dalla proprietà, favorendo così politiche di sgomberi, speculazioni e vetrinizzazione del centro storico.

sabato 29 dicembre 2012

Via dell'Occhio, il crollo della speculazione


Pisa – Il cedimento di una trave del tetto ha reso inagibili tre appartamenti di via dell'Occhio; gli occupanti da anni insistevano sulla necessità di interventi consistenti da affrontare con la pratica dell'autorecupero, ma la proprietà (l'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) ha sempre osteggiato questo tipo di soluzione.

Fin dall'occupazione dello stabile di via dell'Occhio, avvenuta il primo maggio 2009, gli occupanti hanno denunciato le carenze strutturali dell'edificio, reduce da anni di abbandono e cattiva manutenzione. Agli interventi di recupero ordinario messi in campo sin dai primi giorni dagli occupanti, era necessario affiancare un progetto più di ampio respiro, che per gli abitanti della palazzina ha preso forma nella proposta di un progetto di autorecupero. Purtroppo le estenuanti trattative con una proprietà (il DSU) troppo ottusa e intenta a difendere altrui interessi, sono di volta in volta naufragate, impedendo la realizzazione di una pratica che avrebbe permesso di tutelare un pezzo di patrimonio immobiliare pubblico e ripristinarlo praticamente a costo zero, utilizzando soldi pubblici stanziati dalla regione.

venerdì 9 novembre 2012

Occupata l'ex gea!Prende il via il Cua Fest!


Occupati gli stabili universitari dell’ex GEA, in via duca d'aosta a Pisa, per la due giorni del Cua FEST.
Gli spazi sottoutilizzati dell’università vivranno in questi due giorni del lavoro e delle iniziative in continuità con le lotte in città, dal presidio del 'comitato cittadini e lavoratori per il diritto alla salute' a Cisanello alle agitazioni dei lavoratori delle mense.

Gli spazi occupati diventano presidi temporanei che aprono spazi di incontro, condivisione e socialità per la comunicazione tra le lotte partendo, come nel caso del Collettivo Universitario Autonomo, dalle forze del mondo della formazione.

Da oggi fino a domani notte gli spazi dell’ex gea saranno riempiti di cultura, socialità, iniziative politiche e mostre.
Si comincia alle 18 con la presentazione del libro di Marco Capocetti Boccia ‘Scontri di piazza’ e il percorso Letteratura & Conflitto, la serata sarà poi animata dall’hip hop del Signor K. Domani pomeriggio ci sarà un ‘dibattito sulla riappropriazione del reddito e del diritto allo studio’, in serata poi ancora musica. Durante il Cua Fest verrà presentata anche ‘Fuoricorso’, la fanzine delle Collettivo.

Ancora due giorni di incontro e costruzione di relazioni verso lo sciopero sociale generale del 14 novembre, perché sui territori, dall’incontro delle lotte, si continui assieme con il 14 e oltre il 14. A Pisa e dappertutto.

Infoaut.org

martedì 30 ottobre 2012

Comunicato di solidarietà alla Verdi15 sgomberata

RESISTERE CON LA VERDI 15 OCCUPATA!
IL DIRITTO ALLO STUDIO NON SI TOCCA!

Da Pisa compagne e compagni, studentesse e studenti esprimono solidarietà con gli occupanti della residenza Verdi15 sgomberata.

Le esperienze di riappropriazione collettiva dal basso del diritto allo studio non possono esser fermate dagli stessi soggetti – affaristi e speculatori alla guida politica degli enti regionali - che del diritto allo studio fanno scempio e saccheggio.

La Verdi15 rappresenta per tutti noi un esempio da seguire e riprodurre. Dentro la crisi,  la riappropriazione e l’autorganizzazione nelle lotte sono  l’unica alternativa alle politiche della governance che ci impoveriscono ogni giorno di più.

Come nel caso dell’occupazione pisana della palazzina di via La Pergola, le lotte e la cooperazione dal basso si dimostrano capaci di rispondere ai bisogni del precariato giovanile in formazione. I beni materiali e gli immobili oggetto di speculazione e delle politiche di smantellamento delle garanzie sociali minime vengono restituiti alla città e alla condivisione sociale.

mercoledì 24 ottobre 2012

VERSO E OLTRE UN'ASSEMBLEA D'ATENEO CONTRO L'IMPOVERIMENTO STUDENTESCO

Ci interessa esprimere un punto di vista autonomo sull'università, partendo dalle assemblee di (ex) facoltà svoltesi il 10 ottobre, affinchè si elabori un discorso comune forte - utile alla costruzione della prossima Assemblea di Ateneo - sullanecessità della ripresa del conflitto nel mondo della formazione.

All'assemblea tenuta al polo Fibonacci, la ricchezza degli interventi e la diversificata partecipazione dei soggetti che hanno preso parola (dalle matricole, ai “fuoricorso” fino alla figura sempre più presente dello studente-lavoratore) ha dimostrato un bisogno di discussione che è andato assolutamente oltre l'informazione della giornata di mobilitazione studentesca di venerdì 12 ottobre lanciata nazionalmente dai sindacati studenteschi. È emersa in quella sede una eterogenea composizione universitaria (sia di realtà organizzate sia di singoli studenti e precari) che si è appropriata di quello spazio per discutere, anche se in maniera caotica, su “come riprendere le lotte”, partendo immediatamente dalle esigenze concrete: gli spazi, le aule, il reddito, la precarietà, il ruolo delle istituzioni universitarie – a partire dalla gestione del “caso sapienza” - come parte del problema, e non della soluzione.

Le assemblee di Lettere e Scienze Politiche hanno avuto pochissima partecipazione: la poca pubblicizzazione (fino al giorno prima non si sapeva luogo ed ora) e la convocazione “centrata” sulla manifestazione del 12 ha prodotto per lo più un battibecco tra i differenti soggetti organizzati, bloccando la possibilità di discutere e di organizzare collettivamente le “nostre risposte” alla crisi dell'università ed alla continua espropriazione di reddito.

L'assemblea svolta ad Ingegneria è stata emblematica della disparità potenziale che si è palesata in queste prime assemblee tra la “ricchezza” della domanda di cambiamento da una parte, e la povertà e l'inadeguatezza delle forme di organizzazione di movimento dall'altra. Infatti una massiccia presenza, soprattutto di matricole e giovanissimi, è stata riscontrata fino alla fine dell'assemblea; segno di una soggettività in formazione – al pari delle altre facoltà scientifiche – che non vuole arrendersi all'immiserimento delle proprie condizioni né adeguarsi alla ristrutturazione aziendalistica dell'università. D'altra parte questa presenza non si è fatta protagonismo né organizzazione. Piuttosto è la modalità di conduzione dell'assemblea, fatta esclusivamente di slide, “spiegazioni” e di soli interventi programmati, a produrre “utenza” piuttosto che costruire mobilitazione collettiva .

C'è un bisogno di mettersi in gioco, accresciuto dall’agghiacciante svalorizzazione di tutto il mondo universitario, palpabile tutti i giorni, anche in quelle che sono le esigenze più materiali dello studente che vengono a mancare: aule strapiene che ci costringono a seguire lezioni dal corridoio, disservizi causati dalla cancellazione delle facoltà e il relativo caos su come e dove seguire determinati corsi, monetarizzazione del servizio mensa con le fasciazioni in base al reddito, borse di studio che vengono assegnate solo sotto il ricatto dello studio intensivo.

martedì 2 ottobre 2012

La lotta paga! Riaperto l'ex S.E.U.



A poco più di sei mesi dall'occupazione dell'ex S.E.U la governance universitaria deve fare un passo indietro e resitituisce gli spazi di via Curtatone e Montanara agli studenti. Ancora una volta nella città di Pisa la cooperazione dal basso degli studenti e del precariato sociale nega la speculazione sul patrimonio pubblico, impone un nuovo indirizzo e riapre alla condivisione comune gli spazi fatti oggetto della dismissione del welfare e dei servizi.
 L'ex tipografia universitaria – Servizio Editoria Universitaria - che vendeva dispense a prezzo di costo venne chiusa dal D.S.U. perché ritenuta non abbastanza remunerativa. Le dispense universitarie iniziarono a essere stampate alla PLUS, una casa editrice legata all'università. Un'operazione che vedeva lievitare notevolemente i costi delle dispense per gli studenti, chiudeva uno spazio e tagliava un servizio.
Non dimentichiamo che l'occupazione dei locali dell'ex S.E.U. è stata fortemente osteggiata dal D.S.U. il quale ha impedito in tutti i modi che gli spazi venissero riaperti e che le istanze studentesche si affermassero. Grazie a un percorso condiviso e alla determinazione di quanti lo hanno intrapreso ora gli spazi sono stati riaperti e assegnati alle associazioni studentesche. Ma questo non basta. Le politiche di dismissione del welfare studentesco continuano. Altri spazi verranno riaperti perché sappiamo che la riappropriazione concreta del diritto allo studio e del nostro welfare risiede nel nostro protagonismo sociale, nel nostro agire comune, nelle nostre occupazioni.

domenica 1 luglio 2012

Restituire gli spazi ad un uso sociale: si può! Si deve!


Inaugurata la Nuova Periferia Polivalente
Migliaia di ore di lavoro volontario, spese minime grazie al contributo di tanti, ai legami nati con il quartiere, al percorso che #occupyPisa ha iniziato il 17 novembre scorso riaprendo gli spazi di via La Pergola: è grazie a tutto ciò che, in 7 settimane, la giungla di erbacce che nascondeva il campo di calcio, gli arbusti che invadevano i campi di calcetto, tennis e basket, la siepe inselvatichita che impediva persino l’utilizzo del marciapiede nella strada adiacente, gli spogliatoi ormai sostituiti da una fogna, hanno ripreso a vivere, sono tornati utilizzabili, sono stati trasformati in un immenso spazio sociale aperto a tutti e tutte.
Dopo sei anni di abbandono, durante i quali l’unico ruolo delle istituzioni è stato quello di murare il casottino degli spogliatoi - mettendo a rischio di epidemie un intero quartiere - la Polispotiva della Fontina è tornata a vivere, ad essere attraversata da decine di persone, ad essere utilizzata da grandi e piccini che vogliono uno spazio in cui trascorrere il proprio tempo, in cui poter praticare sport liberamente. 

lunedì 2 aprile 2012

Autogestita la mensa, assemblea studenti e lavoratori!

Oggi, in occasione dell'entrata in vigore del nuovo sistema di fasciazione del prezzo del pasto a mensa, in qualità di studenti e studentesse per il diritto allo studio abbiamo deciso manifestare la nostra opposizione alla fasciazione "cucinando" il diritto allo studio e distribuendo pasti a prezzi popolari all'esterno della mensa centrale.

Siamo infatti contrari a questa misura di falsa equità sociale, che si pone in continuità con la gestione aziendalistica del DSU, con la svendita del bene pubblico e la discriminazione degli utenti in accesso al servizio, e che scarica ulteriormente i costi del diritto allo studio sulle spalle degli studenti e dei lavoratori.

martedì 20 marzo 2012

Gli studenti per il diritto allo studio occupano la sede dell'ex-SEU

Dopo una molto partecipata assemblea d'ateneo, incentrata sulle problematiche del diritto allo studio e sulle responsabilità dell'Azienda Regionale nel peggioramento del servizio, gli studenti hanno deciso di occupare la sede dell'ex-SEU, per rimettere in funzione un'attività dismessa oltre un anno fa.
Durante l'assemblea di ateneo tenutasi stamattina, che ha avuto una partecipazione molto alta, la discussione si è concentrata sulle novità inerenti la situazione del diritto allo studio universitario. Si profilano all'orizzonte una serie di cambiamenti, tutti in direzione del peggioramento dei servizi offerti e dell'aumento dei costi per gli studenti, che andranno a sommarsi alle attuali responsabilità di mala gestione dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, che da tempo sono denunciate dagli studenti.
Dall'inizio di aprile entrerà in vigore la nuova fasciazione della mensa, che si risolverà in un aumento generale dei prezzi, mentre dal prossimo anno sarà incrementata la tassa regionale. Se i dirigenti dell'ARDSU ci parlano della necessità di razionalizzare e accettare i sacrifici imposti dalle difficoltà del momento, queste razionalizzazioni non trovano raffronto nelle politiche che portano avanti, come la gestione degli alloggi, basata su una progressiva svendita del patrimonio immobiliare, affitti milionari versati ai consorzi privati e centinaia di posti letto lasciati inutilizzati (come nel caso della residenza Paradisa); anche il caso di via dell'Occhio è stato ampiamente dibattuto, e la decisione di rigettare la proposta di autorecupero è stata identificata come la scelta di venire incontro alle esigenze delle lobby del Partito Democratico piuttosto che a quelle degli studenti.
Per questo al termine dell'assemblea è stata presa la decisione di spostarsi, prima sotto la sede dell'Azienda a consegnare un documento di sintesi dei contenuti discussi, e dopo nell'edificio dell'ex-SEU, che è stato occupato dagli studenti con l'intenzione di riprendere, in maniera autogestita, questo servizio. Qui infatti venivano stampate dispense a basso costo per gli studenti, fino ad un anno e mezzo fa quando, dopo le pressioni delle case editrici, lo sportello era stato interrotto.
Da questa occupazione vuole ripartire una stagione di lotta che avrà il fulcro nella riappropriazione del diritto allo studio universitario.

Occupata la sede dell'ex-SEU


Dopo una molto partecipata assemblea d'ateneo, incentrata sulle problematiche del diritto allo studio e sulle responsabilità dell'Azienda Regionale nel peggioramento del servizio, gli studenti hanno deciso di occupare la sede dell'ex-SEU, per rimettere in funzione un'attività dismessa oltre un anno fa.

Di seguito il comunicato dal ex S.E.U. OCCUPATO.
"Dal 20 marzo, in seguito a un'assemblea d'ateneo sui temi del diritto allo studio, gli studenti, a fronte della continua dismissione e svendita dei servizi e del patrimonio pubblico, hanno deciso di iniziare un percorso di lotta e ricostruzione diretta di un welfare che sempre di più il DSU mira a espropriare e privatizzare.

Come studenti e studentesse per il diritto allo studio abbiamo riaperto uno spazio e riattivato un servizio che un anno e mezzo fa è stato chiuso in nome della privatizzazione dei costi della formazione direttamente scaricati sugli studenti.

Il SEU (Servizio Editoria Universitaria), il quale distribuiva le dispense universitarie a prezzo di costo, è stato chiuso nella logica di favorire gli interessi di case editrici convenzionate con l'università, come la PLUS, le quali vendono i testi a prezzo di mercato erodendo così sempre più reddito alla composizione studentesca. Il pubblico, l'università, il dsu, ancora una volta, si configura come agenzia e articolazione del privato, chiudendo i servizi e svendendo il patrimonio pubblico, impoverendo gli studenti e privandoli di reddito.

Documento dell'assemblea di ateneo sul diritto allo studio

20 marzo 2012, report finale

Per la prima volta dopo la stagione delle mobilitazioni partite con l'Onda, come studenti e studentesse torniamo a prendere parola su uno scenario di distruzione e privatizzazione dei servizi.

Molti studenti sono tornati a esprimere parole, pensieri rispetto alle ultime novità circa il futuro del diritto allo studio. Sono temi ormai sulla pelle degli studenti: anzitutto, la proposta del governo di aumentare la tassa regionale per il diritto allo studio, che spinge fino a 42€ l'aumento pro capite del contributo. 
Non è possibile che lo Stato sia scaricato dal suo dovere di garantire il servizio pubblico e il diritto a un'autentica mobilità sociale. 
Rifiutiamo la logica privatistica per cui ci paghiamo da soli il servizio che dovremmo ricevere. Dopo l'aumento a 3€ effettuato lo scorso anno, il DSU Toscana e la Regione hanno imposto un sistema di fasciazione della ristorazione, giustificato in maniera ideologica con supporti criteri di equità. 
Dal 1° aprile, lo studente “ricco” andrà al barrino mentre quello “povero” disporrà di una mensa di sempre più scarsa qualità, con il rischio concreto che, come in altre Regioni, questo servizio venga privatizzato.

venerdì 11 marzo 2011

Area medica in protesta: “vogliamo spazi, saperi, diritti…”

Pisa – Durante le mobilitazioni dello scorso autunno contro il ddl Gelmini le facoltà universitarie sono divenute punto nevralgico di discussione ed organizzazione della protesta; sono nate assemblee di facoltà che hanno fatto si che l'ateneo pisano si trovasse completamente bloccato e che da questo partissero i cortei che hanno portato il blocco anche all'interno della città, occupando strade, autostrade, ponti, stazioni, aereoporti, edifici monumentali...

La scorsa stagione di lotta ha visto negli studenti e nelle studentesse la capacità di travalicare il discorso "noGelmini", che è divenuto collante di un'opposizione più ampia alla precarietà e all'austerità.
E' a partire da questo che negli atenei sono nate sacche di resistenza che si sono spesso tradotte nella riappropriazione di spazi: a Napoli come a Pavia di fronte a questo la governance universitaria ha mostrato il suo vero volto ordinando gli sgomberi da parte delle forze dell'ordine.