CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!
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sabato 28 gennaio 2017

Via dell'Occhio la lotta per il diritto allo studio continua

A dicembre 2016 l’avvocatura dell’azienda per il diritto allo studio universitario ha inviato ad una studentessa precaria un’ingiunzione di pagamento di oltre 300 mila euro per un supposto danno dovuto all’occupazione dell’immobile di via dell’Occhio avvenuta nel 2009.
Questa decisione è stata presa nel Consiglio d’Amministrazione del 29 luglio nel quale non era presente la componente studentesca. In quest’atto è presentata una ricostruzione faziosa e strumentale della vicenda di via dell’Occhio col chiaro intento di intimorire gli abitanti e farli uscire dall’immobile, coinvolto nell’ennesima operazione speculativa. Infatti la palazzina di proprietà del DSU insieme alla residenza studentesca Campaldino sono in permuta per la costruzione della casa dello studente San Cataldo, i cui lavori di costruzione dovrebbero terminare a dicembre 2018.

sabato 5 settembre 2015

Centinaia di studenti borsisti diventano "ricchi" grazie al nuovo ISEE

Il nuovo anno accademico inizia con una brutta sorpresa per i tanti studenti borsisti, che con sacrificio hanno raggiunto i crediti necessari per mantenere la borsa di studio e si ritrovano improvvisamente esclusi dal nuovo bando per motivi economici. Con l'utilizzo del nuovo Isee  in Toscana si è registrata una forte diminuzione delle domande al bando di borse di studio 2015/2016. 

Cosa succederà con l'applicazione del DSU?

Sono cambiati i parametri riguardanti la condizione reddituale, patrimoniale e familiare. Questo comporta che da ora verranno conteggiate anche le somme prima esenti da imposizione fiscale (assegni di mantenimento e familiari, trattamenti assistenziali e previdenziali, borse di studio).

Per ciò che riguarda il patrimonio entreranno nel conteggio i conti correnti bancari e postali, titoli di stato; insomma i normali risparmi privati delle famiglie, sottoposti a controlli incrociati. Il patrimonio immobiliare verrà calcolato in base ai valori IMU (sensibilmente più alti rispetto a quelli dell'ICI) e aumenterà del 60%. Infatti in Toscana l'80% degli studenti che perderanno l'accesso ai servizi lo deve ad un aumento vertiginoso dell’Ispep dovuto principalmente alla casa di proprietà.

martedì 25 agosto 2015

Roma si barrica!

All'alba di questa mattina digos, carabinieri e polizia hanno bloccato via Musa per sgomberare lo studentato occupato Degage. Dal 2013 la palazzina sottratta all'abbandono era una casa per decine di studenti e precari ed inoltre un luogo di iniziative e progetti che coinvolgono centinaia di giovani. 
Occupato durante uno Tzunami Tour, lo studentato è stato una risposta ai bisogni concreti di moltissimi studenti esclusi e strozzati dai costi della formazione. 
Per questo motivo, un vigliacco sgombero estivo, non fermerà la voglia di dignità di studenti e studentesse attivi nei movimenti sociali ed universitari, Roma si barrica non è solo uno slogan. Questo pomeriggio alle 17 è stata lanciata un'assemblea al 3 Serrande, alla Sapienza.
Da Pisa la più totale solidarietà e complicità ai compagni e alle compagne del progetto Degage, ci vedremo nelle piazze, nelle università e nelle scuole. 
Roma si barrica! 

Collettivo Universitario Autonomo Pisa   

lunedì 26 gennaio 2015

Nuovo ISEE: i poveri diventano più ricchi per potersi indebitare


Dal 1998 l'erogazione delle prestazioni sociali agevolate viene regolamentate in base all' ISEE (indicatore della situazione economica equivalente). Dal 2011, tra una manovra e l'altra, i governi cercano di portare a termine la riformulazione del calcolo dell' ISEE. Ci sono riusciti: dal 1° gennaio è in vigore il DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), approvato il 7 novembre 2014 ma già in cantiere dal 2013 (nel “Salva Italia”).

Cosa succederà con l'applicazione del DSU?

Cambieranno i parametri riguardanti la condizione reddituale, patrimoniale e familiare. Questo comporta che da ora verranno conteggiate anche le somme prima esenti da imposizione fiscale (assegni di mantenimento e familiari, trattamenti assistenziali e previdenziali, borse di studio).

mercoledì 28 maggio 2014

Taksim resiste! Gli studenti resistono!

Stamattina, dalle 6,30 le forze dell'ordine tentano di sgomberare lo studentato occupato Taksim, che da ottobre, ospita decine di studenti esclusi dal diritto allo studio e che non possono permettersi un affitto in città. A Bologna, come in tantissime altre città in tutta Italia, gli studenti hanno deciso di lottare per riappropriarsi dei propri diritti, dalla mensa alla casa.
Come studenti e studentesse senza reddito e precari portiamo avanti una lotta per garantirci, in modo autonomo e conflittuale, una casa, una mensa, un diritto allo studio non più garantito.

L'attacco di questa mattina ha visto una resistenza organizzata e forte, che per ore ha impedito l'accesso alle forze dell'ordine nella struttura, anche grazie ad un folto presidio di solidarietà.
Queste operazioni si inquadrano perfettamente nelle politiche del PD renziano: impoverimento sociale crescente e attacco ai movimenti dal basso per l'abitare. Queste intimidazioni non ci fermeranno e non ci faranno arretrare, se ci sgomberate ci ritroverete nelle piazze, studenti e studentesse in lotta per il diritto all'abitare.

lunedì 7 aprile 2014

#Renzistaisereno, noi non aspettiamo Godot, ci vediamo a Porta Pia!

Stamattina a Roma famiglie in emergenza abitativa, precari, migranti e studenti hanno dato vita a quattro nuove occupazioni nel quadro di un nuovo tzunami tour verso il 12 aprile.

Tra queste occupazioni,  quella dello studentato Godot in via Cesalpino da parte del progetto Degage  è una risposta forte all'emergenza abitativa studentesca pressante in tutte le città italiane.
L'immobile occupato in zona universitaria è di proprietà di una società privata, comprato e rivenduto più volte, poi sequestrato e attualmente in stato di abbandono da più di cinque anni.
In questo periodo di crisi, con la disoccupazione giovanile che arriva al 42,3%, l'università e il diritto allo studio continuano con le speculazioni chiudendo gli occhi di fronte ad un bisogno crescente di alloggi e reddito. Parlano di noi “giovani”, ma non per proporci delle soluzioni; per questo anche a Pisa, come in tantissime altre città italiane, abbiamo occupato, un anno fa, lo studentato Spot. Insieme a Degage e Godot ci opponiamo all'unica risposta che sanno darci: precarietà e sacrifici.

giovedì 14 novembre 2013

Verso il #15N le lotte si organizzano, strappano e avanzano

Alla vigilia del #15N le lotte sociali in città sembrano trovare parole e pratiche comuni. I processi hanno assunto dinamismo nello scontro con le istituzioni locali – Partito Democratico e amministrazione comunale in testa - ricomponendo attorno al nodo delreddito e della riappropriazione del patrimonio pubblico un discorso di parte portatore di un'alterità non reintegrabile. Dalle lotte per la dignità del diritto all'abitare, alla resistenza agli sfratti, fino ai contesti del mondo della formazione media e universitaria, il respiro di movimento del #19O romano si misura non su quanto sui territori si accorcino le distanze dai palazzi ma, paradossalmente, su quanto sia chiara la linea di demarcazione da questi. È il momento di far maturare una parte in lotta e questa si riconosce prima nella distanza dai suoi nemici. 

È interessante risalire alcuni dei fili che in queste settimane recenti si sono intrecciati. L'innesco anche di processi di ricomposizione politica di movimento si ritrova sempre nell'attivazione di soggettività reali che in dimensioni collettive di scontro maturano una volontà di organizzazione per rompere i rapporti esistenti, ribaltarli e instaurarne di nuovi. Attorno a questa capacità di rottura degli equilibri della governamentalità dei contesti sociali si costruisce la possibilità di spostare senso comune, ovvero – banalmente – di trasmettere la fiducia che è possibile vincere, strappare reddito e dignità se ci si mette di traverso.

Contro l'ipotesi che contempla il conflitto come prodotto dell'immaginario da confezionare nella maniera più rassicurante possibile, senza rischio, la lotta nel quartiere di Sant'Ermete parla di giovani, donne e uomini, anziani e meno anziani che hanno deciso di invertire il verso del conflitto sociale vissuto giorno per giorno sulle proprie spalle. Non più subirlo dall'alto verso il basso ma agirlo dal basso verso l'alto. È servito mettersi assieme, conoscersi e riconoscere i propri bisogni, articolare come punto di non ritorno i desideri collettivi condensati nelle rivendicazioni di casa e dignità per il quartiere. È stato necessario individuare i meccanismi di dominio delle forme di un welfare del debito, della minaccia e della povertà. Attaccare significa prima di tutto affermare di non voler subire più, di non esser più disposti ad accettare i ricatti degli assistenti sociali. Significa piantare le tende nel quartiere per non levarle fino a quando non si raggiungono gli obiettivi. Significa rischiare e non avere più paura.

martedì 12 novembre 2013

Assemblea d'ateneo occupa verso il #15N

Questa mattina si sono trovati studentesse e studenti dell'ateneo di Pisa in un'assemblea al Polo Carmignani per discutere delle problematiche che in questo periodo e da diverso tempo affliggono la nostra università e impoveriscono il nostro welfare. Un centinaio di studenti e studentesse hanno messo al centro della discussione il problema della ricchezza sociale, della sua distribuzione e di come organizzarsi per riappropriarsene contro le politiche della governance cittadina.
Già l'occupazione di ieri mattina dell'albergo, attualmente di proprietà del comune, di Santa Croce in Fossabanda ha posto nuovamento il problema della destinazione del patrimonio immobiliare pubblico. Questo è stato un primo gesto indice della necessità di riappropriazione di spazi pubblici che altrimenti sarebbero svenduti a speculatori privati o ingeriti in piani di alienazione per il finanziamento di opere pubbliche.
In particolare questo stabile sarebbe capace di ospitare centinaia di studenti e una mensa per quei poli didattici segregati in zona Piagge. Più volte era stato chiesto in sede istituzionale che fosse concesso Fossabanda al DSU, ma le richieste non sono mai state accolte. Anche ieri lo stesso muro di gomma è stato eretto dalle istituzioni.
Ma dall'assemblea di oggi si è voluto dare un forte segnale di attacco alle scelte politiche di chi ci espropria delle nostre risorse pubbliche. I partecipanti sono usciti in un corteo che ha percorso le strade della città, passando attraverso il Polo Fibonacci, un simbolo della carenza di fondi che dallo Stato vengono concessi agli studi, e muovendosi verso lo studentato mai aperto di via Da Buti, rivendicando passo dopo passo la legittimità delle lotte e la carenza di interventi da parte di chi, istituito, dovrebbe garantire il diritto allo studio.
Il corteo ha occupato lo stabile con l'intenzione di tenerlo per l'intera giornata di oggi e renderlo la sede dell'assemblea cittadina indetta per stasera alle 21.30 verso la mobilitazione del 15/11 p.v. per una nuova politica di welfare studentesco e sociale.


Di seguito riportiamo il report dell'assemblea d'Ateneo e il comunicato d'occupazione

giovedì 7 novembre 2013

Sant'Anna e Normale: le mani sulla città

In questi giorni si riapre il dibattito sul blocco del turn-over, previsto dalle leggi Gelmini sull'Università, il cui limite è fissato al 20% delle risorse rientrate da pensionamenti e cessazioni dell’anno precedente.
Il 17 ottobre è stato pubblicato il DM che riguarda la ripartizione dei Punti Organico per l'anno 2013 ed è subito balzato agli occhi il fatto che alcuni atenei hanno un incremento sino e oltre il 200% dei loro punti mentre altri non raggiungono neanche la soglia del 20%.
In cima alla lista degli atenei che hanno praticamente raddoppiato l'assunzione del personale per l'anno prossimo troviamo la Scuola Superiore Sant'Anna e la Scuola Normale, entrambe di Pisa.
Subito sotto troviamo altri atenei prestigiosi del centro-nord. Decisamente più in basso compaiono gli atenei del centro-sud: tra i più penalizzati la Federico II di Napoli e l'università di Bari che non arriveranno neanche a coprire il 10% dei punti organico nel 2013.

Com'è potuta darsi una disparità così eclatante?
Dal 2012 è stata introdotta una disciplina per il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio degli atenei, un indicatore per assicurare la sostenibilità e l’equilibrio della gestione economico-finanziaria e patrimoniale delle università (ISEF). Questa disciplina valuterà il “merito” di ciascun ateneo e in base a ciò verranno erogati i premi stanziati dal Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO).
A ciò si aggiunge sia la spending review di Monti per la quale il turn over viene calcolato sul sistema delle università italiane nel suo complesso e non sulla base delle cessazioni di ogni singolo ateneo, sia il fatto che, nell'ultimo DM sia sparita la clausola di salvaguardia il cui scopo era quello di evitare squilibri troppo eccessivi. La ministra Carrozza, proveniente dalla scuola d'eccellenza Sant'Anna, durante la stesura di questo DM ha avuto una leggera svista senza la quale sarebbe stato impossibile che la sua vecchia scuola fosse “premiata” così lautamente.
L'indicatore del “merito” degli atenei non tiene assolutamente conto della qualità della didattica e della ricerca ma è un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria ed è solo questo il piano su cui verte la competizione.

Su cosa lo basano il merito se non ci danno neanche l'opportunità di studiare? interviste a Simone e Stefania

Ho iniziato a realizzare che lo studio è un lusso... intervista a Simone

Qual è stata la tua esperienza a Pisa e col DSU?
"Ho fatto la domanda on-line quest'estate. Poi sono venuto a Pisa verso metà settembre, mi ha ospitato mio fratello, che è ospite dalla sua ragazza. Stiamo in tre in una stanza. Dopo un mese qui sono uscite le graduatorie, il 15 quelle della borsa di studio: mi sono rincuorato perché c'ero. Il16 sono uscite quelle degli alloggi, e ho avuto qualche difficoltà a capirle: c'è scritto IDONEO, quindi ti illudi di avere la casa, ma non c'è scritto nulla sull'assegnazione. Parlando con amici intuisco che forse non l'avrei presa a breve, quindi il giorno dopo vado a chiedere informazioni all'ufficio del DSU.
Lì, in tutta tranquillità mi dicono che non si sa quando avrò l'alloggio e mi consigliano di andare in affitto o di tornare a casa in Sicilia. A questo punto ho iniziato a realizzare che lo studio è un lusso, che non è proprio una cosa per tutti, e se ci vuoi accedere ti devi indebitare, non tu personalmente, la tua famiglia. Creando così dei sensi di colpa pesantissimi, ti fanno pensare se non sia veramente il caso ti tornartene a casa e sperare di trovare qualche lavoro, per poi un giorno riuscire ad andartene di casa. Un'altra promessa illusoria....


Decido di rimanere qui a Pisa, e inizio a cercare case, ne ho già visto più di trenta: le condizioni degli edifici sono pessime e i prezzi troppo alti, 400€per una singola (infatti penso cercherò una doppia). Il DSU ti dovrebbe almeno dare una mano, una lista di case tra cui scegliere,dato che è una loro mancanza. Invece ti propongono questo fantomatico “rimborso fitto casa”, senza neanche darti coordinate più precise “perché non abbiamo fatto ancora la riunione, la dirigente non l'ha indetta, gli altri anni si faceva così”; il bando è aperto ma non si capiscono bene le condizioni. Ci dovrebbero essere 160€ al mese, ma non si capisce nulla. I padroni di casa dichiarano sempre meno di quello che paghi e non si capisce se questo influirà sul rimborso dell'affitto o se la quota è standard. Rimane poi il problema del contratto, perché non sai mai quando ti chiamano per l'alloggio. La maggior parte dei colleghi che ho conosciuto hanno perso la caparra per questo motivo..


lunedì 29 aprile 2013

Vile attacco incendiario allo spazio antagonista Newroz di Pisa

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aggiornamento ore 19: centinaia di partecipanti all'assemblea dalla quale viene lanciata una prima giornata di mobilitazione in risposta al vile attacco di questa mattina: sabato 4 maggio tutt* in piazza a Pisa!
aggiornamento ore 18: i vigili del fuoco hanno lasciato lo spazio, nella fotogallery le immagini dei danni causati dalle fiamme all'interno dello spazio.
Assemblea in corso nella tensostruttura del S.A. Newroz, tantissime le persone accorse subito sul posto per portare solidarietà e decidere assieme la risposta all'attacco di questa mattina.
Forte il messaggio che si leva dall'assemblea: Siamo ancora qua, più forti di prima! Non potete fermare il vento gli fate solo perdere tempo!

sabato 5 gennaio 2013

Via dell'Occhio: sfiorata la tragedia


Pisa - Ieri pomeriggio è avvenuto quello che gli occupanti, ormai sfollati da una settimana, dicevano dal 29 dicembre scorso quando la trave portante aveva ceduto: il tetto è letteralmente crollato, causando un enorme squarcio di 20 metri quadrati nel soffitto di tre appartamenti su sette; solo poche ore prima i vigili del fuoco erano intervenuti per prendere le ultime cose importanti di chi ci abitava.
In questi sette giorni né la proprietà (Azienda Regionale Diritto allo Studio Universitario) né il Comune, hanno dato l'impressione di volersi occupare di mandare tecnici e ditte edili per intervenire tempestivamente scongiurando il crollo del tetto. Della dozzina di mezzi impegnati per addobbare la città vetrina che si preparava a festeggiare il capodanno, neanche uno si è visto in via dell'Occhio, nonostante i Vigili del Fuoco avessero verificato e comunicato alla proprietà la pericolosità del fatto.
Il Progetto Prendocasa e l'associazione Giorgio Ricci, che ha sede nello spazio sociale all'interno della struttura, da anni stanno proponendo una soluzione per sbloccare la situazione delle palazzine occupate: il 'progetto di autorecupero' presentato ad ottobre, che prevede l'accesso ad un bando regionale e a soldi pubblici stanziati dalla regione stessa, è stato rifiutato dalla proprietà, favorendo così politiche di sgomberi, speculazioni e vetrinizzazione del centro storico.

sabato 29 dicembre 2012

Via dell'Occhio, il crollo della speculazione


Pisa – Il cedimento di una trave del tetto ha reso inagibili tre appartamenti di via dell'Occhio; gli occupanti da anni insistevano sulla necessità di interventi consistenti da affrontare con la pratica dell'autorecupero, ma la proprietà (l'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) ha sempre osteggiato questo tipo di soluzione.

Fin dall'occupazione dello stabile di via dell'Occhio, avvenuta il primo maggio 2009, gli occupanti hanno denunciato le carenze strutturali dell'edificio, reduce da anni di abbandono e cattiva manutenzione. Agli interventi di recupero ordinario messi in campo sin dai primi giorni dagli occupanti, era necessario affiancare un progetto più di ampio respiro, che per gli abitanti della palazzina ha preso forma nella proposta di un progetto di autorecupero. Purtroppo le estenuanti trattative con una proprietà (il DSU) troppo ottusa e intenta a difendere altrui interessi, sono di volta in volta naufragate, impedendo la realizzazione di una pratica che avrebbe permesso di tutelare un pezzo di patrimonio immobiliare pubblico e ripristinarlo praticamente a costo zero, utilizzando soldi pubblici stanziati dalla regione.

giovedì 1 marzo 2012

[Via dell'occhio] “L'auto-recupero delle case è giusto e necessario!”

Alcune note sulla conferenza stampa studentesca e sull'incontro a Firenze tra il consiglio di amministrazione del dsu e gli occupanti di “via dell'occhio”.
Martedì pomeriggio si è tenuta davanti agli uffici dell'Ardsu di Pisa, una conferenza stampa del movimento studentesco, in tutte le sue componenti, in risposta alle dichiarazioni uscite sui quotidiani locali, per bocca del consigliere Simone Consani, in cui egli rivendicava - per il bene degli studenti - l'abbandono del progetto di autorecupero sulle palazzine di via dell'occhio, la sua messa in vendita ed il conseguente sfratto degli occupanti.
Le componenti autorganizzate del movimento studentesco e quelle che siedono dentro il consiglio di amministrazione del diritto allo studio, insieme, hanno ricostruito la storia dell'immobile: il Comune di Pisa, per mezzo delle tentacolari infiltrazioni del partito che lo governa da 50 anni (prima il PDS oggi il PD) ha ricevuto circa 2 milioni di euro dal DSU – e quindi soldi pubblici - per un immobile già in utilizzo ventennale in comodato d'uso gratuito, prima acquistato e immediatamente messo in vendita. L'occupazione da parte di studenti ex borsisti, disoccupati, famiglie e rifugiati politici è andata quindi da 3 anni a riqualificare nel senso più pieno della parola questa speculazione – tanto da incontrare l'approvazione della comunità studentesca e stimolare la nascita del bando pilota di autorecupero, approvato dalla Regione Toscana. Gli studenti hanno quindi affermato la necessità di portare a termine quanto iniziato dall'Associazione Giorgio Ricci, e sviluppato un anno fa con l'approvazione del CdA dell'indirizzo politico dell'autorecupero di via dell'occhio.

mercoledì 8 dicembre 2010

Il Progetto Prendocasa compie tre anni




  

Prendocasa, tre anni di lotta contro l'arroganza e la speculazione. E questo è solo l'inizio! Quando nel dicembre 2007 un gruppo di precari occupò un appartamento di proprietà dell'INPS sfitto da anni, esponendo per la prima volta in città lo striscione del Progetto Prendocasa, si riaccendeva in città un percorso antagonista che del diritto all'abitare ha sempre fatto una battaglia prioritaria, ma nel contempo nasceva qualcosa di nuovo e importante. 

Nasceva un progetto capace di intercettare i bisogni di settori sociali sempre più ampi, in cui mese dopo mese si sono identificati precari, disoccupati, famiglie, studenti, italiani e migranti, messi in ginocchio da una crisi che trova nell'emergenza abitativa uno dei suoi sfoghi più drammatici. 

In questi tre anni si sono moltiplicate le occupazioni di case INPS in via di cartolarizzazione e di case del DSU in corso di svendita; è stato aperto lo sportello dei diritti che ha raccolto le istanze di dignità e riscossa di moltissime persone, organizzandole in percorsi di lotta; sempre più forte è stato l'intervento della volante antisfratto, per resistere ed ottenere soluzioni alternative per le famiglie non più in grado di pagare affitti esagerati; sono state elaborate numerose inchieste per svelare alcuni degli scandali di speculazione immobiliare della nostra città, dove la giunta comunale procede a colpi di varianti urbanistiche regalando intere parti di territorio ai palazzinari senza scrupoli. 

Soprattutto, con l'occupazione del 13 marzo 2010 delle famiglie di via Marsala, è stato aperto un varco nel silenzio dominante nella nostra città riguardo ai drammi degli sfrattati e dei senza casa; l'occupazione di un palazzo di Pampana, uno dei principali speculatori pisani, ha portato a galla le responsabilità dei grandi privati nel determinare la crisi abitativa con affitti da capogiro e interi quartieri destinati alla rendita, e l'impotenza e la non volontà di intervenire da parte del Comune, che avrebbe i mezzi per arginare lo strapotere dei palazzinari. 

Ma per noi questo terzo anniversario è solo un nuovo punto di inizio, perché ancora tantissime sono le battaglie da portare avanti, per dare voce alle persone che vivono in solitudine la difficoltà nel pagare un affitto, per moltiplicare la forza delle nostre rivendicazioni, per costruire una società dove i diritti non siano una merce. 

È fuori da ogni dubbio quindi che lo striscione del Progetto Prendocasa riapparirà spesso in città nei prossimi anni, all'interno dei cortei e appeso alle finestre delle case occupate, nei picchetti antisfratto e nei momenti di socialità. 

Tre anni di lotta contro l'arroganza e la speculazione. E questo è solo l'inizio. CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!


prendocasa