CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!
Visualizzazione post con etichetta dsu. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dsu. Mostra tutti i post

sabato 28 gennaio 2017

Via dell'Occhio la lotta per il diritto allo studio continua

A dicembre 2016 l’avvocatura dell’azienda per il diritto allo studio universitario ha inviato ad una studentessa precaria un’ingiunzione di pagamento di oltre 300 mila euro per un supposto danno dovuto all’occupazione dell’immobile di via dell’Occhio avvenuta nel 2009.
Questa decisione è stata presa nel Consiglio d’Amministrazione del 29 luglio nel quale non era presente la componente studentesca. In quest’atto è presentata una ricostruzione faziosa e strumentale della vicenda di via dell’Occhio col chiaro intento di intimorire gli abitanti e farli uscire dall’immobile, coinvolto nell’ennesima operazione speculativa. Infatti la palazzina di proprietà del DSU insieme alla residenza studentesca Campaldino sono in permuta per la costruzione della casa dello studente San Cataldo, i cui lavori di costruzione dovrebbero terminare a dicembre 2018.

giovedì 29 dicembre 2016

Natale di tagli per il Diritto allo Studio

All’ombra delle feste natalizie l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana ha approvato il bilancio previsionale in cui sono previsti 2,8 milioni di euro in meno. Questo perché l’Agenzia delle Entrate ha deciso di far pagare anticipatamente l’IVA sui servizi. Il governo continua le politiche di taglio al sociale, per finanziare invece il salvataggio delle banche, come sta accadendo per la Monte dei Paschi di Siena. La regione Toscana ha deciso di coprire con 2 milioni questo deficit di bilancio, rimangono in questo modo scoperti 800 mila euro che saranno tagliati dai servizi e scaricati sugli studenti e le studentesse. Non sarà garantita la copertura totale della borsa servizi (misura che un anno fa il DSU spacciò come strumento ‘paracadute’ per tutti coloro che perdevano i benefici del diritto allo studio a causa del ricalcolo degli indicatori ISEE). Inoltre verrà varata una nuova fasciazione per le mense universitarie che vedrà un rincaro del costo del pasto per tutte le fasce di reddito.

giovedì 29 ottobre 2015

Assemblea d'Ateneo invade l'Economato UniPi

Non si ferma la protesta contro il nuovo ISEE a Pisa e in tutta laToscana. Oggi una nuova assemblea studentesca d’Ateneo, strappata giovedì con l’invasione del Rettorato e un aspro confronto con i dirigenti di UniPi dopo i fatti dell’ex Gea e l’intervento armato della polizia in università, si è ritrovata al Polo Fibonacci per rilanciare la mobilitazione. Al centro dell’assemblea, partecipata da circa 200 studenti, i fatti della scorsa settimana e il filo rosso che lega gli effetti del nuovo ISEE e il sistema di corruzione e predazione di risorse pubbliche.
L’assemblea si è mossa in corteo dal Fibonacci raggiungendo il centro e passando per mensa centrale e alcuni poli universitari. La volontà di continuare a incalzare le responsabilità politiche dell’Ateneo ha spinto il corteo a raggiungere l’economato d’Ateneo, il cui direttore Massantini risulta essere il mandante di fatto dell’operazione della questura contro gli studenti. Il palazzo sul Lungarno è stato letteralmente invaso dagli studenti mentre Massantini si dava alla fuga, mettendosi in ferie. Una schiera di prorettori e il Direttore Generale Grasso si sono interfacciati con gli studenti in un acceso scontro.

venerdì 9 ottobre 2015

Corteo degli studenti contro il nuovo Isee

Questa mattina una cinquantina di studenti universitari si sono dati appuntamento in piazza Carrara, per unirsi successivamente al corteo degli studenti delle superiori.
Un'altra tappa, quella di oggi, nel percorso di mobilitazioni in università contro la riforma del metodo di calcolo Isee.
Nelle scorse settimane infatti le prime assemblee dei borsisti seguite da un blocco sul Lungarno avevano strappato un incontro con il Presidente del Dsu Moretti e un altro momento di incontro con il Senato Accademico, entrambi chiamati in causa in quanto espressione locale delle politiche governative regionali e nazionali.
Da entrambe le parti gli studenti sono stati presi in giro, tramite quel meccanismo di scaricabarile per cui le istituzioni non vogliono prendersi alcun tipo di responsabilità.
Lo spezzone Studenti contro il nuovo Isee è partito da piazza Carrara e sul Lungarno, dalla casa dello studente Nettuno è stato calato lo striscione “Sono diventato ricco e non lo sapevo”: i più colpiti dalla riforma sono infatti tanti studenti borsisti che saranno buttati fuori dagli studentati il 15 ottobre.

martedì 22 settembre 2015

Blocchi sul Lungarno contro il nuovo Isee


Questo pomeriggio un centinaio di studenti ha bloccato il Lungarno Pacinotti per diverse ore. Il presidio è stato lanciato a partire dalle assemblee degli studentati tenutesi la settimana scorsa per chiedere una presa di posizione del Diritto allo Studio sulla riforma dell'Isee. La riforma approvata a gennaio dal governo ha fatto che sì che a parità di reddito e patrimonio l'ISEE sia aumentato facendo apparire tutti più ricchi sulla carta ed escludendo dalle graduatorie il 25% degli attuali aventi diritto. In decine attualmente alloggiati nelle residenze ed esclusi dalle graduatorie sono decisi a rimanere per contrastare quest'ulteriore sopruso.

Gli studenti chiedono “l'abolizione del parametro ISPE per l'accesso alle prestazioni DSU; una presa di posizione pubblica del diritto allo studio e della Regione; una sanatoria nazionale e la riapertura del bando con la modifica dei parametri ministeriali”. Un presidio ed un blocco determinato hanno ottenuto un incontro con la dirigenza del DSU per giovedì prossimo.

È stato un primo passaggio di quella che si prospetta essere una mobilitazione ampia. La riformulazione del calcolo ISEE ha penalizzato gli studenti borsisti ma non si limita a questo. Vengono toccati tutti gli studenti a cui si alzeranno le tasse da pagare, i trasporti e la mensa. Coinvolgerà anche gli studenti medi e le famiglie che devono pagare la mensa e i libri ai propri figli. Inoltre un problema più generale sarà quello legato all'accesso alla sanità che verrà precluso salvo il ricatto dell'indebitamento.

mercoledì 9 settembre 2015

Nuovo Isee = Truffa e ingiustizia!

Inizia il nuovo anno accademico con una nota decisamente stonata per moltissimi studenti: i nuovi parametri Isee. La riforma del calcolo dell'indicatore economico approvata in gennaio ha escluso ed escluderà dai servizi centinaia di migliaia di persone. Saranno coinvolti gli studenti universitari ma non solo, l'accesso a tutti i servizi sarà messo in discussione nonostante il reddito non sia cambiato.
È una truffa bella e buona, il reddito non cambia ma l'indicatore che lo conteggia ai fini dell'erogazione dei servizi aumenta!
Il governo Renzi continua ad impoverire chi già sta soffrendo la crisi, afferma di risollevare il Paese e combattere i furbetti ma in realtà cerca di far pagare sempre di più alle fasce che non hanno mezzi per farlo. Nel caso del nuovo Isee infatti le retoriche cadono all'istante.
Le proiezioni mostrano che a parità di reddito la condizione Isee aumenterà sopratutto per le famiglie in difficoltà economica escludendole dai sevizi e dunque aumentando la condizione di difficoltà economica. Nel caso degli studenti universitari il parametro più critico è quello Ispe, l'indicatore dei patrimoni immobili: il valore delle case di proprietà lievita perché basato sui fini Imu (molto più alti rispetto a quelli Ici). Gli studenti verranno esclusi dalla borsa di studio perché la loro famiglia ha ancora un tetto sopra la testa, troppo ricchi per il governo Renzi!
“Sono diventato ricco senza saperlo”, una frase dall'ironia amara che esprime la nuova condizione di chi è stato escluso a causa dei nuovi parametri. La truffa è evidente, l'ingiustizia che ne consegue troppo profonda. Si tratta della vita e dello studio universitario di migliaia di studenti che non si piegheranno ai soprusi indebiti del governo Renzi.

sabato 5 settembre 2015

Centinaia di studenti borsisti diventano "ricchi" grazie al nuovo ISEE

Il nuovo anno accademico inizia con una brutta sorpresa per i tanti studenti borsisti, che con sacrificio hanno raggiunto i crediti necessari per mantenere la borsa di studio e si ritrovano improvvisamente esclusi dal nuovo bando per motivi economici. Con l'utilizzo del nuovo Isee  in Toscana si è registrata una forte diminuzione delle domande al bando di borse di studio 2015/2016. 

Cosa succederà con l'applicazione del DSU?

Sono cambiati i parametri riguardanti la condizione reddituale, patrimoniale e familiare. Questo comporta che da ora verranno conteggiate anche le somme prima esenti da imposizione fiscale (assegni di mantenimento e familiari, trattamenti assistenziali e previdenziali, borse di studio).

Per ciò che riguarda il patrimonio entreranno nel conteggio i conti correnti bancari e postali, titoli di stato; insomma i normali risparmi privati delle famiglie, sottoposti a controlli incrociati. Il patrimonio immobiliare verrà calcolato in base ai valori IMU (sensibilmente più alti rispetto a quelli dell'ICI) e aumenterà del 60%. Infatti in Toscana l'80% degli studenti che perderanno l'accesso ai servizi lo deve ad un aumento vertiginoso dell’Ispep dovuto principalmente alla casa di proprietà.

mercoledì 3 giugno 2015

Organizzarsi per non pagare è giusto. A proposito di uno scontro sul diritto allo studio

La vicenda di un gruppo di studenti e studentesse borsisti che, per il secondo anno consecutivo, hanno deciso di dar seguito alla pratica di autoriduzione del canone di affitto per gli ultimi sei mesi di permanenza in casa dello studente da 165 euro a 33 euro, mette in luce alcune tendenze del governo del diritto allo studio nella città di Pisa.

Innanzitutto c'è da rilevare come a un mese dall'inizio della campagna di autoriduzione l'azienda abbia deliberatamente scelto di non prendere in considerazione una precisa domanda: abbassare nel nuovo bando DSU Toscana l'affitto per i borsisti semestrali. Solo una lettera che intimava il pagamento della quota per intero è stata inviata dietro minaccia di sospendere il beneficio e di venire sfrattati dall'alloggio. Appare chiaro come l'insolvenza – il non poter pagare – quando assume un profilo pubblico avanzando una domanda sociale, sia contrastata e ridotta a irregolarità da sanare mediante l'estorsione e il ricatto. Eppure la “prassi” è ben diversa: se ci si inginocchia per andare a elemosinare una rateizzazione del pagamento o il permesso a poter stare qualche mese chiudendo un occhio, la magnanimità del “nostro dsu”, paterno e comprensivo, è ampia. Certo, piccolo particolare, questa concessione risulta possibile a condizione che si accetti una subalternità di fondo, che si resti soli e che questo rapporto sia consegnato al sommerso dell'informalità.

giovedì 7 maggio 2015

Autoriduzione canone alloggio DSU: basta speculare sugli studenti

Questa mattina un gruppo di studenti e studentesse borsisti hanno iniziato la campagna di autoriduzione dell'affitto imposto dal diritto allo studio ai borsisti semestrali (status che indica chi è al quarto anno di triennale o al terzo di specialistica). Il DSU richiede un canone di 165€ mensili per poter rimanere nell'alloggio. Il periodo in questione va da aprile ad ottobre durante il quale i borsisti all'ultimo anno stanno concludendo gli esami e la tesi. La richiesta si inquadra perfettamente nelle politiche dell'azienda che scarica i costi dei servizi sugli studenti e sui lavoratori. L'iniziativa èstata portata avanti anche l'anno scorso.
Di seguito il comunicato.


Autoriduzione canone alloggio DSU: basta speculare sugli studenti

Anche quest'anno un gruppo di studentesse e studenti borsisti ha deciso di portare avanti la pratica dell'autoriduzione del canone alloggio richiesto dal DSU ai vincitori di borsa semestrale. Gli studenti a cui viene richiesto l'affitto non hanno “perso” la borsa di studio ma col meccanismo della “borsa semestrale” il DSU impone una “tassa” a chi non anticipa l'uscita ad aprile.

giovedì 6 novembre 2014

Il tempo della politica lavora contro gli studenti



Ieri ennesima puntata dell'infinita telenovela su Fossabanda. La Conferenza Università e Territorio si è un'altra volta riunita per decidere di rinviare la decisione sull'acquisizione dell'albergo di Santa Croce in Fossabanda da parte del DSU come residenza studentesca. Esattamente come la precedente CUT rinviò al 14 ottobre la medesima decisione, senza poi dare risposte, ed esattamente come giunte fantasma e consigli comunali si sono ben guardate dal prendere una posizione ufficiale sulla vicenda annunciando, però l'interesse e le offerte di soggetti privati per l'acquisizione della struttura.

Su questa storia di parole da marinai e false promesse vogliamo formulare una riflessione in merito a due aspetti:
1) la natura di una trattativa condotta solo su un piano istituzionale
2) la considerazione dei reali rapporti di forza che determinano i reali interessi dei soggetti coinvolti nella trattativa e il loro peso.

  1. Fossabanda, le CUT e le trattative... ma quali aspettative?
La partita sull'albergo di Santa Croce in Fossabanda e la sua rivendicazione da parte dei movimenti studenteschi durante l'anno scorso tra assemblee d'ateneo e occupazioni, riguarda, più in generale una partita sull'appropriazione delle risorse pubbliche: redistribuirle verso il basso, per soddisfare bisogni complessi e urgenti della popolazione studentesca, quali l'abitare e il mantenimento di condizioni di vita dignitose e libere dal ricatto dell'affitto e del lavoro intermittente e sottopagato, oppure valorizzarle verso l'altro, nel mercato immobiliare o a vantaggio di soggetti investitori privati.

mercoledì 22 ottobre 2014

Consani continua a fare il "furbetto": siamo senza casa e vogliamo le risorse per studiare!

Ecco perché abbiamo occupato Le Benedettine

Dopo l'occupazione di lunedì da parte degli studenti del Residence Le Benedettine anche il Presidente pro tempore del DSU Simone Consani accusa la pressione, scaldandosi fuori misura pur di correre in soccorso dei suoi sodali insediati tra Palazzo Gambacorti e Palazzo a la Giornata. La difesa delle politiche abitative istituzionali rivolte agli studenti sembra palesemente debole e inadeguata. L'occupazione ha fatto emergere un bisogno sociale la cui domanda è ignorata e disattesa dai soggetti pubblici i quali invece dimostrano di operare in una direzione contraria alla soddisfazione di questi bisogni: diritto alla casa, accessibilità agli studi, qualità dignitosa della vita.
Solo con la buona amministrazione delle risorse del DSU sarà infatti possibile continuare a garantire i servizi per gli studenti borsisti e la generalità degli studenti” afferma Simone Consani. Noi, che siamo quelli aspettano la casa da un anno e mezzo, che siamo quelli che non possono pagarsi un affitto in città se non a prezzo di gravare sulle spalle della famiglia o di sacrificare lo studio al lavoro, quelli ai quali il fitto casa non basta, non crediamo a questa favola del Presidente Consani.

martedì 14 ottobre 2014

Apriamo i cancelli di Santa Croce in Fossabanda


-->
Stamattina dopo un'ora di presidio davanti a fossabanda il Comune decide di integrare l'ordine del giorno della giunta di oggi. Alle tre saremo in presidio davanti al comune. Mettiamoli alle strette. Non avete più scuse, fossabanda agli studenti verso il 16ottobre.

Stamattina ci sarebbe dovuta essere l'ennesima CUT per indicare il risultato della trattativa sull'ex convento di Santa Croce in Fossabanda. Il Comune di Pisa, come prevedibile e già dimostrato varie volte, non ha nessun interesse a cedere la struttura a prezzo concordato al DSU. Le rappresentanze studentesche hanno più volte cercato di impostare un discorso con le istituzioni competenti, sperando in questo modo di strappare un accordo. Questa strada si è dimostrata fallimentare. Le mobilitazioni hanno riaperto l'ex convento e solo con le mobilitazioni si riuscirà a farlo assegnare agli studenti in emergenza abitativa, da ora in avanti questo, e tutti gli stabili pubblici vuoti, saranno oggetto della riappropriazione dei bisogni negati agli studenti in emergenza abitativa.

mercoledì 1 ottobre 2014

Il buco di bilancio del DSU non lo paghiamo noi!

L'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio ha accumulato un buco di bilancio 481 mila euro. Dal 2012 la tassa regionale per il diritto allo studio è stata aumentata da 98 a 140 euro sulla base di una normativa nazionale. Ciò che è accaduto in Toscana è che il maggior gettito fiscale era servito per compensare il definanziamento ministeriale, mantenendo ancora un livello minimo di erogazione dei servizi. Quest'anno la Regione non ha assicurato la redistribuzione di questo gettito lasciando scoperte le voci in bilancio da questo garantite. Mancano per l'appunto 481mila euro.


Corso renziano

La giunta Rossi in febbraio, per tenersi in piedi, ha dovuto pagare dazio alla scalata di Renzi a Montecitorio con un rimpasto. L'assessorato all'Università e Istruzione di Stella Targetti è saltato lasciando il posto a Emmanuele Bobbio. Non sorprende che un ricercatore del centro studi di Bankitalia e uomo del Sant'Anna come Bobbio voglia far cassa a spese nostre. Obbiettivo: drenare ricchezza dal basso tramite la fiscalità, il taglio dei servizi e la svendita del patrimonio pubblico.


mercoledì 23 luglio 2014

Contro l'emergenza abitativa studentesca interrotto il cda dell'università

Questa mattina un gruppo di studenti sono intervenuti al cda d'Ateneo per discutere del ruolo e delle responsabilità dell'Università sull'emergenza abitativa studentesca. Ieri è stato presentato a Firenze il III rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, alla presenza della vice-presidente della Giunta regionale Stefania Saccardi. Il focus sulla città di Pisa ha confermato quello che da più di un anno gli studenti denunciano. Ci sono 3.020 studenti con un reddito famigliare inferiore ai 19 mila euro che hanno diritto a un posto alloggio per poter continuare gli studi. Il Diritto allo Studio a Pisa però ha messo a disposizione solo 1523 posti letto nell'anno accademico 2013-14, escludendo dal beneficio pertanto quasi la metà degli aventi diritto. In tutta la città sono oltre 20 mila gli studenti fuori sede che necessitano di una casa, ostaggi di un mercato degli affitti dove i prezzi variano dai 250-350 euro al mese per una singola e oscilla fra i 180 e i 250 euro per una doppia.

Davanti a una stato di oggettiva sofferenza che, con la compressione dei redditi vede accrescersi la platea degli idonei alla borsa di studio e al posto alloggio, osserviamo però come le politiche degli enti pubblici tutelino altri interessi. Fondi e risorse di tutti vengono distratti verso la speculazione immobiliare, negando soluzioni adeguate alle crescenti domande poste da nuovi e urgenti bisogni sociali. È questo il caso di Villa Madrè, via Da Buti, Paradisa e Santa Croce in Fossabanda.

martedì 8 luglio 2014

Il DSU strumentalizza l'emergenza alloggi: il caso di villa Madrè

Oggi si è tenuto il CdA del DSU a Firenze: è stato approvato il protocollo d'intesa con APES per destinare 16 unità del complesso di villa Madrè al diritto allo studio.
Villa Madrè si trova tra via delle Cascine e via Aurelia, è di proprietà della società Condotte spa. Questa struttura è stata presa in affitto da APES per conto del comune di Pisa.

La struttura, completata nel 2009, avrebbe dovuto ospitare un hotel a quattro stelle di 135 camere e due fabbricati a destinazione turistico-alberghiera di 28 unità. L'investimento è risultato essere fallimentare, la struttura non è mai stata innaugurata.
Da febbraio il Comune di Pisa ha reso pubblica la trattativa di un contratto d' affitto per offrire una soluzione alle famiglie in emergenza abitativa. La trattativa si è conclusa a maggio e da allora il Comune versa trentacinque mila euro a trimeste, tenendo la struttura sempre vuota.
L'edificio è oggi a disponibilità dell'Apes per le finalità dell'Agenzia casa ma il comune ha mostrato al DSU la disponibiltà di una collaborazione per tentare di risolvere l'emergenza abitativa studentesca.

mercoledì 2 luglio 2014

Report assemblea sul nuovo regolamento Residenze

Dal profilo Ardsu Pisa riportiamo questo report, redatto da alcuni studenti presenti all'assemblea tenutasi lunedì 30 giugno.

Ieri si è tenuta presso la residenza Fascetti un'assemblea di discussione sul nuovo regolamento delle residenze toscane. Oltre agli studenti di tutte le residenze pisane erano presenti anche la direttrice del servizio residenze Magda Beltrami e la coordinatrice delle residenze pisane Giulia Lacerra.

L'assemblea è stata preparata raccogliendo tra gli studenti alloggiati nelle residenze DSU oltre mille firme di contrarietà ai seguenti punti previsti nella bozza di regolamento scritta dal Consiglio di amministrazione senza raccogliere le indicazioni presentate in precedenza dai rappresentanti delle residenze:

1) I controlli periodici nelle stanze potranno essere effettuati senza alcun preavviso (Art. 22.5)
Vogliamo che i controlli prevedano un preavviso di minimo 7 giorni.
2) Sarà vietato poter ospitare in qualsiasi spazio della residenza per più di 4 ore (Art. 24.1)
Vogliamo l'abolizione dei limiti di tempo per l'ospitalità di visitatori esterni.
3) Durante i periodi di chiusura estiva gli studenti assegnatari di tutte le residenze saranno tenuti
a liberare le proprie camere da qualsiasi effetto personale (Art. 18.3)
4) L'accesso a tutte le aule studio e spazi comuni sarà limitato alle sole ore comprese tra le 9 e le
24 (Art. 23.9)
5) Sarà vietato l'utilizzo di piccoli elettrodomestici, quali asciugacapelli e forni elettrici (Art.
11.4)
6) Non è prevista gradualità alcuna nell'applicazione di sanzioni disciplinari, permettendo
misure quali l'immediata sospensione del posto alloggio per violazioni minori già al primo richiamo. (Art. 27.1)

Su ogni punto la dirigenza DSU ha provato una funambolica mediazione che, a seconda dei casi si presentava come una poco convinta difesa d'ufficio o come un palese tentativo di raggiro (non sappiamo come chiamare diversamente lo spacciare come concessione la permanenza nelle residenze fino al 31 luglio – come garantito da bando peraltro – per poi comunque non retrocedere sulla volontà di sgombrare tutte le residenze nel mese di agosto).

La discussione di ieri, che non è arrivata a un punto di svolta ma certo ha rafforzato la posizione di contrarietà degli studenti al nuovo regolamento, ha comunque ribadito un indirizzo preciso dell'azienda: guadagnare sulle spalle degli studenti. Ne sono esempio le sanzioni pecuniarie (la fonte d'ispirazione per l'azienda è stato il contratto collettivo dei lavoratori), e, appunto, l'intenzione di svuotare le residenze dagli studenti e dai loro effetti personali per affittarle nel mese di agosto per fronteggiare la mancanza di finanziamenti.

La dirigenza “spiritualmente” è attenta ai bisogni e alla qualità della vita degli studenti, impostando i suoi regolamenti su un tanto declamato “principio di uguaglianza”. La realtà che viviamo noi studenti borsisti è tutto l'opposto: disciplinamento crescente, ulteriore compressione degli spazi di socialità (che anche ora non abbondano), aumento dei disagi e dei costi a carico dei borsisti.

L'assemblea si è conclusa strappando l'impegno da parte dei dirigenti a portare in commissione residenze la posizione degli studenti e le firme raccolte nelle residenze. Inoltre è stata garantita dall'assemblea una presenza studentesca quando il nuovo regolamento verrà portato in CdA a Firenze a fine Luglio. Una cosa è certa: se il DSU non tornerà indietro su questo regolamento si estenderà la protesta nelle residenze.

giovedì 26 giugno 2014

L'autoriduzione per ricontrattare i 165 euro di affitto in casa dello studente

Stamattina un gruppo di studenti borsisti che partecipano all'autoriduzione hanno consegnato alla dirigente del servizio residenze del DSU, Magda Beltrami, il seguente comunicato.
Questi studenti, a partire dalla pratica dell' autoriduzione, pongono il problema dell'aumeto dei costi della vita studentesca, sopratutto laddove, in un ottica di "razionalizzazione", il pubblico scarica i costi dei servizi sugli utenti.


Negli ultimi anni il DSU ha aumentato progressivamente il canone mensile d'alloggio in casa dello studente. Oggi, chi si trova in casa della studente come vincitore di borsa semestrale, al secondo semestre del quarto anno per la triennale e del terzo anno per la magistrale, deve pagare 165 euro al mese per poter restare nella propria stanza. Solo negli ultimi quattro anni l'aumento è stato vertiginoso: si è passati dai 128 euro previsti dal bando 2010/11, poi ai 155 euro del 2011/2012 fino ad arrivare ai 165 attuali. In quattro anni, sulle 6 mensilità previste dalla borsa semestrale, il DSU ha richiesto 222 euro in più a ogni vincitore di borsa semestrale. Sono cifre non di poco conto, soprattutto se richieste a giovani studenti e studentesse “privi di mezzi”, fino a poco tempo detentori di una borsa di studio che, sebbene sgravi dal peso dell'affitto, già di per sé resta comunque insufficiente e costringe a ricercare fonti supplementari di reddito che tolgono tempo allo studio allungando le carriere universitarie.

venerdì 30 maggio 2014

#iorestofinoal31: come sappiamo vincere!

Ieri si è tenuta al campus I Praticelli un'assemblea tra gli alloggiati nella struttura e i dirigenti del DSU.
La discussione è stata incentrata soprattutto sui disagi dati dalla decisione del diritto allo studio di far lasciare la stanza aglistudenti il 24 luglio, anziché il 31, come il bando stabilisce. Questo per far spazio al progetto TUO, che permette agli studenti delle scuole superiori di vivere una settimana da “universitari”, alloggiando e mangiando nelle case dello studente e seguendo lezioni di orientamento.

Erano presenti alla discussione il direttore Vicini, la responsabile alle residenza Beltrami e la responsabile delle residenze pisane Lacerra. Il dibattito è stato molto acceso, non ci siamo fatti abbindolare dalle solite retoriche della governance toscana: dobbiamo collaborare, i nostri interessi sono gli stessi e altre pietose retoriche...
Come assemblea di studenti abbiamo subito mostrato insofferenza verso l'ennesimo abuso del DSU. In questo campus gli studenti dei blocchi giallo e verde ogni anno devono sgomberare le proprie stanze nel mese di agosto, per far spazio ai fruitori della foresteria. I proventi, dice il Vicini, vengono investiti nelle residenze, ma nella realtà queste letteralmente “cadono a pezzi”.

domenica 25 maggio 2014

Perché resteremo fino al 31 luglio

Negli ultimi giorni il DSU sta cercando di portare avanti l'ennesima imposizione nei confronti degli studenti borsisti. Il fatto che venga data priorità ad un progetto regionale (TUO) piuttosto che ai diritti degli studenti è solo l'esplicazione dei veri interessi del diritto allo studio il quale fin da principio si accollò il Project Financing di Praticelli per tutelare ben altri interessi. La rottura di questo piano di imposizioni sempre crescente, dal dover lasciare l'alloggio a Natale, al doverlo lasciare anticipatamente per i comodi del DSU, a dover pagare l'affitto di 165€ per rimane nell'alloggio, sarà possibile ricomponendo tutte queste resistenze in una dimensione complessiva e collettiva.
A riguardo riportiamo questa lettera aperta che sintetizza le ragioni di una opposizione collettiva alle politiche del DSU, insieme e oltre la specificità dei residenti al Campus.




Lettera aperta di studenti borsisti ed ex borsisti

Siamo studenti e studentesse UNIPI, borsisti ed ex borsisti del DSU. Alcuni di noi sono alloggiati a Praticelli o lo sono stati. Scriviamo questa lettera dopo aver saputo cosa sta succedendo a Praticelli. Come ogni anno alcuni studenti - per loro disgrazia - devono impacchettare tutta la loro roba e lasciare la stanza vuota per il mese di agosto al fine di lasciare libere le loro stanze per i progetti di orientamento che il DSU licenzia ogni anno. Sino a quest'anno tutto ciò capitava solo agli alloggiati nel blocco verde e giallo. Il DSU ha ora deciso che saranno tutti gli studenti a dover lasciare l'alloggio, e non più entro il 31 luglio, ma entro il 24 luglio, per far spazio agli studenti delle scuole superiori aderenti al progetto TUO.

giovedì 8 maggio 2014

Autoriduciamo l'affitto alla casa dello studente

Per chi perde la borsa di studio e si trova alloggiato presso le residenze del DSU è permesso restare in casa dello studente corrispondendo all'azienda la somma 165 euro il 10 di ogni mese. Il periodo di permanenza in affitto nelle case dello studente è limitato: dal 16 aprile al 15 ottobre.
La quota d'affitto richiesta dal DSU è fortemente rincarata negli ultimi anni e decisamente questa spesa non è sostenibile per studenti fino al 15 aprile riconosciuti dallo stesso DSU come privi di risorse materiali per sostenere gli studi.

Per questo da oggi lanciamo una campagna di autoriduzione dell'affitto alla casa dello studente. Da un giorno all'altro, per ragioni largamente addebitabili alle disfunzioni del nostro ateneo e per la mancanza di una copertura adeguata dei servizi monetari del DSU che spesso ci costringe – sebbene borsisti – a cercare fonti di reddito supplementari, ci ritroviamo senza borsa di studio, catapultati nel mercato degli affitti ma con un percorso di studi che intendiamo portare a termine.

Per resistere e opporci all'ennesimo tentativo di espulsione dall'università che ci si para davanti, almeno fino al 15 ottobre, ci ridurremo il 10 di ogni mese la somma dell'affitto che dovremmo corrispondere al DSU, portandola al 20% della quota richiesta. Il DSU non può comportarsi come un affitta camere qualsiasi; pagheremo solo una somma sufficiente a coprire i costi delle utenze.