CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!
Visualizzazione post con etichetta studenti contro debito. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta studenti contro debito. Mostra tutti i post

mercoledì 10 ottobre 2012

Il nesso tra accreditamento e riproduzione nella creazione del debito studentesco

 
Le parole di uno studente sull’imporsi del debito a partire dalla selezione universitaria

Un’ipotesi di conricerca, incontro e costruzione di lotta partendo dai test d’ingresso.

Cosa significa parlare di indebitamento studentesco? Per il futuro prossimo possiamo ragionevolmente prevedere la sopravvivenza – sebbene in forma sempre più sottofinanziata e monetizzata – degli istituti tradizionali di beneficio per il diritto allo studio (borse, alloggi, ristorazione, agevolazioni nella tassazione etc.) in favore dei “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi”. Eppure, accanto alla spettralizzazione del welfare, si scorge avanzare un complesso di dispositivi sempre più invasivi di finanziarizzazione dell’auto-garanzia della formazione e della possibilità della formazione.

La dicotomia diritto/possibilità alla/della formazione articola una segmentazione interna a una medesima composizione, al fine di estrarre plusvalore direttamente dalla riproduzione sociale della stessa composizione. Agiscono infatti due processi opposti e complementari di valorizzazione capitalistica, nella fabbrica cognitiva: la produzione e la riproduzione di soggetti formati, ovvero l’investimento su un capitale umano e la sua rendita. Il primo è garantito come un diritto sub conditione dimostrando merito, crediti maturati alla mano; il secondo è un accesso – come una possibilità – a un circuito di valorizzazione comunque limitato.

Si tratta infatti di moltiplicare gli sbarramenti. Creare artificiosi debiti formativi significa creare e alimentare un sistema dell’accreditamento continuo al quale viene legata la possibilità della riproduzione materiale della propria condizione. Per continuare a studiare e colmare il debito formativo si finisce per indebitarsi concretamente. In questo passaggio, nel nesso tra accreditamento e riproduzione, si produce, in maniera coatta, una soggettività indebitata. La riproduzione è funzione dell’accreditamento e può esser soddisfatta solo da un indebitamento materiale.

I test non selettivi per i corsi di laurea triennali non a numero a chiuso – altro capitolo analogo andrebbe aperto sui test dei corsi di laurea a numero chiuso – rispondono esattamente a questa logica. Se non superati i test impongono inoltre l’iscrizione d’ufficio al tempo parziale. Si tratta di un altro meccanismo di disciplinamento dei tempi di studio e di lavoro: uno sbarramento che rinvia, entro una misura ad hoc, il traguardo dell’accreditamento affinché l’ateneo, nella sua “contabilità”, non si trovi con troppi “fuori corso”, risultando in questo modo “non virtuoso” e dunque non beneficiario della ripartizione della parte premiale del fondo di finanziamento ordinario statale.

Ecco gli effetti concreti, sulla materialità delle nostre condizioni, delle politiche d’impoverimento dell’università. Altro che una nominale “difesa della cultura”, verrebbe da dire…

martedì 2 ottobre 2012

La lotta paga! Riaperto l'ex S.E.U.



A poco più di sei mesi dall'occupazione dell'ex S.E.U la governance universitaria deve fare un passo indietro e resitituisce gli spazi di via Curtatone e Montanara agli studenti. Ancora una volta nella città di Pisa la cooperazione dal basso degli studenti e del precariato sociale nega la speculazione sul patrimonio pubblico, impone un nuovo indirizzo e riapre alla condivisione comune gli spazi fatti oggetto della dismissione del welfare e dei servizi.
 L'ex tipografia universitaria – Servizio Editoria Universitaria - che vendeva dispense a prezzo di costo venne chiusa dal D.S.U. perché ritenuta non abbastanza remunerativa. Le dispense universitarie iniziarono a essere stampate alla PLUS, una casa editrice legata all'università. Un'operazione che vedeva lievitare notevolemente i costi delle dispense per gli studenti, chiudeva uno spazio e tagliava un servizio.
Non dimentichiamo che l'occupazione dei locali dell'ex S.E.U. è stata fortemente osteggiata dal D.S.U. il quale ha impedito in tutti i modi che gli spazi venissero riaperti e che le istanze studentesche si affermassero. Grazie a un percorso condiviso e alla determinazione di quanti lo hanno intrapreso ora gli spazi sono stati riaperti e assegnati alle associazioni studentesche. Ma questo non basta. Le politiche di dismissione del welfare studentesco continuano. Altri spazi verranno riaperti perché sappiamo che la riappropriazione concreta del diritto allo studio e del nostro welfare risiede nel nostro protagonismo sociale, nel nostro agire comune, nelle nostre occupazioni.

mercoledì 21 marzo 2012

PRESIDIO agli UFFICI del DSU

ore 14:30 in concomitanza col cda straordinario a Firenze

Dal 20 marzo, in seguito a un'assemblea d'ateneo sui temi del diritto allo studio, gli studenti, a fronte della continua dismissione e svendita dei servizi e del patrimonio pubblico, hanno deciso di iniziare un percorso di lotta e ricostruzione diretta di quelle garanzie sociali che sempre di più il DSU mira a espropriare e privatizzare.
La decisione di occupare l'ex-SEU, inserita nel nostro percorso di riappropriazione reale del diritto allo studio, vuole puntare il dito verso la chiusura di un servizio, che fino ad un anno e mezzo fa garantiva agli studenti dispense a basso costo. Dalla chiusura del SEU hanno guadagnato solo le case editrici, mentre gli studenti vedono impennarsi i prezzi dei testi universitari.

Questo, tuttavia, è solo un esempio delle molte criticità espresse nell'assemblea di ateneo, durante la quale si è discusso anche della politica del DSU riguardo alla nuova fasciazione della mensa, basata su un distorto concetto di equità, e la gestione degli alloggi studenteschi, che vede scelte assolutamente inaccettabili come l'assenza di progettualità sulla struttura della Paradisa, la messa in vendita di alcuni appartamenti e il rifiuto alla proposta di autorecupero di via dell'Occhio, mentre vengono spesi 3 milioni all'anno nel project financing della Praticelli, a beneficio di società private.

Qui, dal ex SEU OCCUPATO, riapriamo un servizio e iniziamo un processo costituente che metta al centro un nuovo modello di welfare e gestione delle risorse.

L'atteggiamento dell'Azienda DSU nei confronti dell'occupazione dell'ex-SEU ci pare finora completamente inadeguato.
Un livello di confronto è possibile e doveroso, ma certo non può avere luogo tra le “chiacchiere da marciapiede” che si sono verificate finora, né tanto meno è favorito dalla decisione di spostare in un altra città, ai piani alti dell'Azienda, il momento decisionale.

Richiediamo, dunque, che il Dsu avvii un confronto reale con gli occupanti a partire da un incontro pubblico a Pisa.

A.R.D.S.U. Assemblea per la Riappropriazione del Diritto allo Studio Universitario

martedì 20 marzo 2012

Occupata la sede dell'ex-SEU


Dopo una molto partecipata assemblea d'ateneo, incentrata sulle problematiche del diritto allo studio e sulle responsabilità dell'Azienda Regionale nel peggioramento del servizio, gli studenti hanno deciso di occupare la sede dell'ex-SEU, per rimettere in funzione un'attività dismessa oltre un anno fa.

Di seguito il comunicato dal ex S.E.U. OCCUPATO.
"Dal 20 marzo, in seguito a un'assemblea d'ateneo sui temi del diritto allo studio, gli studenti, a fronte della continua dismissione e svendita dei servizi e del patrimonio pubblico, hanno deciso di iniziare un percorso di lotta e ricostruzione diretta di un welfare che sempre di più il DSU mira a espropriare e privatizzare.

Come studenti e studentesse per il diritto allo studio abbiamo riaperto uno spazio e riattivato un servizio che un anno e mezzo fa è stato chiuso in nome della privatizzazione dei costi della formazione direttamente scaricati sugli studenti.

Il SEU (Servizio Editoria Universitaria), il quale distribuiva le dispense universitarie a prezzo di costo, è stato chiuso nella logica di favorire gli interessi di case editrici convenzionate con l'università, come la PLUS, le quali vendono i testi a prezzo di mercato erodendo così sempre più reddito alla composizione studentesca. Il pubblico, l'università, il dsu, ancora una volta, si configura come agenzia e articolazione del privato, chiudendo i servizi e svendendo il patrimonio pubblico, impoverendo gli studenti e privandoli di reddito.

Documento dell'assemblea di ateneo sul diritto allo studio

20 marzo 2012, report finale

Per la prima volta dopo la stagione delle mobilitazioni partite con l'Onda, come studenti e studentesse torniamo a prendere parola su uno scenario di distruzione e privatizzazione dei servizi.

Molti studenti sono tornati a esprimere parole, pensieri rispetto alle ultime novità circa il futuro del diritto allo studio. Sono temi ormai sulla pelle degli studenti: anzitutto, la proposta del governo di aumentare la tassa regionale per il diritto allo studio, che spinge fino a 42€ l'aumento pro capite del contributo. 
Non è possibile che lo Stato sia scaricato dal suo dovere di garantire il servizio pubblico e il diritto a un'autentica mobilità sociale. 
Rifiutiamo la logica privatistica per cui ci paghiamo da soli il servizio che dovremmo ricevere. Dopo l'aumento a 3€ effettuato lo scorso anno, il DSU Toscana e la Regione hanno imposto un sistema di fasciazione della ristorazione, giustificato in maniera ideologica con supporti criteri di equità. 
Dal 1° aprile, lo studente “ricco” andrà al barrino mentre quello “povero” disporrà di una mensa di sempre più scarsa qualità, con il rischio concreto che, come in altre Regioni, questo servizio venga privatizzato.

mercoledì 2 novembre 2011

assemblea d'ateneo



ASSEMBLEA D'ATENEO Martedì 8 Novembre ore 21.30 Polo Carmignani

Nell'Università della crisi non permetteremo più di farci rapinare di diritti per pagare un debito pubblico generato dal sistema dei baroni, dei partiti e delle banche. E' arrivato il momento di riprenderci saperi, reddito e beni comuni!

RIFIUTIAMO LA VOSTRA CRISI QUESTO DEBITO NON LO PAGHIAMO!
PARTECIPA
 
ORGANIZZATI
RIBELLATI
studenti contro il debito!