Pisa - Ennesima giornata di conflitto in università: gli studenti e le studentesse occupano l'aula per l'assemblea d'ateneo, un corteo non autorizzato blocca i lungarni e invade il rettorato. Gli studenti di lettere bloccano l'approvazione del bilancio.
Questa mattina, come previsto da tempo, l'appuntamento per tutti gli studenti e le studentesse dell'ateneo pisano era al Polo Carmignani per svolgere un'assemblea d'ateneo anche in vista delle mobilitazioni dei prossimi giorni. Da subito però è chiaro che le carte in tavola sono cambiate: il neoeletto rettore Augello non ha concesso la sospensione didattica, tentando quindi di boicottare l'appuntamento lanciato dal corpo studentesco.
Il dato politico. Prima ancora di andare a descrivere lo svolgimento di un'altra mattinata di mobilitazione e conflitto, è il caso di soffermarsi sul dato politico che affiora da questa presa di posizione del rettore: nella campagna elettorale le parole d'ordine sono state "democrazia, trasparenza, partecipazione", utilizzate ormai fino allo sfinimento non solo in questa parziale realtà che stiamo affrontando, ma anche in più ampi panorami politici; un lessico tramite il quale si guadagna un facile e diffuso consenso, che è pronto a crollare non appena il vero volto di chi si propone come neoriformista, di chi propone una fantomatica diversa gestione della governance, si rivela in tutta la sua realtà, la realtà di chi, decidendo di occupare una poltrona, decide già da che parte stare. E questa realtà che diviene così facilmente palese, lascia l'amaro in bocca agli illusi, e fa invece comparire un sorriso quasi di compiacimento sui volti di chi non ha mai riposto fiducia in chi ambisce ad occupare un posto dall'altra parte della barricata.
Il corpo studentesco risponde "colpo su colpo". Quanto è avvenuto questa mattina non era scontato: dopo la diffusione della notizia che non ci sarebbe stata la sospensione della didattica, centinaia di studenti e studentesse sono comunque giunti al Polo Carmignani, hanno occupato l'aula magna e hanno svolto un'assemblea partecipatissima dalla quale è emersa una forte spinta verso le mobilitazioni ed una grande capacità di configurare obiettivi e controparti. Un'assemblea che ha saputo con grande lucidità individuare nel rettore una figura che certamente non è al fianco di chi si oppone e si mobilita, bensì come colui che da una parte riorganizza la governance universitaria cercando di neutralizzarne i conflitti, dall'altra tenta di ottenere potere contrattuale nei confronti del Ministero al fine di recuperare quelle briciole necessarie all'Ateneo per "tirare a campare".
Dai diversi interventi dell'assemblea è emersa poi la necessità di dare un segnale forte, l'esigenza di una presa di posizione rispetto a quanto accaduto: un corteo non autorizzato ha lasciato il Polo per dirigersi verso il rettorato, bloccando il traffico sui lungarni per due ore, invadendo poi l'atrio di Palazzo "Alla giornata". Gli studenti e le studentesse hanno quindi comunicato la loro ferma posizione: non c'è più spazio per le mediazioni, non esistono governi amici, oggi è il tempo della lotta e delle mobilitazioni.
A riprova di ciò, dopo il presidio, gli studenti e le studentesse dell'assemblea permanente di lettere, si dirigono verso Palazzo Quaratesi, sede dell'odierno consiglio di facoltà, in cui era prevista l'approvazione del bilancio previsionale. Un bilancio sinonimo di tagli e austerità, in cui cessano completamente servizi bibliotecari, si prevedono contrazione dei corsi di studio e di laurea, si dequalifica ulteriormente la didattica e il percorso formativo. Un resoconto economico che gli studenti giudicano inapprovabile, a fronte anche degli ulteriori tagli che si effettueranno a partire dal ddl Gelmini. Per questo l'assemblea permanente di lettere, in mobilitazione da più di un mese, interrompe la discussione consiliare bloccando di fatto l'approvazione del bilancio, rilanciando verso le prossime mobilitazioni di opposizione alla Riforma e di riappropriazione di reddito e saperi.
Quindi una soggettività studentesca che cresce, che si radicalizza, che risponde "colpo su colpo" agli attacchi che le vengono sferrati, che è pronta a nuove sfide, nuove lotte, nuovi conflitti...verso il corteo del 17 novembre!