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giovedì 18 novembre 2010

Mondo della formazione in rivolta: città bloccata

Pisa - Una grande giornata di mobilitazione: oltre 5000 persone in corteo; cariche della polizia sugli studenti medi che vogliono arrivare a Confindustria, sanzionate le banche. A fine corteo gli universitari occupano il Polo Carmignani, gli studenti medi occupano il geometri, azione di riappropriazione alla mensa universitaria. 

L'avevano detto gli studenti e le studentesse: "ora è il momento della mobilitazione e del conflitto, non c'è spazio per mediazioni"; così è stato!Oltre 5000 persone sono scese oggi in piazza a Pisa per protestare contro il ddl Gelmini, ma in maniera più ampia per ribellarsi ad un futuro di precarietà, indebitamento e austerità che i governi, i padroni, i banchieri, Confindustria vorrebbero imporre. Giovani di decine di scuole superiori, insegnanti di ogni ordine, genitori, precari della scuola e della ricerca, studenti universitari hanno risposto in massa all'appuntamento di oggi valorizzando al massimo lo sciopero di scuole e università lanciato dai sindacati. 



Il lunghissimo serpentone si è mosso da Piazza S.Antonio, luogo del concentramento, intorno alle 10; la città è apparsa subito fortemente militarizzata. Poco dopo la partenza si registra il momento di tensione più alto della mattinata: gli studenti medi vogliono percorrere un tratto non autorizzato del corteo per giungere alla sede di Confindustria, individuata come controparte già in altre occasioni, in quanto corresponsabile del disfacimento dell'intero comparto della formazione, corresponsabile dello sfruttamento degli studenti come forza-lavoro in tirocini e stages gratuiti, responsabile di essere tra quei soggetti che pretendono l'approvazione di questa riforma a tutti i costi. 
Le forze dell'ordine in antisommossa tentano di fermare lo spezzone degli studenti medi, ci sono cariche e manganellate, il resto del corteo, intanto, si ferma per sostenere l'azione in corso: decine e decine di studenti tentano di oltrepassare i cordoni di polizia, una grossa parte dei manifestanti è fermata dalle manganellate, mentre alcune degli studenti medi riescono comunque a raggiungere la sede di Confindustria sulla quale è stato appeso lo striscione "ci volete schiavi, ci avrete ribelli", accompagnato dal lancio di pomodori. 

Il corteo è poi ripartito sui lungarni, lungo il percorso gli studenti e le studentesse universitari hanno sanzionato una banca davanti alla quale è stato appeso uno striscione con scritto "la nostra formazione contro prestiti e speculazione", lancio di uova da parte dei manifestanti.Un'azione nella quale si è voluta sottolineare l'indisponibilità ad accettare che il diritto allo studio venga trasformato in sistema di prestiti che vuole riservare un futuro di indebitamento. 

L'enorme manifestazione è proseguita bloccando i lungarni: all'altezza della Prefettura, blindata dalle forze dell'ordine, si sono alzati cori e fischi contro il governo e decine e decine di persone spontaneamente hanno lanciato delle uova.Poi è la volta delle scuole private: di fronte ai maldestri tentativi del governo, che prima decide di finanziare ulteriormente le scuole e le università private e poi mediaticamente di ritirarne una parte, il movimento degli studenti e dei precari non ha dubbi; sulla sede del Cepu compare uno striscione e vengono anche qui lanciate uova e accesi fumogeni. 

Il corteo riparte compatto, blocca ponte di mezzo per poi percorrere le vie del centro in direzione di Piazza dei Cavalieri. In questa piazza l'enorme manifestazione fa una sosta per un primo bilancio della giornata: decine di interventi mettono in luce quanto questa giornata sia concretamente di opposizione alla dismissione strategica della formazione pubblica portata avanti dai tutti i governi. Un'opposizione finalmente praticata e condivisa, punto di partenza e non di arrivo di rilancio della mobilitazione contro la Gelmini ma anche di riappropriazione di ciò che già è stato tolto. A dimostrazione di tutto ciò il comizio si trasforma in ulteriori momenti di massa di occupazione. Gli studenti universitari occupano il Polo Carmignani, gli studenti medi in lotta ripartono verso L'ITG Santoni: un corteo non autorizzato e spontaneo blocca i lungarni cittadini e alcune delle vie principali della città per terminare all'interno dell'istituto da occupare. 

Intanto all'interno del Polo Carmignani occupato l'assemblea degli studenti ha delineato i motivi dell'occupazione: praticare il blocco, far crescere il movimento e mantenere una tensione mediatica e sociale delle università in rivolta contro il governo e la riforma preparando nel migliore dei modi le occupazioni delle Facoltà previste per la prossima settimana. 

Dopo l'assemblea alcuni studenti si sono diretti verso la mensa centrale. Di nuovo al grido "Paga Tremonti!"e con una solidarietà ancora più forte da parte dei lavoratori il movimento si è riappropriato dei pasti lanciando con forza un altro segnale di opposizione alla chiusura dei servizi del Diritto allo Studio. 

Un'altra giornata straordinaria di lotta che sicuramente registra una salto qualitativo del movimento: determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati, massificazione dell'indisponibilità reale e concreta alla svendita del proprio futuro, incisivi momenti di ricomposizione di tutto il mondo della formazione; insomma...conflitto!

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