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venerdì 26 novembre 2010

Un’altra giornata di conflitto.Occupata la torre





Pisa - Ricercatori e dottorandi sui tetti. Occupata la torre, occupata la facoltà di medicina, occupata la stazione FS di San Rossore, corteo lungo i binari fino ad occupare anche la stazione centrale. 


Un'altra grande giornata di conflitto a Pisa, dopo le dirompenti pratiche portate in piazza ieri, il movimento studentesco è tornato nelle strade e, mentre alla Camera continuano a discutere il ddl Gelmini, si è ripreso nuovi spazi bloccando altri punti nevralgici della città: la Torre di Pisa e le stazioni ferroviarie.  

Ricercatori e dottorandi sui tetti. Questa mattina a Pisa oltre alla voce degli studenti, si è alzata anche quella di un altro pezzo del mondo della formazione: dal tetto della Sapienza, sede della facoltà di Giurisprudenza, i ricercatori e i dottorandi lanciano un grido di protesta. Poco dopo si spostano al complesso della cittadella e arrivano in cima alla torre Guelfa da cui punto più alto calano uno striscione che dice "Ritiratelo. No al ddl Gelmini si alla ricerca". In seguito i manifestanti si sono diretti verso piazza dei Cavalieri, ritrovo dei diversi cortei provenienti dalle facoltà occupate. 
Occupata la Torre di Pisa. Diversi cortei sono partiti nella tarda mattinata per convogliare nella centrale Piazza dei Cavalieri: davanti al palazzo della Normale gli studenti e le studentesse sono migliaia, decisi anche oggi ad andare nella direzione del blocco e dell'occupazione. Intorno alle 13 parte un corteo che si dirige verso Piazza dei Miracoli, in pochi attimi alcune decine di manifestanti riesce ad entrare nella Torre di Pisa incoraggiati dai cori rabbiosi che si alzano dal prato sottostante.Dalla cima viene calato un lunghissimo striscione che recita "No alla Riforma", nel frattempo gli interventi dal megafono ribadiscono il messaggio e rilanciano verso un'opposizione che sarà sempre più forte, rilanciano verso lo sciopero generale. Sotto gli occhi curiosi dei tanti turisti, il presidio va avanti a lungo e si ingrossa. Dopo circa 4 ore di blocco del simbolo della città toscana, gli occupanti escono difesi dalla forza e dalla determinazione dei manifestanti che sono rimasti fuori. 
  •  Ascolta la diretta dalla Torre con Paolino 
Occupata la Facoltà di Medicina. Le migliaia di persone presenti in piazza partono nuovamente in corteo e si dirigono verso una delle poche facoltà che anora non sono state occupate: Medicina. Viene occupata la Scuola Medica, edificio storico dell'ospedale Santa Chiara, sede della maggior parte dell'attività didattica degli studenti di medicina. Sale così ad otto il numero delle facoltà occupate nell'ateneo pisano. 

Occupate le stazioni FS. Gli studenti e le studentesse non hanno alcuna intenzione di fermarsi: verso le 17:15 il corteo non autorizzato riparte alla volta della stazione FS di San Rossore, in migliaia invadono i binari. Dopo poco "la piazza" torna a reclamare "corteo"; questa volta vengono percorsi i binari ferroviari, paralizzando completamente il traffico dei treni. Gli studenti e le studentesse giungono così fino alla stazione centrale dove proseguono con il blocco. 

Lasciati i binari si attraversa il centro cittadino, nuovamente in corteo, nuovamente alzando cori contro la riforma e contro un futuro di precarietà, con addosso una rabbia che cresce giorno dopo giorno e che sta trovando spazio nelle pratiche collettive e quotidiane di blocco e conflitto. 

Ancora una volta la soggettività studentesca si mostra forte di fronte a chi invece la vorrebbe schiacciata e asservita al disciplinamento, allo sfruttamento, all'indebitamento. E mentre la Riforma Gelmini slitta, dalle piazze si promettono ancora blocchi, lotta, conflittualità.


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