CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!

sabato 18 dicembre 2010

Pisa non si ferma!Que se vayan todos!

Oggi gli studenti e le studentesse sono scesi nuovamente in piazza a Pisa per gridare ancora una volta "que se vayan todos". Sanzionate le sedi dei partiti e la sede del Cepu; occupato il Polo Carmignani.

Non trova sosta la mobilitazione del movimento pisano: quest'oggi, alla vigilia delle feste natalizie, in una città che comincia a svuotarsi dalle migliaia di studenti fuorisede, una manifestazione molto partecipata è tornata a bloccare la città. Studenti medi ed universitari si sono ritrovati in Piazza dei Cavalieri per poi partire in un corteo aperto dallo striscione "La rabbia di una generazione sarà la vostra crisi", andando ad attraversare un centro cittadino affollato.
Chiare le controparti di quest'ennesima giornata di conflitto: le sedi della Lega, del Pd, dell'Udc, dell'Idv, di Fli e del Pdl, non si fanno sconti a nessuno!Ognuno di questi luoghi è stato oggetto di lancio di uova e fumogeni e di attacchinaggio. Un messaggio chiaro a chi il 14 dicembre è rimasto asserragliato nelle stanze del potere, mentre dalla piazza 100000 persone sfiduciavano l'intera classe politica da basso.

mercoledì 15 dicembre 2010

Comunicato 14 Dicembre Roma

Riteniamo opportuno, con questa nota, prendere la parola sulla giornata del 14 dicembre a Roma e su quello che sarà al prossimo futuro della mobilitazione a Pisa. 

Innanzi tutto vogliamo ribadire che “Uniti contro la crisi” ha portato in piazza un’opposizione sociale, plurale e generale, alle politiche sociali ed economiche del governo Berlusconi. Questo importante dato politico che si scontra con il surreale svolgimento della sessione alla Camera dei Deputati, è confermato con forza dalla partecipazione che il movimento pisano ha espresso. Il fatto che da Pisa più di 700 persone, tra studenti universitari e medi, dottorandi e ricercatori precari, abbiano manifestato il loro dissenso a Roma, è per noi il frutto di più di un mese di mobilitazioni: le occupazioni delle facoltà e le forme di blocco di ponti, stazioni, aeroporto e torre pendente, non sono altro che la conferma del livello unico di consapevolezza circa la gravità della situazione vissuta dall’università pubblica e dal paese, nonché della necessità di una risposta determinata e di massa all’arroganza del governo. Queste sono a nostro avviso le premesse che hanno consentito allo spezzone pisano di vivere con coesione, intelligenza e determinazione l’importante e difficile giornata di ieri, contraddistinta dalla militarizzazione della capitale ma anche dalla forte opposizione collettiva alle chiusure del governo, che mentre comprava la fiducia in parlamento tentava di negare ogni spazio di decisione e dissenso ad una piazza che di fatto lo ha sfiduciato. 

Come soggetti strutturati del mondo universitario, pensiamo che dalla giornata del 14 Dicembre si debba ripartire per rilanciare la mobilitazione. Indiciamo per domani Giovedì 16 Dicembre un’assemblea di movimento alle 18.30 al Polo Carmignani. Dalle ulteriori valutazioni sulla giornata di Roma, l’assemblea dovrà organizzarsi per ottenere, anche con prese di posizione del mondo politico, sindacale che fino ad oggi hanno espresso solidarietà alla protesta studentesca, la liberazione dei due studenti pisani che dopo le cariche in Piazza del Popolo sono stati fermati e sono attualmente detenuti a Rebibbia; inoltre, e sicuramente, continueremo la nostra opposizione al furto del futuro e del diritto allo studio che il DDL Gelmini rappresenta, vista la nuova ricalendarizzazione prevista per il 20 Dicembre al senato. 


Sinistra per… 
Assemblee delle facoltà in agitazione 
Collettivo Universitario Autonomo

Londra chiama, Roma risponde: va in onda la rivoltà degli studenti

La giornata di oggi ci consegna alcune indicazioni di fondo rispetto alla forza del movimento degli studenti e la sua capacità di rispondere alla crisi che ci avvolge. Oggi, davvero, "noi la crisi non la paghiamo" si fa programma tradotto in atto. 

Ancora una volta, bisogna fare qualche fermo immagine per raccontare la giornata di lotta di questo ben-venuto 14 dicembre romano. Da un lato le rissette in aula dei parlamentari, un po' papponi, un po' venduti al soldo infame; dall'altro una piazza che ben conosce la distanza tra la rappresentazione di Tg e quotidiani e la nuda realtà. Da un lato chi dice che la crisi ce la stiamo lasciando alle spalle e che può continuare a governare perché ha dietro un "governo saldissimo"; dall'altro chi vede di fronte a sé un futuro nero senza prospettive e i primi effetti di tagli che atterreranno ogni possibilità di futura mobilità sociale. 

La sfiducia a Berlusconi non c'è stata nei palazzi del potere ma la si è conquistata nelle strade e nelle piazze di Roma. Il governo "saldo e fermo" dovrà fare i conti - da domani - con queste soggettività e le loro insorgenze a venire. 

Londra chiama, Roma risponde! Neanche una settimana fa era l'auto dei reali a incrociare - per sbaglio, come un errore di sistema - uno dei tanti sciami che attraversavano le strade della capitale inglese. Oggi qualche auto blu in uscita da Montecitorio ha faticato ha portare a casa il politico di turno. 

E così, col passare delle ore, le diatribe auto-referenziali dei parlamentari hanno lasciato spazio alla materialità di un reale che oggi ha fatto la sua irruzione sulla scena politico-mediatica, con tutta le sue asprezze e le salutari paure per chi sta lassù in alto.

infoaut

lunedì 13 dicembre 2010

Occupata la mensa universitaria: migliaia di pasti gratis! Occupata la facoltà di lettere per la notte bianca d’iniziative e mobilitazioni!


Note su di una straordinaria giornata di conflitto universitario.
Pisa - 12 novembre.

Le assemblee di facoltà. La giornata di ieri è stata caratterizzata fortemente dalla ripresa delle mobilitazioni universitarie. Dalla mattina, diverse facoltà (giurisprudenza, scienze, ingegneria) hanno svolto assemblee  con altissima partecipazione. Un dato politico su tutti: in queste prime settimane di ripresa dei corsi, è netta la consapevolezza che nessuna normalità accademica è più possibile, pena l’accettazione di enormi sacrifici insostenibili sia sul piano della didattica che su quello del diritto allo studio. La ricalendarizzazione del ddl in parlamento nelle prossime settimane è stato quindi il punto di partenza di discussioni che affrontano con decisione e determinazione il nodo delle pratiche di opposizione alla riforma, in una fase in cui il governo adotta subdolamente la tattica di una ricerca di compromessi e mediazioni su alcuni emendamenti, alla ricerca di una pace sociale che, se impossibile gli è il consenso, non gli porti conflitto sociale. E’ quindi sulle pratiche di opposizione che le diverse soggettività studentesche ripartono!

sabato 11 dicembre 2010

Que se vayan todos!

Due giorni al Polo Carmignani occupato in compagnia del CUA e del CASP


Due anni fa uno studente di quindici anni, Alexis Grigoropoulus, fu ucciso nelle strade di Atene dagli spari della polizia. Da quel momento fino ad oggi, dalla piazza greca di Exarkia, la rabbia di una generazione precaria e giovanile in tutta Europa sta prendendo forma nelle opposizioni ai piani di distruzione dello stato sociale ed in particolar modo alle politiche di austerità che approfondiscono la mercificazione dei saperi e la dismissione strategica dell'istruzione pubblica.

Studenti medi ancora in piazza, occupato il Carmignani

Pisa - Questa mattina la città ha visto scendere nuovamente per le strade centinaia di studenti e studentesse degli istituti superiori, nuovamente in corteo per ribadire la loro netta opposizione alla riforma Gelmini, ad una sempre maggiore precarizzazione delle loro esistenze.



Questo terzo corteo studentesco è andato non solo a sancire definitivamente il chiaro protagonismo di questo soggetto all'interno delle lotte del mondo della formazione che hanno e stanno attraversando l'intera nazione, ma anche a riproporre con forza le parole d'ordine che da mesi ormai non smettono di risuonare nelle città, nei cortei, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle Università: contro le politiche del sacrificio! sciopero generale subito! verso e oltre il 14 dicembre!

Questo terzo momento di mobilitazione si inserisce in un quadro che vede gli studenti medi autorganizzarsi e,a partire da poche occupazioni, andare poi a prendersi quasi tutti i licei e gli istituti superiori riempiendoli di iniziative e momenti di autoformazione; li vede, inoltre, nelle scuole con gli scioperi a gatto selvaggio, nelle strade con cortei non autorizzati, nelle piazze assieme al resto del mondo della formazione.

Dal primo e già partecipatissimo corteo del 15 ottobre, passando per le cariche a freddo del 17 novembre, fino alla giornata del 30 con il blocco di una delle arterie principali della viabilità cittadina, gli studenti medi in lotta hanno messo in atto pratiche di rifiuto e riappropriazione mostrando la capacità di rilanciare sempre nuovi momenti di mobilitazione.

Mobilitazione per la quale secondo alcuni dirigenti scolastici gli studenti che hanno preso parte alle occupazioni e alle proteste dovrebbero "pagare" con 5 in condotta e rischio di bocciatura.

In piazza, quindi, al grido di "Que se vayan todos!", ma anche contro il tentativo di spaventare, di punire, di negare il diritto di manifestare, a dimostrazione che la repressione, che passi per un manganello o un provvedimento disciplinare non ha la capacità di zittire nessuno, anzi.

Intorno alle 8.30, da Pizza Sant'Antonio, luogo del concentramento, il corteo si è andato costruendo: pezzi di istituti sono arrivati in cortei spontanei per poi sciogliersi all'interno della piazza.

In circa 500 si sono mossi per le vie del centro: significativo il passaggio sotto la sede della CGIL dove gli studenti e le studentesse hanno chiesto ad alta voce lo sciopero generale.

E' stato poi il momento del Provveditorato dove i manifestanti hanno trovato una decina di celerini schierati ad attenderli. Alcuni studenti del Casp si sono staccati dal corteo e hanno appeso al cancello uno striscione contro il tentativo da parte della dirigenza scolastica di delegittimare la protesta.

Grandi Scuole, CEPU, Prefettura: il corteo ha proseguito compatto attraversando e bloccando la città fermo sulle sue parole d'ordine.

Intorno alle 11.30 gli studenti e le studentesse si sono uniti ai componenti del Collettivo Universitario Autonomo per dare vita ad una due giorni ricca di iniziative e socialità all'interno del Polo Carmignani nuovamente occupato per l'occasione.

venerdì 10 dicembre 2010

La memoria delle lotte nell'università in rivolta


 "..Le lotte operaie e i percorsi politici a Porto Margera, uno dei più avanzati laboratori del conflitto degli anni '60 e '70..."

mercoledì 8 dicembre 2010

Il Progetto Prendocasa compie tre anni




  

Prendocasa, tre anni di lotta contro l'arroganza e la speculazione. E questo è solo l'inizio! Quando nel dicembre 2007 un gruppo di precari occupò un appartamento di proprietà dell'INPS sfitto da anni, esponendo per la prima volta in città lo striscione del Progetto Prendocasa, si riaccendeva in città un percorso antagonista che del diritto all'abitare ha sempre fatto una battaglia prioritaria, ma nel contempo nasceva qualcosa di nuovo e importante. 

Nasceva un progetto capace di intercettare i bisogni di settori sociali sempre più ampi, in cui mese dopo mese si sono identificati precari, disoccupati, famiglie, studenti, italiani e migranti, messi in ginocchio da una crisi che trova nell'emergenza abitativa uno dei suoi sfoghi più drammatici. 

In questi tre anni si sono moltiplicate le occupazioni di case INPS in via di cartolarizzazione e di case del DSU in corso di svendita; è stato aperto lo sportello dei diritti che ha raccolto le istanze di dignità e riscossa di moltissime persone, organizzandole in percorsi di lotta; sempre più forte è stato l'intervento della volante antisfratto, per resistere ed ottenere soluzioni alternative per le famiglie non più in grado di pagare affitti esagerati; sono state elaborate numerose inchieste per svelare alcuni degli scandali di speculazione immobiliare della nostra città, dove la giunta comunale procede a colpi di varianti urbanistiche regalando intere parti di territorio ai palazzinari senza scrupoli. 

Soprattutto, con l'occupazione del 13 marzo 2010 delle famiglie di via Marsala, è stato aperto un varco nel silenzio dominante nella nostra città riguardo ai drammi degli sfrattati e dei senza casa; l'occupazione di un palazzo di Pampana, uno dei principali speculatori pisani, ha portato a galla le responsabilità dei grandi privati nel determinare la crisi abitativa con affitti da capogiro e interi quartieri destinati alla rendita, e l'impotenza e la non volontà di intervenire da parte del Comune, che avrebbe i mezzi per arginare lo strapotere dei palazzinari. 

Ma per noi questo terzo anniversario è solo un nuovo punto di inizio, perché ancora tantissime sono le battaglie da portare avanti, per dare voce alle persone che vivono in solitudine la difficoltà nel pagare un affitto, per moltiplicare la forza delle nostre rivendicazioni, per costruire una società dove i diritti non siano una merce. 

È fuori da ogni dubbio quindi che lo striscione del Progetto Prendocasa riapparirà spesso in città nei prossimi anni, all'interno dei cortei e appeso alle finestre delle case occupate, nei picchetti antisfratto e nei momenti di socialità. 

Tre anni di lotta contro l'arroganza e la speculazione. E questo è solo l'inizio. CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!


prendocasa

giovedì 2 dicembre 2010

Oltre il risultato alla Camera, verso lo sciopero generale

Pisa - Ieri più di diecimila studenti in piazza contro il Ddl Gelmini: gli universitari bloccano la stazione Fs, l'autostrada, l'Aurelia e la Fi-Pi-Li. In piazza anche gli studenti medi che bloccano la Tosco-Romagnola e raggiungono l'altro corteo in stazione centrale.


Nel giorno in cui alla camera è stata approvato il Ddl Gelmini, le piazze di tutta Italia si sono fatte sentire in un'opposizione forte e determinata ad una legge criminale che distrugge l'università pubblica.

Studenti medi. Dopo settimane di occupazioni a catena ed autogestioni, gli studenti e le studentesse delle scuole superiori hanno deciso di tornare ancora una volta nelle piazze per far sentire la propria voce e lo fanno con la determinazione che li ha sempre contraddistinti.

Mentre gli studenti universitari si radunano, i medi sono già in corteo e bloccano le arterie principali della città. Sono più di 1500, bloccano tutte le arterie stradali di Pisa est, il ponte delle Bocchette di raccordo con la superstrada ed infine si riversano sulla Tosco-Romagnola, importantissima via di comunicazione, che viene completamente paralizzata. Il corteo prosegue poi nuovamente verso il centro cittadino e verso la fine della mattinata va a ricongiungersi a quello universitario contribuendo all'occupazione della Stazione Fs.