Non
si ferma la protesta contro il nuovo ISEE a Pisa e in tutta laToscana. Oggi una nuova assemblea studentesca d’Ateneo, strappata giovedì con l’invasione del Rettorato e un aspro confronto con i
dirigenti di UniPi dopo i fatti dell’ex Gea e l’intervento armato
della polizia in università, si è ritrovata al Polo Fibonacci per
rilanciare la mobilitazione. Al centro dell’assemblea, partecipata
da circa 200 studenti, i fatti della scorsa settimana e il filo rosso
che lega gli effetti del nuovo ISEE e il sistema di corruzione e
predazione di risorse pubbliche.
L’assemblea
si è mossa in corteo dal Fibonacci raggiungendo il centro e passando
per mensa centrale e alcuni poli universitari. La volontà di
continuare a incalzare le responsabilità politiche dell’Ateneo ha
spinto il corteo a raggiungere l’economato d’Ateneo, il cui
direttore Massantini risulta essere il mandante di fatto
dell’operazione della questura contro gli studenti. Il palazzo sul
Lungarno è stato letteralmente invaso dagli studenti mentre
Massantini si dava alla fuga, mettendosi in ferie. Una schiera di
prorettori e il Direttore Generale Grasso si sono interfacciati con gli studenti in un acceso scontro.
Alle
parole di circostanza in merito all’impegno dell’Ateneo nel
rimediare agli effetti del nuovo calcolo, senza alcun impegno di
fatto, gli studenti hanno replicato con proposte di rilancio:
-
Cancellazione del nuovo ISEE
-
Congelamento del pagamento della prima rata per gli esclusi dalla
borsa di studio a causa del nuovo ISEE
-
Riduzione delle tasse
-
Rescissione del contratto con i gestori del Residence universitario
de Le Benedettine e assegnazione delle stanze agli studenti in
emergenza abitativa e perdenti borsa
-Dimissioni
del direttore dell’economato Massantini e del Rettore Augello e
ufficiale presa di distanze dell’Ateneo dall’intervento della
polizia in università
Lasciando
l’economato gli studenti in mobilitazione si sono dati appuntamento
a mercoledì prossimo per intervenire nuovamente sulle responsabilità
dell’Ateneo in occasione del Senato Accademico.
Oggi
è stato un ulteriore passaggio di una mobilitazione che cresce e va
sempre più in profondità nello scontro con le istituzioni
universitarie e cittadine colpevoli di speculazioni continue e totale
presa di responsabilità. Per questo mercoledì 4 novembre è stato lanciato un presidio davanti al Rettorato dove si svolgerà il Senato Accademico. Il Rettore ed i suoi vassalli potranno
anche far finta di non comprendere perché vogliamo che le risorse
non vengano gestite in questo modo, ma ora ci stiamo organizzando per
riprendercele, e allora saranno costretti ad ascoltare.