Martedì 20 ottobre, a
seguito dell'assemblea d'ateneo, 300 studenti circa hanno occupato il
polo dell'ex Gea, locale dell'università tenuto chiuso e
sottoutilizzato, nel quale hanno scoperto un magazzino abusivo di
libri
invenduti e lasciati a marcire. L’ex Gea veniva infatti utilizzato
dalla Pisa University Press, società erede della PLUS, che venne
creata ad arte per far fallire l’ex Servizio Editoria
Universitaria. Guarda caso il revisore dei conti della Pisa
University Press è il figlio dell’immobiliarista Madonna, lo
stesso interessato a rilevare l’ex Gea e proprietario la seconda
porzione del ex convento delle Benedettine che l’università vuole
acquistare.
Il
21 ottobre l'ex convento delle Benedettine è stato quindi sanzionato
dagli studenti che, partiti dall'ex Gea, hanno bloccato i lungarni
per occuparlo. Decisi a non accettare più le politiche di
speculazione attuate dall'università di Pisa e dalle istituzioni
cittadine gli studenti hanno scoperchiato un altro vaso di Pandora
(già denunciato un anno fa): lo stabile, gestito da una cooperativa
privata che paga una cifra irrisoria all'ateneo dovrebbe essere
affittato a studenti e professori stranieri ma di fatto la
cooperativa lo gestisce come un albergo privato di lusso.
Una
domanda sorge spontanea: a chi giovano le politiche che attua il
rettore Augello?
Di
certo non agli studenti. In risposta alle questioni portate più
volte all'attenzione delle istituzioni, dall'esclusione prodotta dal
nuovo calcolo Isee fino ad una presa di posizione sul magazzino ex
Gea e sulle Benedettine, l'università fa orecchie da mercante e
manda polizia e questura dagli studenti che vogliono riprendersi le
risorse sperperate a vantaggio dei soliti privati.
Le loro intimidazioni non fanno paura. Nonostante UniPi abbia provato ad accusare di furto gli studenti che avevano occupato lo stabile dell'ex Gea, il tutto in combutta con forze dell'ordine sempre più fuori controllo e corrotte, la risposta è stata immediata e determinata: un corteo si è
tenuto ieri sera in risposta allo sgombero dell'ex Gea eseguito
“pistola alla mano”. Un fatto inaccettabile che però fa crescere
la rabbia degli studenti che proseguiranno ancora più determinati e
andranno a cercare i diretti responsabili delle speculazioni portate
avanti coi soldi delle tasse universitarie: le risorse ci sono e
devono essere utilizzate per i servizi e per la didattica degli
studenti.
Per questo pomeriggio alle ore 15 è stato lanciato un altro corteo che partirà dal Palazzo Ricci occupato ieri notte.