CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!

giovedì 29 ottobre 2015

Assemblea d'Ateneo invade l'Economato UniPi

Non si ferma la protesta contro il nuovo ISEE a Pisa e in tutta laToscana. Oggi una nuova assemblea studentesca d’Ateneo, strappata giovedì con l’invasione del Rettorato e un aspro confronto con i dirigenti di UniPi dopo i fatti dell’ex Gea e l’intervento armato della polizia in università, si è ritrovata al Polo Fibonacci per rilanciare la mobilitazione. Al centro dell’assemblea, partecipata da circa 200 studenti, i fatti della scorsa settimana e il filo rosso che lega gli effetti del nuovo ISEE e il sistema di corruzione e predazione di risorse pubbliche.
L’assemblea si è mossa in corteo dal Fibonacci raggiungendo il centro e passando per mensa centrale e alcuni poli universitari. La volontà di continuare a incalzare le responsabilità politiche dell’Ateneo ha spinto il corteo a raggiungere l’economato d’Ateneo, il cui direttore Massantini risulta essere il mandante di fatto dell’operazione della questura contro gli studenti. Il palazzo sul Lungarno è stato letteralmente invaso dagli studenti mentre Massantini si dava alla fuga, mettendosi in ferie. Una schiera di prorettori e il Direttore Generale Grasso si sono interfacciati con gli studenti in un acceso scontro.

venerdì 23 ottobre 2015

Ecco perché vengono occupati gli spazi di Unipi! Augello dimettiti!

Riportiamo il comunicato degli Studenti contro il nuovo Isee sulla giornata di oggi. La mobilitazione continua la settimana prossima con l'assemblea d'Ateneo di giovedì 29 conquistata oggi. 

Contro il nuovo Isee riprendiamo i nostri spazi: ecco cosa Augello fa finta di non capire




Oggi come annunciato abbiamo bloccato le strade di Pisa per arrivare al Rettorato e chiedere conto al Rettore, ai Prorettori e ai dirigenti dell’Economato dei libri abbandonati al degrado e delle speculazioni, immobiliari e non in cui sono coinvolte le istituzioni in combutta coi grandi costruttori. Abbiamo già spiegato nei giorni passati la situazione dell’ex Gea e della sua permuta per l’acquisizione della seconda porzione delle Benedettine,investimento da 10 milioni di euro da parte di UniPi diventato albergo privato.
Il Rettore ha mandato una mail a tutti gli studenti di Unipi in cui scredita la nostra protesta affermando che con la mobilitazione contro il nuovo Isee non c’entra nulla. In questo comunicato ribadiamo l’esplicita (forse per chi ha la coscienza sporca non lo è) connessione tra mobilitazione contro il nuovo Isee e l’occupazione di spazi universitari e cittadini lasciti all'abbandono. Con la riforma dei parametri migliaia di studenti perderanno la borsa di studio ed i servizi annessi, aumenteranno le tasse e dovremo pagare l’affitto.Ci sono decine e decine di stabili a Pisa abbandonati che dovrebbero essere aperti ed utilizzati. È troppo facile sostenere a parole la protesta contro una riforma che palesemente esclude tutti, ma Unipi e le altre istituzioni così sensibili perché non utilizzano le risorse che hanno per gli studenti anziché lasciarle vuote e/o regalarle a privati?
Questo filo rosso è visibile a tutti quelli che in questi giorni hanno partecipato alla mobilitazione e hanno dato la loro solidarietà agli studenti. Questo filo rosso arriva sino alla “Buona Università” presentata oggi a Udine in cui verrà proposto un diritto allo studio ancora più escludente e un “job act” per l’insegnamento universitario.Ancora non si sa altro, ma è evidente la direzione in cui va questo governo e di conseguenza le istituzioni locali: marginalizzazione di chi è in difficoltà e aumento dei costi di tutti i servizi sociali e formativi essenziali.

Chi ruba non siamo noi: Augello dimisisoni!

Martedì 20 ottobre, a seguito dell'assemblea d'ateneo, 300 studenti circa hanno occupato il polo dell'ex Gea, locale dell'università tenuto chiuso e sottoutilizzato, nel quale hanno scoperto un magazzino abusivo di libri invenduti e lasciati a marcire. L’ex Gea veniva infatti utilizzato dalla Pisa University Press, società erede della PLUS, che venne creata ad arte per far fallire l’ex Servizio Editoria Universitaria. Guarda caso il revisore dei conti della Pisa University Press è il figlio dell’immobiliarista Madonna, lo stesso interessato a rilevare l’ex Gea e proprietario la seconda porzione del ex convento delle Benedettine che l’università vuole acquistare.
Il 21 ottobre l'ex convento delle Benedettine è stato quindi sanzionato dagli studenti che, partiti dall'ex Gea, hanno bloccato i lungarni per occuparlo. Decisi a non accettare più le politiche di speculazione attuate dall'università di Pisa e dalle istituzioni cittadine gli studenti hanno scoperchiato un altro vaso di Pandora (già denunciato un anno fa): lo stabile, gestito da una cooperativa privata che paga una cifra irrisoria all'ateneo dovrebbe essere affittato a studenti e professori stranieri ma di fatto la cooperativa lo gestisce come un albergo privato di lusso.

Una domanda sorge spontanea: a chi giovano le politiche che attua il rettore Augello?
Di certo non agli studenti. In risposta alle questioni portate più volte all'attenzione delle istituzioni, dall'esclusione prodotta dal nuovo calcolo Isee fino ad una presa di posizione sul magazzino ex Gea e sulle Benedettine, l'università fa orecchie da mercante e manda polizia e questura dagli studenti che vogliono riprendersi le risorse sperperate a vantaggio dei soliti privati.

venerdì 16 ottobre 2015

Benedettine e le speculazioni tramite UniPi... un copione già scritto!

Il Tirreno pubblica oggi un'inchiesta in cui la cooperativa Ballarò è messa sotto indagine per fare un utilizzo scorretto degli spazi concessigli da UniPi nell'ex convento delle Benedettine. La cooperativa dovrebbe gestire per conto di UniPi, alla quale paga un affitto irrisorio, una foresteria per professori, ricercatori o studenti in viaggio di studio ospiti dell'ateneo pisano. La verità, come accertato dal Tirreno è ben altra. La foresteria è usata come un semplice albergo. Tutti ci possono accedere prenotando tranquillamente su internet.

Esattamente un anno fa, a pochi giorni dalla sua inaugurazione, occupammo la foresteria per denunciare una speculazione annunciata. Un copione già scritto insomma: UniPi paga l'immobiliarista di turno per rilevare un immobile, ne appalta ai soliti noti la gestione e poi c'è chi ci lucra. Servizi agli studenti? Nessuno. E chissà che non ci mangi un po' anche l'Ateneo... verrebbe proprio da chiederselo nelle settimane in cui a più riprese è stata ventilata l'ipotesi che il cda autorizzi l'acquisizione anche dell'altra porzione dello storico convento.

In queste settimane di inizio anno centinaia di studenti e studentesse di UniPi hanno perso ingiustamente il posto alloggio e la borsa di studio per via del nuovo calcolo dell'ISEE che a parità di reddito sopravaluta il patrimonio famigliare. In centinaia sono stati catapultati nel mercato degli affitti o sono stati costretti a tornarsene a casa. Lo scandalo delle Benedettine rappresenta un ulteriore schiaffo in faccia a tutti questi studenti. Non siamo disposti a pagare per le vostre speculazioni! 


Collettivo Universitario Autonomo - Pisa

mercoledì 14 ottobre 2015

Sbloccate gli stipendi...ma blocchiamo questa università

Riportiamo la notizia della protesta di alcuni ricercatori e professori associati dal Tirreno.  

Ogni tanto questa macchina "mangia-ambizioni" chiamata Università si inceppa.
In alcuni casi le ambizioni si chiamano 'privilegi' e sono i già lauti stipendi degli ordinari, bloccati da tempo. Nella stragrande maggioranza dei casi le ambizioni sono invece la nostra voglia di studiare, di intraprendere un percorso che ci pagherà, che ci arricchirà e ci assicurerà un futuro, nonostante tutto, anche se si tratta di un futuro dai contorni sempre più incerti e sfumati.
La macchina funziona su principi di valutazione/ selezione/ esclusione. La sopra-valutazione dei nostri patrimoni, per escluderci dal diritto allo studio e per la quale gli Studenti contro il nuovo ISEE Pisa lottano in questi giorni, ci suggerisce forse di meccanismi analoghi? La serie valutazione/ selezione opera nel verso della ripartizione delle risorse, integrando con sempre più difficoltà diverse figure nella macchina che risulta però sempre più incapace di ricompensare e risarcire lavoro e professionalità - per il corpo docente - sacrificio e studio - per gli studenti. Se ci si sottrae all'assoggettamento di questa serie la macchina si inceppa. Non ci interessa la tutela del privilegio, il movente che spinge alla protesta ordinari oziosi che tempo addietro accettarono di sottostare a queste condizioni, ma ci sembra importante cogliere il dato compiuto che è possibile inceppare questa macchina... e non è poco!
Augello non difende nessun bene comune. Augello difende un'azienda, la sua, a spese nostre. Il suo ricatto vigliacco di bloccare la distribuzione dei fondi interni sarà l'ennesima scure calata sulle nostre possibilità di continuare un percorso di 'qualità' privandoci di risorse utili a noi. 
Siamo contenti che diversi professori provino a mettere i bastoni tra le ruote a questa università costruita contro di noi. No, lo sappiamo, non lo fanno per noi... ma se alzassero lo sguardo - oltre a tenere la mano sul portafoglio - troverebbero tanti alleati, altri ingranaggi, disposti a bloccare questa macchina per metterne in discussione il funzionamento, trasformarla. Siamo qui. Ci vediamo nelle aule di lezione.

venerdì 9 ottobre 2015

Corteo degli studenti contro il nuovo Isee

Questa mattina una cinquantina di studenti universitari si sono dati appuntamento in piazza Carrara, per unirsi successivamente al corteo degli studenti delle superiori.
Un'altra tappa, quella di oggi, nel percorso di mobilitazioni in università contro la riforma del metodo di calcolo Isee.
Nelle scorse settimane infatti le prime assemblee dei borsisti seguite da un blocco sul Lungarno avevano strappato un incontro con il Presidente del Dsu Moretti e un altro momento di incontro con il Senato Accademico, entrambi chiamati in causa in quanto espressione locale delle politiche governative regionali e nazionali.
Da entrambe le parti gli studenti sono stati presi in giro, tramite quel meccanismo di scaricabarile per cui le istituzioni non vogliono prendersi alcun tipo di responsabilità.
Lo spezzone Studenti contro il nuovo Isee è partito da piazza Carrara e sul Lungarno, dalla casa dello studente Nettuno è stato calato lo striscione “Sono diventato ricco e non lo sapevo”: i più colpiti dalla riforma sono infatti tanti studenti borsisti che saranno buttati fuori dagli studentati il 15 ottobre.