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I
rankings non bastano. La soddisfazione del Rettore Augello
per il buon piazzamento dell'Università di Pisa nelle classifiche
internazionali segnala come l'imperativo della competitività
governi le politiche d'Ateneo. Eppure da questa competizione,
e negli investimenti a suo servizio, non ci sembra, per parte nostra,
come studenti e studentesse, di trarne alcun vantaggio. Anzi,
dappertutto vediamo tagliarci corsi
di laurea, appelli
e ci viene negata
sia la possibilità di avanzare nella formazione sia la
possibilità di realizzare
professionalmente le competenze acquisite. Fondamentalemente,
nonostante la bella faccia, per noi quest'università comporta solo
costi e nessuna garanzia... insomma tutta questa pubblicità è una
truffa!
Non abbiamo intenzione di
continuare a subire la svendita del nostro futuro vedendolo scivolare
sempre più verso la normalità della precarietà come vorrebbe il
Job
Act di Renzi. Specie questa rapina organizzata ai nostri
danni viene giustificata con la contingenza della crisi. Ma guarda
caso, proprio in periodo di crisi, le risorse pubbliche, che pure
ci sono e in abbondanza, vengono svendute e utilizzate per
avvantaggiare investitori privati aumentando la forbice che separa
strati sociali ricchi e possidenti da noi, che invece su questa
università abbiamo scommesso per crescere, formarci o semplicemente
avere una possibilità in
futuro.
Così
vediamo che le
residenze restano chiuse e gli spazi da destinare a quella che, con
affitti da rapina, è una vera e propria emergenza abitativa
studentesca vengono tenuti vuoti.
Il patrimonio pubblico diventa anzi sempre più oggetto
del desiderio dei poteri forti cittadini.
Le graduatorie non scorrono e di diritto allo studio proprio non si
può parlare. Ci chiediamo su
cosa lo basano il merito se non ci danno neanche la possibilità di
studiare?
Quando
abbiamo attaccato su questi temi abbiamo sollevato un importante
dibattito pubblico, ad esempio sulla questione
di Fossabanda o della
casa
dello studente di via da Buti
che ancora è chiusa, nonostante le innumerevoli inaugurazioni.
Quando, mentre tutte le porte di un possibile futuro che passasse per
l'università ci venivano chiuse in faccia, abbiamo deciso di
metterci assieme e di costruire le nostre soluzioni all'emergenza
abitativa
abbiamo
trovato casa bloccando la svendita di immobili dell'università,
nostri.
Tutto questo va rafforzato. Ma
non basta.
Vogliamo
che l'Università prenda parola sulla guerra che ci ha dichiarato
continuando a distruggere le nostre possibilità di realizzazione
futura attraverso di essa e per le quali paghiamo e facciamo
sacrifici. Vogliamo risolvere lo scandalo dell'emergenza abitativa,
combattendo contro il caro-affitti e l'incapacità del DSU di
assumersi responsabilità precise sullo stato delle residenze e
sull'insufficienza
delle sue graduatorie. Vogliamo
costringerli a soddisfare le nostre esigenze ribaltando la logica dei
sacrifici... che li facciano loro per noi! Costringiamoli a
impegnarsi per i nostri bisogni!
Vogliamo
proiettare questa nostre ambizioni ancora più in là, per
contribuire a costruire un'opposizione sociale a chi orchestra nel
nostro paese queste politiche di austerità. Per questo il
12 aprile saremo a Roma, alla manifestazione nazionale dei movimenti
sociali contro l'austerità,
per rassicurare Renzi che per decidere sulla nostra precarietà dovrà
prima confrontarsi con noi, noi tanti, noi tutti, uniti.
Ribadiremo con forza lo stesso concetto anche il giorno dopo, domenica 13 a Lucca, andando a contestarlo mentre celebra il volontariato, proprio quel modello di lavoro che pensa di aver già scelto per noi.
Ribadiremo con forza lo stesso concetto anche il giorno dopo, domenica 13 a Lucca, andando a contestarlo mentre celebra il volontariato, proprio quel modello di lavoro che pensa di aver già scelto per noi.
Organizziamoci!
Ci vediamo in assemblea d'Ateneo giovedì 10 alle 10 al Polo Carmignani!
Ci vediamo in assemblea d'Ateneo giovedì 10 alle 10 al Polo Carmignani!
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