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martedì 14 ottobre 2014

Apriamo i cancelli di Santa Croce in Fossabanda


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Stamattina dopo un'ora di presidio davanti a fossabanda il Comune decide di integrare l'ordine del giorno della giunta di oggi. Alle tre saremo in presidio davanti al comune. Mettiamoli alle strette. Non avete più scuse, fossabanda agli studenti verso il 16ottobre.

Stamattina ci sarebbe dovuta essere l'ennesima CUT per indicare il risultato della trattativa sull'ex convento di Santa Croce in Fossabanda. Il Comune di Pisa, come prevedibile e già dimostrato varie volte, non ha nessun interesse a cedere la struttura a prezzo concordato al DSU. Le rappresentanze studentesche hanno più volte cercato di impostare un discorso con le istituzioni competenti, sperando in questo modo di strappare un accordo. Questa strada si è dimostrata fallimentare. Le mobilitazioni hanno riaperto l'ex convento e solo con le mobilitazioni si riuscirà a farlo assegnare agli studenti in emergenza abitativa, da ora in avanti questo, e tutti gli stabili pubblici vuoti, saranno oggetto della riappropriazione dei bisogni negati agli studenti in emergenza abitativa.



Il 24 ottobre usciranno le graduatorie provvisorie della seconda scadenza per la domanda di borsa di studio e alloggio al DSU. Con la precendente graduatoria sono già stati eguagliati i numeri totali dell'anno scorso. Il diritto allo studio non ha pensato a nessuna soluzione per la gravissima e pluriennale carenza di alloggi, e la situazione non potrà che peggiorare. Con la crisi generale in cui versa il paese le richieste al diritto allo studio sono aumentate ma le uniche soluzioni proposte sono l'attesa e il pagamento di affitti e tasse da rapina.

Come se questo non fosse abbastanza la Regione Toscana ha tagliato 700mila euro sui fondi al diritto allo studio (in linea con le manovre nazionali del governo Renzi che per stanziare gli 80€ ha tagliato 500mln dai fondi regionali). Di questi 700mila il diritto allo studio deve restituire alla Regione 481mila euro di cui 150mila sono già stati pianificati entro dicembre. I tagli si ripartiranno tra derrate alimentari della mensa (90mila euro), servizi monetari (30mila euro) e residenze (30mila euro). Da gennaio dovranno essere recuperati i restanti 330mila euro, razionalizzando le spese delle cooperative esternalizzate e dei lavoratori.

Le razionalizzazioni vanno sempre in una direzione ben precisa: tagli ai servizi per gli studenti e ai lavoratori. Perché non vengono tagliati i bonus di produttività della dirigenza? Perché non vengono razionalizzati gli stipendi dei dirigenti?
È di questi ultimi giorni la notizia che il diritto allo studio ha in mente di cedere 10 alloggi all'anno della residenza I Praticelli al consorzio che gestisce la struttura, in modo che questo possa affittarli nel mercato privato e cercare in questo modo di evitare il fallimento già annunciato dagli scandali dei falsi in bilancio.
Il DSU intende offrire dei posti letto ad un consorzio privato in modo da evitarne il fallimento quando più di 1500 idonei rimangono senza posto letto. È evidente che l'interesse del diritto allo studio e delle istituzioni è tutelare i privati non gli studenti.

Diritto allo studio e Università di Pisa sono responsabili della situzione che ci troviamo davanti, le scusanti dei "fini istituzionali" e dei tagli dall'alto non possono reggere di fronte all'evidenza che di fronte ad una situzione critiche a rimetterci siano sempre gli stessi.

Entrambe queste “aziende” pensano a far tornare i loro conti, e a guadagnare qualcosa per le proprie tasche ma avrebbero la possibilità di dare alloggi utilizzabili per questa emergenza abitativa.
Perciò sta a noi pretendere quello che ci viene scientemente negato. Ad ognuno verrà data una motivazione diversa, alla maggior parte verrà solo detto: aspetta e magari il tuo turno arriva.

Uniamoci per pretendere il patrimonio pubblico inutilizzato dell'università e del DSU. L'unica certezza che possiamo avere è quella di pretendere delle risposte che altrimenti non ci verranno mai date. Di pretendere degli alloggi di cui abbiamo diritto e che invece ci vengono sottratti. Di pretendere quello che ci viene detto essere un diritto ma in realtà è solo una privazione. Per questo saremo in piazza per lo sciopero sociale del 16 ottobre insieme ai quartieri e ai precari bloccheremo la città.

Collettivo Universitario Autonomo
Assemblea per la Riappropriazione del Diritto allo Studio Universitario