Da Pisa studenti e studentesse, precari e precarie, aderiscono alla tre giorni di mobilitazione lanciata dal Knowledge Liberation Front. Una tre giorni che va nella direzione di un attacco al sistema finanziario, responsabile in prima persona dell'applicazione delle politiche di austerity che gli stati europei stanno dando come risposta alla crisi economica mondiale.
Nella città toscana questa mattina, decine e decine di studenti e precari, hanno occupato l'ingresso della Cassa di Risparmio; bloccando i servizi per circa un'ora, sono entrati all'interno dell'istituto creando tensione tra i dirigenti che hanno prontamente contattato le forze dell'ordine. Nel frattempo uno striscione è stato affisso sulla porta e i partecipanti all'azione hanno bloccato l'ingresso con un presidio accompagnato da interventi e accensione di fumogeni.
La Cassa di Risparmio è un punto cardine negli equilibri finanziari pisani e per l'ateneo della città. Da anni è il tesoriere del patrimonio universitario; i rapporti tra l'ateneo e la banca sono stati consolidati nel tempo e ad oggi la Cassa di Risparmio pubblicizza il suo impegno affermando di offrire "condizioni estremamente vantaggiose" a tutti gli studenti e i dipendenti dell'università di Pisa che dovessero scegliere di depositare il proprio denaro in questo istituto.
Ma la realtà dei fatti è un'altra: chi ha tra i propri obiettivi l'indebitamento di un'intera generazione precaria non può parlare in questi termini. La riprova delle direzioni seguite dalla Cassa di Risparmio è l'adesione al progetto "Diamogli credito", un protocollo stipulato tra l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) e il POGAS (Ministero per le politiche giovanili e le attività sportive), in collaborazione con il Ministro delle Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e il Ministero dell'Università e della Ricerca, che hanno deciso di lavorare insieme per "sostenere i processi di crescita delle giovani generazioni".
Il progetto prevede prestiti agli studenti, affinchè portino a termine i propri studi. Per la concessione dei prestiti non è richiesta alcuna garanzia e vengono elargiti su principi meritocratici.
Aldilà di questi criteri, che si configurano come un ulteriore dispositivo di gerarchizzazione dell'accesso al reddito, l'attacco che arriva oggi dagli studenti e dai precari del KLF è al sistema stesso del prestito, che rende tangibile anche in Europa il modello americano già fallito.
Tutto questo è stato ribadito negli interventi che si sono susseguiti durante l'azione e che hanno, inoltre, condannato i bombardamenti in corso in Libia da parte degli stati imperialisti. Gli studenti e le studentesse accolgono il vento di rivolta che arriva dal Maghreb e scorgono in questo un orizzonte di cambiamento verso cui andare.
Il blocco della banca di oggi conferma la necessità di inquadrare le lotte universitarie, i conflitti studenteschi e della precarietà sempre più contro i veri artefici, responsabili e beneficiari della crisi: gli istituti finanziari. All'Europa delle bombe imperialiste si contrappone quella delle lotte transnazionali delle generazione precarie, della circolazione dei saperi e della ricchezza sociale contro quella dell'esportazione del sistema del debito e della povertà!
Ma la realtà dei fatti è un'altra: chi ha tra i propri obiettivi l'indebitamento di un'intera generazione precaria non può parlare in questi termini. La riprova delle direzioni seguite dalla Cassa di Risparmio è l'adesione al progetto "Diamogli credito", un protocollo stipulato tra l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) e il POGAS (Ministero per le politiche giovanili e le attività sportive), in collaborazione con il Ministro delle Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e il Ministero dell'Università e della Ricerca, che hanno deciso di lavorare insieme per "sostenere i processi di crescita delle giovani generazioni".
Il progetto prevede prestiti agli studenti, affinchè portino a termine i propri studi. Per la concessione dei prestiti non è richiesta alcuna garanzia e vengono elargiti su principi meritocratici.
Aldilà di questi criteri, che si configurano come un ulteriore dispositivo di gerarchizzazione dell'accesso al reddito, l'attacco che arriva oggi dagli studenti e dai precari del KLF è al sistema stesso del prestito, che rende tangibile anche in Europa il modello americano già fallito.
Tutto questo è stato ribadito negli interventi che si sono susseguiti durante l'azione e che hanno, inoltre, condannato i bombardamenti in corso in Libia da parte degli stati imperialisti. Gli studenti e le studentesse accolgono il vento di rivolta che arriva dal Maghreb e scorgono in questo un orizzonte di cambiamento verso cui andare.
Il blocco della banca di oggi conferma la necessità di inquadrare le lotte universitarie, i conflitti studenteschi e della precarietà sempre più contro i veri artefici, responsabili e beneficiari della crisi: gli istituti finanziari. All'Europa delle bombe imperialiste si contrappone quella delle lotte transnazionali delle generazione precarie, della circolazione dei saperi e della ricchezza sociale contro quella dell'esportazione del sistema del debito e della povertà!
Knowledge against financial capitalism! Knowledge against capitalistic war! We are your crisis! Que se vayan todos!