Ieri
degli agenti della digos si sono presentati allo studentato occupato
Taksim, casa di numerosi compagni e compagne, per recapitare ad
alcuni studenti del CUA di Bologna dei provvedimenti di divieto di
dimora. Le accuse sono di aver partecipato alla giornata di lotta del
23 e 27 maggio in piazza Verdi. Il 23 maggio si svolgeva un'assemblea
pubblica con alcune lavoratrici della Sodexo di Pisa, per continuare
il percorso di discussione e lotta contro i tagli e le misure di
austerità; la polizia ha cercato di sgomberare la piazza, che ha
risposto costruendo barricate. La lotta Sodexo ha ancora una volta
mostrato come la potenza delle lotte si esprima in variegati modi,
tra cui occupare rotonde stradali, strade e piazze. Pochi giorni dopo
le intimidazioni delle forze dell'ordine si sono ripetute e la piazza
ha nuovamente dimostrato la sua forza cacciando via la polizia.
Siamo
costretti ad assistere ad un ulteriore atto repressivo che cerca di
mettere un freno alle lotte in corso: ma non è certo questo che ci
fermerà!
Piazza
Verdi è un ulteriore passaggio di riappropriazione di spazi
collettivi, in cui sviluppare iniziative culturali e sociali in cui
si esprimono le lotte. Questo passaggio è un tassello di un percorso
di lotta più ampio che va da OccupyMensa allo studentato Taksim alla
biblioteca sociale di via Zamboni 36.
Contro
questo tentativo di repressione si è già data ieri sera una
risposta chiara e forte: un presidio si è spostato dalla prefettura
attraverso il centro sino a piazza Verdi. La risposta universitaria e
cittadina è stata fortissima, nessuna forma di repressione o
tentativo di criminalizzazione da parte della questura può fermare
la realtà sociale che si muove negli spazi di lotta universitari e
cittadini.
Per
questo l'appuntamento è al 11 marzo, anniversario dell'omicidio di
Francesco Lorusso, giornata in cui attraverseremo la città per
ricordarlo nelle lotte che quotidianamente portiamo avanti.
Solidarietà
dalle compagne e dai compagni di Pisa.