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giovedì 27 febbraio 2014

Perché la nostra mensa (NON) è la migliore in Italia


Non sono nuovi i problemi alle mense del DSU. Poco più di un anno fa la mensa è stata invasa per giorni dai vassoi sporchi perché il nuovo appalto a ribasso accettato dal DSU aveva ridotto del 50% il monte ore complessivo del lavoro degli operai delle pulizie. In questi giorni la riorganizzazione del lavoro è stata definitivamente assunta a piene mani dal direttore Vicini che già negli anni precedenti aveva dato prova di lungimiranza, per le sue tasche. Il suo obbiettivo è sempre stato quello di ridurre il numero di lavoratori mantenendo il carico di lavoro immutato e anzi aprendo nuovi servizi, cioè aumentando la produttività. Grazie a questi “aumenti”, che in realtà non sono altro che sfruttamento dei lavoratori, il Vicini e la dirigenza del DSU “guadagnano” dei lauti premi di produttività, nell'ordine delle varie decine di migliaia di euro.

Ora che la situazione è diventata ingestibile, data la perenne carenza di organico e l'aumento dell'affluenza al servizio dovuto all'inizio delle lezioni, il direttore ha deciso di togliere dei lavoratori dai banchi di distribuzione per mandarli nelle cucine (senza nessuna preparazione professionale) e utilizzare come carta jolly i lavoratori della Colser - cooperativa che si occupa delle pulizie delle stoviglie e degli interni della mensa- che dovrebbero all'occorrenza distribuire i pasti o i cestini, pulire le stoviglie e la struttura.


Questa riorganizzazione del lavoro progettata dal Vicini ha come obbiettivo l'esternalizzazione di alcuni settori del servizio, così da poter risparmiare ulteriormente sul costo del lavoro. Gli operai delle cooperative guadagnano raramente più di 4-5 € netti all'ora per un carico di lavoro esorbitante. I lavoratori ARDSU hanno indetto lo stato di agitazione in seguito all'assemblea del 24 febbraio e data la carenza di organico sospenderanno i doppi turni e i cambi turno non programmati. Viene poi denunciato l'utilizzo da parte dell'Azienda della ditta Colser in sostituzione del personale ARDSU esulando gli ambiti previsti dal capitolato d'appalto e operando così l'intermediazione di manodopera espressamente vietata dalla legge. Le file e i disagi per gli studenti aumenteranno ulteriormente quando già ora si aspetta fino ad un'ora per poter prendere il pasto. La differenziazione dell'offerta alimentare proposta dalla mensa ha fatto aumentare ulteriormente le file palesando anche agli studenti la carenza di organico presente nella struttura.

In questi giorni apprendiamo dai giornali del suicidio di una donna a Cascina, schiacciata dal peso di uno sfratto, lavoratrice nella cooperativa di pulizie della mensa; un monte ore settimanale bassissimo e uno stipendio da miseria non le permettevano più di pagare le spese e l'affitto. Questo fa incazzare ancora di più studenti e lavoratori.
Studenti costretti a pagare per file chilometriche e pasti da ingurgitare senza sosta, lavoratori sottoposti a ritmi e paghe da schiavi per far ingrassare i  dirigenti. Coloro che dall'alto giocano con le vite di chi sta sotto per continuare a guadagnare e speculare impunemente.