Non sono nuovi i problemi alle mense del DSU. Poco più di un anno fa la mensa è
stata invasa per giorni dai vassoi sporchi perché il nuovo appalto a
ribasso accettato dal DSU aveva ridotto del 50% il monte ore
complessivo del lavoro degli operai delle pulizie. In questi giorni
la riorganizzazione del lavoro è stata definitivamente assunta a
piene mani dal direttore Vicini che già negli anni precedenti aveva
dato prova di lungimiranza, per le sue tasche. Il suo obbiettivo è
sempre stato quello di ridurre il numero di lavoratori mantenendo il
carico di lavoro immutato e anzi aprendo nuovi servizi, cioè
aumentando la produttività. Grazie a questi “aumenti”, che in realtà
non sono altro che sfruttamento dei lavoratori, il Vicini e la
dirigenza del DSU “guadagnano” dei lauti premi di produttività,
nell'ordine delle varie decine di migliaia di euro.
Ora che la
situazione è diventata ingestibile, data la perenne carenza di
organico e l'aumento dell'affluenza al servizio dovuto all'inizio
delle lezioni, il direttore ha deciso di togliere dei lavoratori dai
banchi di distribuzione per mandarli nelle cucine (senza nessuna
preparazione professionale) e utilizzare come carta jolly i
lavoratori della Colser - cooperativa che si occupa delle pulizie
delle stoviglie e degli interni della mensa- che dovrebbero
all'occorrenza distribuire i pasti o i cestini, pulire le stoviglie e
la struttura.
Questa
riorganizzazione del lavoro progettata dal Vicini ha come obbiettivo
l'esternalizzazione di alcuni settori del servizio, così da poter
risparmiare ulteriormente sul costo del lavoro. Gli operai delle
cooperative guadagnano raramente più di 4-5 € netti all'ora per
un carico di lavoro esorbitante. I lavoratori ARDSU hanno indetto lo
stato di agitazione in seguito all'assemblea del 24 febbraio e data
la carenza di organico sospenderanno i doppi turni e i cambi turno
non programmati. Viene poi denunciato l'utilizzo da parte
dell'Azienda della ditta Colser in sostituzione del personale ARDSU
esulando gli ambiti previsti dal capitolato d'appalto e operando così
l'intermediazione di manodopera espressamente vietata dalla legge. Le
file e i disagi per gli studenti aumenteranno ulteriormente quando
già ora si aspetta fino ad un'ora per poter prendere il pasto. La
differenziazione dell'offerta alimentare proposta dalla mensa ha
fatto aumentare ulteriormente le file palesando anche agli studenti
la carenza di organico presente nella struttura.
In questi giorni apprendiamo dai giornali del suicidio di una donna a Cascina, schiacciata dal peso di uno sfratto,
lavoratrice nella cooperativa di pulizie della mensa; un monte
ore settimanale bassissimo e uno stipendio da miseria non le
permettevano più di pagare le spese e l'affitto. Questo fa incazzare ancora di più studenti e
lavoratori.
Studenti costretti a pagare per file chilometriche e pasti da ingurgitare senza sosta, lavoratori sottoposti a ritmi e paghe da schiavi per far ingrassare i dirigenti. Coloro che dall'alto giocano con le vite di chi sta sotto per continuare a guadagnare e speculare impunemente.
Studenti costretti a pagare per file chilometriche e pasti da ingurgitare senza sosta, lavoratori sottoposti a ritmi e paghe da schiavi per far ingrassare i dirigenti. Coloro che dall'alto giocano con le vite di chi sta sotto per continuare a guadagnare e speculare impunemente.