Spotted Professori, il rapporto valutativo e le strategie di uscita dall'anonimato
Levata di scudi e unanimi
cori di sdegno contro l'iniziativa “Spotted Professori Unibo”
promossa dal Laboratorio Hobo di Bologna. Si tratta di una pagina
Spotted su Facebook che consente di segnalare in forma anonima in uno
spazio pubblico l'inaccettabilità dei modi di stare all'università
imposti dall'abuso della relazione di potere tra docente e studente.
Accuse di “fascismo”
e di “populismo grillista” piovono sugli studenti promotori
dell'iniziativa. Addirittura la magistratura ha aperto un fascicolo
per monitorare la pagina.
La vicenda merita attenzione. Essa mette in gioco i temi della valutazione, dell'asimmetria nel potere di valutare e dei vettori di riscatto insiti nell'espressione di giudizi collettivi. Lo fa alla prova degli strumenti delle lotte e dunque dei tentativi di ricomposizione sociale contro una comune subalternità, giusto per essere schematici. Inoltre, a partire dal dibattito innescatosi, pone anche problematiche relative a una sintassi delle pratiche di movimento e delle identità ad essa connesse.
La vicenda merita attenzione. Essa mette in gioco i temi della valutazione, dell'asimmetria nel potere di valutare e dei vettori di riscatto insiti nell'espressione di giudizi collettivi. Lo fa alla prova degli strumenti delle lotte e dunque dei tentativi di ricomposizione sociale contro una comune subalternità, giusto per essere schematici. Inoltre, a partire dal dibattito innescatosi, pone anche problematiche relative a una sintassi delle pratiche di movimento e delle identità ad essa connesse.