Il 2014 si apre con una
mobilitazione per gli studenti di infermieristica della Toscana. Come negli scorsi anni,
l'oggetto della protesta sono stati gli assegni di studio per
infermieri. Quest'anno gli assegni sono stati messi seriamente in
discussione dal tentativo della regione di retribuire solo il terzo
anno di tirocinio attraverso il progetto GiovaniSì.
La Regione avrebbe voluto
usare il vecchio metodo degli assegni solo per chi aveva svolto il
terzo anno nell'anno accademico 2012/13 e iniziare questo nuovo
progetto di retribuzione dei tirocini curriculari attraverso il
progetto GiovaniSì con gli studenti del terzo anno in corso: tutti
gli altri a bocca asciutta.
E' utile approfondire il
progetto per essere chiari: la retribuzione dei tirocini curricolari
è una novità di quest'anno ed è seguita ad accordi con le singole
università. Il progetto prevede la retribuzione dei tirocini che
superino le 300 ore e che siano svolti al terzo anno di corso con 500
euro mensili di cui 300 sono a carico della regione e 200 a carico
dell'azienda che prede a lavorare il tirocinante. Si tratta di una
misura che apparentemente estende a tutti il diritto ad una
retribuzione per il tirocinio, ma che in realtà tende a limitare la
retribuzione del tirocinio di Infermieristica al solo terzo anno.
Innanzitutto il contributo è a discrezione dell'azienda, non è
obbligatorio, e deve essere richiesto dall'azienda alla Regione,
prima che il tirocinante inizi a lavorare. Il contributo è soggetto
a limiti di età, può essere richiesto per chi ha tra 18 e 32 anni.
Il tirocinante non deve usufruire di una borsa di studio e non deve
aver avuto precedenti rapporti con l'azienda ospitante. E potremmo
continuare ancora...
Dopo le ormai
tradizionali lettere collettive e singole che intasavano le caselle
mail dei componenti della giunta e del consiglio regionale toscano,
gli studenti si sono resi conto del piano e sono andati a chiedere
spiegazione durante una seduta del Consiglio. Sono stati ricevuti in
fretta e furia da una delegazione di tre consiglieri che, estranei
alla faccenda, hanno creduto alle parole di chi dall'altro capo del
telefono assicurava che sarebbero arrivati gli assegni come tutti gli
anni e pregava di tranquillizzare gli studenti venuti da Pisa. Ma in
un'intervista uscita il giorno dopo la vicepresidentessa Targetti
dichiarava che gli assegni erano un modo di incentivare gli studenti
ad iscriversi in Toscana e non essendoci più l'esigenza, è venuta
meno la loro ragion d'essere.
Ormai sul piede di
guerra gli studenti sono stati contattati dalla Regione per un
incontro che si è svolto il 10 gennaio a palazzo Strozzi in piazza
Duomo. All'incontro si sono presentate un centinaio di persone (di
cui 50 provenienti da Pisa) e ad attenderle come l'anno scorso c'era
la polizia in antisommossa. I manifestanti arrivati a Firenze hanno
improvvisato un presidio sotto il palazzo con slogan come
“Tirocinante sfruttato dev'essere pagato”, mentre una delegazione
è salita ad incontrare la segreteria della presidenza e della
vicepresidenza ed alcuni rappresentanti del progetto GiovaniSì.
Dall'incontro è venuto fuori che tutte le criticità individuate
dagli studenti riguardo al progetto, le varie limitazioni di accesso,
o erano errori di interpretazione dati da ambiguità con cui era
scritta la delibera, o sarebbero stati cambiati in quanto ritenuti
ingiusti anche dai presenti (come il limite di età!). E per la
discrezionalità dell'azienda (che rimane un problema per le altre
facoltà) per Infermieristica il problema non sussiste in quanto si
tratta di un rapporto tra Azienda Ospedaliera a direzione regionale e
Regione... insomma tutto in famiglia. Sempre dall'incontro è stato
garantito che sarebbero stati pagati gli assegni dell'anno accademico
2012/13 per tutti e tre gli anni di corso. Inoltre da quest'anno
sarebbe partito il pagamento per i primi due anni di corso (non
coperti dal progetto GiovaniSì), con una forma analoga a quella
degli assegni che c'erano fino ad ora.
Il 20 gennaio sono stati
erogati i fondi per gli assegni degli anni passati, senza scordarsi
di sottolineare che inizialmente avrebbero voluto finanziare solo il
terzo anno; nessuna traccia delle altre promesse. Nessuna risposta
alle comunicazioni. Gli infermieri si riorganizzano.