Questa mattina decine di studenti esclusi dalle graduatorie DSU o in attesa di posto alloggio insieme agli occupanti dello studentato autogestito Spot hanno interrotto il consiglio di amministrazione d'ateneo per pretendere una presa di posizione chiara dei vertici dell'università sull'emergenza abitativa in città. Dalla Conferenza Università e Territorio del 21 ottobre non è arrivata alcuna risposta concreta ai bisogni di larga parte della popolazione studentesca esclusa dai benefici del diritto allo studio o inclusa nel sistema formativo a prezzo sacrifici non più sostenibili.
La conferenza è stato anzi il teatro per la spartizione del patrimonio pubblico tra i poteri forti della città, in particolar modo tra Scuola Sant'Anna e Scuola Normale Superiore i quali hanno avanzato la richiesta di usufruire del complesso di Santa Croce in Fossabanda. Proprio nei giorni in cui con un decreto ministeriale i criteri del “merito” fissano per il sistema universitario pubblico un turn-over complessivo al 20%, agli atenei d'eccellenza Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale vengono invece accordati turn-over rispettivamente del 212% e del 160%. Assistiamo dunque in città a due processi complementari: all'impoverimento formativo dell'università di Pisa corrisponde un investimento nei centri d'eccellenza verso i quali viene dirottata la svendita di patrimonio immobiliare pubblico e il rafforzamento della rendita in città .