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martedì 23 aprile 2013

Contestato Profumo, scontri tra studenti e polizia


Questa mattina il ministro dell’istruzione Profumo era ospite della Scuola S.Anna per partecipare ad un convegno dal titolo “Uguaglianza dei meritevoli”, con lui il presidente della Scuola Giuliano Amato, possibile futuro capo del governo. Dunque l’ennesima passerella di politici che, nel chiuso delle loro stanze, vorrebbero discutere e decidere del futuro di tanti e tante. Ma gli studenti e le studentesse dell’università di Pisa non ci stanno, non accettano la presenza di questi personaggi nella propria città e stamattina si sono radunati davanti alla scuola per portare il loro dissenso.
Decine di studenti borsisti, ex-borsisti, pendolari, fuori sede le cui famiglie stanno pagando la crisi e non riescono più a mantenere i propri figli in un’università che taglia i fondi del diritto allo studio, in una città in cui gli affitti per case fatiscenti sono altissimi, i servizi sempre di meno e accessibili a pochi.
In questo contesto il ministro Profumo stamattina ha dato vita ad un incontro i cui temi sono intrisi della retorica del merito e della competizione, una retorica che gli studenti e le studentesse hanno rispedito al mittente portando la propria voce fuori dalla sede dove si stava svolgendo l’incontro.

Qui, come già visto e rivisto in tante altre occasioni, a proteggere i “potenti” c’erano schierate le forze dell’ordine che non hanno esitato a caricare più volte gli studenti, alcuni dei quali sono rimasti contusi, uno dei manifestanti è stato ferito alla testa ed è dovuto ricorrere alle cure in pronto soccorso.
Nonostante le cariche e i tentativi di intimidazione da parte della questura, gli studenti e le studentesse hanno proseguito sulla strada della contestazione, il presidio si è ingrossato e in centinaia hanno deciso di sfilare in corteo non autorizzato per le vie del centro. Subito la manifestazione ha raggiunto un altro ingresso della scuola che è stato trovato barricato dall’interno…il ministro Profumo vuole che il suo decreto sull’università venga approvato, che l’università si trasformi in un luogo di mera competizione e di guerra tra poveri, ma pretende anche che gli studenti, sulle cui teste decide, siano tenuti a debita distanza!
Il corteo ha poi raggiunto le facoltà del centro, tanti studenti e studentesse si sono uniti alla protesta. Al grido di “ma che competizione, che meritocrazia, i nostri diritti non li portate via”, i manifestanti hanno deciso di occupare la sede del Dsu, l’azienda del diritto allo studio, i cui dirigenti sono tra i maggiori responsabili di una gestione delle risorse verso l’alto che porta loro ad avere stipendi altissimi e gli studenti ad essere tagliati fuori dall’assegnazione delle borse di studio.
Lungo il percorso, molti gli interventi che hanno sottolineato le condizioni di vita precarie a cui è costretto chi frequenta l’università: la mancanza di posti letto e servizi, i ritmi insostenibili di esami e lezioni, il taglio dei corsi di studio, la chiusura degli spazi come le aule studio. Nel frattempo, l’università lascia interi edifici abbandonati e li mette nei piani di alienazione per poi svenderli allo speculatore privato di turno.
A tutto questo gli studenti hanno già cominciato a rispondere con la riappropriazione: proprio una settimana fa, a Pisa, l’assemblea di ateneo ha deciso di occupare un edificio sfitto dell’università per trasformarlo in uno studentato autogestito.
La contestazione di questa mattina dunque è solo una tappa di un percorso che vedrà gli studenti e le studentesse, giorno dopo giorno, riappropriarsi di quanto i ministri di turno, i dirigenti delle aziende per il diritto allo studio, i baroni dell’università e i rettori, vorrebbero sottrarre.
Possono rinchiudersi nelle loro stanze, sbarrare porte e cancelli, schierare le forze dell’ordine, alzare scudi e manganelli, ma nessun ostacolo potrà fermare studenti e studentesse che hanno deciso di lottare per il proprio futuro e per una vita dignitosa.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4tL_mvNXxwI

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