Dal 1998 l'erogazione delle prestazioni sociali agevolate viene
regolamentate in base all' ISEE (indicatore
della situazione economica equivalente). Dal 2011, tra una manovra e
l'altra, i governi cercano di portare a termine la riformulazione del
calcolo dell' ISEE. Ci sono riusciti: dal 1° gennaio è in vigore il
DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), approvato il 7 novembre 2014
ma già in cantiere dal 2013 (nel “Salva Italia”).
Cosa succederà con
l'applicazione del DSU?
Cambieranno
i parametri riguardanti la condizione reddituale, patrimoniale e
familiare. Questo comporta che da ora verranno conteggiate anche le
somme prima esenti da imposizione fiscale (assegni di mantenimento e
familiari, trattamenti assistenziali e previdenziali, borse di
studio).
Per
ciò che riguarda il patrimonio entreranno nel conteggio i conti
correnti bancari e postali, titoli di stato; insomma i
normali risparmi privati delle famiglie,
sottoposti a controlli incrociati. Il patrimonio immobiliare verrà
calcolato in base ai valori IMU (sensibilmente più alti rispetto a
quelli dell'ICI) e aumenterà del 60%. Ciò comporterà un pesante
aumento della situazione patrimoniale di chi ha una casa di
proprietà. Incideranno in modo notevole anche le condizioni di
separazione tra coniugi e di figli che lavorano (redditi non
percepiti dal dichiarante ma da persone che si “presume” possano
farsi carico di lui/lei).
Questo
nuovo calcolo della ricchezza (ossia della povertà) sarà
differenziato a seconda dei servizi che si richiedono (è previsto di
sei tipi). Dunque la condizione economico patrimoniale sarà diversa
per diritto allo studio universitario, enti residenze e servizi
assistenziali e servizi sociosanitari. Le
proiezioni mostrano che a parità di reddito la condizione ISEE
aumenterà (in alcuni casi raddoppia) sopratutto per le famiglie in
difficoltà economica (in particolare donne sole con figli a carico o
famiglie con anziani a carico) impedendo l'accesso ai servizi, dalle
mese scolastiche agli asili nido, dalla sanità al diritto allo studio.
Come
se tutto ciò non bastasse sono innumerevoli gli ostacoli alla
compilazione del DSU: pin, molti moduli, indicazione della giacenza
media dei conti. I tempo lunghissimi (dai 10 giorni in su)
proibiscono di rispettare le scadenze per presentazione di
agevolazioni (tasse universitarie, rimborso affitti etc.).
Trasformare
la povertà in ricchezza per escludere e condurre
all'indebitamento...
Per la maggior parte dei nuclei familiari questa riforma dell'ISEE rappresenta un'esclusione forzata dall'accesso ai servizi. Quest'esclusione non passa dal restringimento dei criteri di accesso ma dal truccare i redditi. Quest'anno studenti, madri sole e anziani, pur senza variazioni nel loro reddito, perderanno casa dello studente, riduzioni mensa, assegni di mantenimento. Ecco che magicamente gli enti welfaristici potranno dimostrare di soddisfare il 100% delle domanda sociale di loro competenza. Nel concreto costringeranno a esclusione e indebitamento sui terreni della previdenza sociale e del diritto allo studio.