Stamattina
un gruppo di studenti borsisti che partecipano all'autoriduzione
hanno consegnato alla dirigente del servizio residenze del DSU, Magda
Beltrami, il seguente comunicato.
Questi
studenti, a partire dalla pratica dell' autoriduzione, pongono il
problema dell'aumeto dei costi della vita studentesca, sopratutto
laddove, in un ottica di "razionalizzazione", il pubblico
scarica i costi dei servizi sugli utenti.
“Negli
ultimi anni il DSU ha aumentato progressivamente il canone mensile
d'alloggio in casa dello studente. Oggi, chi si trova in casa della
studente come vincitore di borsa semestrale, al secondo semestre del
quarto anno per la triennale e del terzo anno per la magistrale, deve
pagare 165 euro al mese per poter restare nella propria stanza. Solo
negli ultimi quattro anni l'aumento è stato vertiginoso: si è
passati dai 128 euro previsti dal bando 2010/11, poi ai 155 euro del
2011/2012 fino ad arrivare ai 165 attuali. In quattro anni, sulle 6
mensilità previste dalla borsa semestrale, il DSU ha richiesto 222
euro in più a ogni vincitore di borsa semestrale. Sono cifre non di
poco conto, soprattutto se richieste a giovani studenti e studentesse
“privi di mezzi”, fino a poco tempo detentori di una borsa di
studio che, sebbene sgravi dal peso dell'affitto, già di per sé
resta comunque insufficiente e costringe a ricercare fonti
supplementari di reddito che tolgono tempo allo studio allungando le
carriere universitarie.
Inoltre
l'aumento progressivo del canone sempre più approssima il
prolungamento della permanenza in casa dello studente ai costi degli
affitti sul mercato. Il mercato è oggi molto diversificato e molti
studenti di questo ateneo pur di strappare affitti a meno di 200 euro
si trasferiscono nei quartieri periferici e poco collegati con la
città, spesso in stanze doppie se non triple. Il cosiddetto canone
agevolato in casa dello studente a 165 euro replica analoghe
limitazioni sulla qualità della vita se consideriamo il regolamento
residenze al quale ogni alloggiato presso le strutture del DSU è
sottoposto. In questi giorni infatti la dirigenza del DSU Toscana
propone, senza confronti preliminari con gli studenti, un nuovo
regolamento residenze altamente restrittivo, quando non punitivo. Per
come immaginato dal DSU i controlli periodici nelle stanze potranno
essere effettuati senza alcun preavviso (Art. 22.5); sarà vietato
ospitare per più di 4 ore (Art. 24.1); durante i periodi di chiusura
estiva gli studenti assegnatari di tutte le residenze saranno tenuti
a liberare le proprie camere da qualsiasi effetto personale (Art.
18.3); l'accesso agli spazi comuni sarà limitato alle sole ore
comprese tra le 9 e le 24 (Art. 23.9); sarà vietato l'utilizzo di
piccoli elettrodomestici, quali asciugacapelli e forni elettrici
(Art.11.4); non è prevista gradualità alcuna nell'applicazione di
sanzioni disciplinari, permettendo misure quali l'immediata
sospensione del posto alloggio per violazioni minori già al primo
richiamo e inoltre sono previste forti ammende pecuniarie per chi
trasgredisce il regolamento (Art. 27.1). Insomma sempre più
assistiamo all'approfondirsi di una tendenza che trasfigura il
diritto allo studio in concessione il cui valore dev'essere fatto
pagare in termini di disciplinamento e ritorsione.
A maggior ragione dunque ci chiediamo: davvero tutti questi disagi e limitazioni possono valere 165 euro?
A maggior ragione dunque ci chiediamo: davvero tutti questi disagi e limitazioni possono valere 165 euro?
Non
solo. A comporre un quadro di iniquità si aggiunge la strutturale
carenza di residenze a Pisa che vede oltre 1500 studenti vincitori di
posto alloggio esclusi dalle case dello studente. Alle responsabilità
del DSU si sommano le sue provocazioni: mentre provano a far cassa su
di noi aumentando il canone d'alloggio i bonus per i dirigenti
schizzano oltre i 100 mila euro all'anno e vengono tagliate le
risorse destinate alla qualità dei servizi. Secondo il nuovo bando
circa 50.000 euro all'anno saranno risparmiati sul servizio mensa
acquistando generi alimentari surgelati o di scarsa qualità.
A
fronte di un indirizzo politico ostile al confronto e interessato
solo a fare pesare sugli studenti i costi del diritto allo studio
abbiamo deciso di iniziare a difenderci e costruirci le nostre
garanzie nel concreto. L'aumento del canone d'affitto negli ultimi
anni non è più sostenibile per noi. Per dare una risposta
indispensabile alla nostra esigenza di garantirci il diritto a
studiare riducendo i costi della vita e migliorandone la qualità,
come gruppo di studenti vincitori di borsa semestrale abbiamo deciso
di autoridurre l'affitto di 165 euro che dovremmo corrispondere al
DSU, pagando 20% della quota richiesta: 33 euro al mese. Pagheremo
solo una somma sufficiente a coprire i costi delle utenze.
Eppure questa non vuole essere una soluzione solo per noi. Vogliamo che il DSU preveda sul nuovo bando una riduzione del canone d'affitto di 165 euro per tutti i vincitori di borsa semestrale. Vogliamo un'inversione delle politiche di impoverimento che l'Azienda sta portando avanti solo a spese nostre. La dirigenza del DSU deve confrontarsi con i bisogni sociali che queste istanze e pratiche pongono. Nonostante le lettere da noi ricevute che ci intimavano di pagare minacciando la sospensione dal beneficio, noi continueremo ad autoridurci la quota prevista per il canone d'affitto in casa dello studente fino a quando il DSU non avvierà un percorso orientato a ricontrattare i 165 euro al mese a oggi previsti.
Eppure questa non vuole essere una soluzione solo per noi. Vogliamo che il DSU preveda sul nuovo bando una riduzione del canone d'affitto di 165 euro per tutti i vincitori di borsa semestrale. Vogliamo un'inversione delle politiche di impoverimento che l'Azienda sta portando avanti solo a spese nostre. La dirigenza del DSU deve confrontarsi con i bisogni sociali che queste istanze e pratiche pongono. Nonostante le lettere da noi ricevute che ci intimavano di pagare minacciando la sospensione dal beneficio, noi continueremo ad autoridurci la quota prevista per il canone d'affitto in casa dello studente fino a quando il DSU non avvierà un percorso orientato a ricontrattare i 165 euro al mese a oggi previsti.
Studenti
borsisti per l'autoriduzione dell'affitto al DSU”