Non sono nuovi i problemi alle mense del DSU. Poco più di un anno fa la mensa è
stata invasa per giorni dai vassoi sporchi perché il nuovo appalto a
ribasso accettato dal DSU aveva ridotto del 50% il monte ore
complessivo del lavoro degli operai delle pulizie. In questi giorni
la riorganizzazione del lavoro è stata definitivamente assunta a
piene mani dal direttore Vicini che già negli anni precedenti aveva
dato prova di lungimiranza, per le sue tasche. Il suo obbiettivo è
sempre stato quello di ridurre il numero di lavoratori mantenendo il
carico di lavoro immutato e anzi aprendo nuovi servizi, cioè
aumentando la produttività. Grazie a questi “aumenti”, che in realtà
non sono altro che sfruttamento dei lavoratori, il Vicini e la
dirigenza del DSU “guadagnano” dei lauti premi di produttività,
nell'ordine delle varie decine di migliaia di euro.
Ora che la
situazione è diventata ingestibile, data la perenne carenza di
organico e l'aumento dell'affluenza al servizio dovuto all'inizio
delle lezioni, il direttore ha deciso di togliere dei lavoratori dai
banchi di distribuzione per mandarli nelle cucine (senza nessuna
preparazione professionale) e utilizzare come carta jolly i
lavoratori della Colser - cooperativa che si occupa delle pulizie
delle stoviglie e degli interni della mensa- che dovrebbero
all'occorrenza distribuire i pasti o i cestini, pulire le stoviglie e
la struttura.