Scriviamo questo comunicato dalla segreteria di direzione dell’Ardsu perché in questo momento il consiglio di amministrazione riunito a Firenze si appresta a decidere ulteriori misure di tagli ed austerità nei confronti di noi studenti e studentesse. I motivi con cui i dirigenti del DSU giustificano i tagli che vedranno aumentare ancora una volta i costi della mensa, tramite la fasciazione in base al reddito, sono i tagli che il governo ha fatto e continuerà a fare nei confronti della regione.
Noi siamo qui oggi per dire che queste giustificazioni non ci convinceranno mai: la crisi del debito non è responsabilità nostra, ma di tutta quella casta di banchieri, dirigenti, speculatori e politici, che da anni lucra sulle nostre vite. Oggi rischiamo di vederci aumentare la mensa, domani di sopprimere i residui di welfare e di vederli risucchiati dal meccanismo perverso - che sta fallendo in tutto il mondo - del “prestito d’onore”.
Noi di fronte a questa situazione vogliamo affermare il diritto di tutti gli studenti a poter studiare e di opporsi alle grinfie del sistema del debito. Non ci appartiene la logica delle rinunce e del “meno peggio”: c’è veramente rimasto pochissimo da salvare.
Comunichiamo a tutti gli organi di stampa e a tutti i dirigenti che stanno decidendo misure di austerità, che, come dimostrano i movimenti che si stanno sviluppando contro la mercificazione della formazione, non staremo a guardare che le nostre vite siano sacrificate dal ricatto dei tagli e del sistema finanziario.
Noi siamo qui oggi per dire che queste giustificazioni non ci convinceranno mai: la crisi del debito non è responsabilità nostra, ma di tutta quella casta di banchieri, dirigenti, speculatori e politici, che da anni lucra sulle nostre vite. Oggi rischiamo di vederci aumentare la mensa, domani di sopprimere i residui di welfare e di vederli risucchiati dal meccanismo perverso - che sta fallendo in tutto il mondo - del “prestito d’onore”.
Noi di fronte a questa situazione vogliamo affermare il diritto di tutti gli studenti a poter studiare e di opporsi alle grinfie del sistema del debito. Non ci appartiene la logica delle rinunce e del “meno peggio”: c’è veramente rimasto pochissimo da salvare.
Comunichiamo a tutti gli organi di stampa e a tutti i dirigenti che stanno decidendo misure di austerità, che, come dimostrano i movimenti che si stanno sviluppando contro la mercificazione della formazione, non staremo a guardare che le nostre vite siano sacrificate dal ricatto dei tagli e del sistema finanziario.
Studenti e studentesse pisani contro il debito
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