Un contributo di una studentessa di La spezia del CUA.
7 morti in provincia di La Spezia, 2 ad Aulla (MS); un migliaio gli sfollati e decine i dispersi; due i ponti crollati (Colombiera e Stadano), frane e fango sulle strade e decine i paesi isolati, senz'acqua, luce, gas e linee telefoniche.
Questo è il bilancio dell'alluvione che ha colpito le terre bagnate dai due bellissimi fiumi, il Magra e il Vara: bellissimi quanto terribili.
Ma se fossi stata madre natura avrei reagito allo stesso modo.
Nell'ultimo decennio infatti il territorio è stato profondamente modificato dall'abuso da parte dell'uomo di cemento e dal disboscamento selvaggio.
Dove prima c'erano campi ora sorgono mostri architettonici lasciati a se stessi, palazzine e centri commerciali.
Dov'erano i boschi ci sono strade, case nuove, parcheggi, ristoranti e hotel di lusso.
Non bisogna sorprendersi se poi, a pioggia finita, onde anomale abbattono gli argini dei fiumi, già precari per le piene degli anni precedenti, e travolgono interi paesi (vedi Aulla) mentre altri restano isolati.
7 morti in provincia di La Spezia, 2 ad Aulla (MS); un migliaio gli sfollati e decine i dispersi; due i ponti crollati (Colombiera e Stadano), frane e fango sulle strade e decine i paesi isolati, senz'acqua, luce, gas e linee telefoniche.
Questo è il bilancio dell'alluvione che ha colpito le terre bagnate dai due bellissimi fiumi, il Magra e il Vara: bellissimi quanto terribili.
Ma se fossi stata madre natura avrei reagito allo stesso modo.
Nell'ultimo decennio infatti il territorio è stato profondamente modificato dall'abuso da parte dell'uomo di cemento e dal disboscamento selvaggio.
Dove prima c'erano campi ora sorgono mostri architettonici lasciati a se stessi, palazzine e centri commerciali.
Dov'erano i boschi ci sono strade, case nuove, parcheggi, ristoranti e hotel di lusso.
Non bisogna sorprendersi se poi, a pioggia finita, onde anomale abbattono gli argini dei fiumi, già precari per le piene degli anni precedenti, e travolgono interi paesi (vedi Aulla) mentre altri restano isolati.
Prendiamo ad esempio Mulazzo evacuato per rischio frane: le fondamenta della parte storica hanno retto e reggono perchè su solida roccia, il problema sta altrove.
Il problema sta nella costruzioni nuove, recenti, che hanno ostruito i corsi d'acqua adiacenti le rocce e che sono stati canalizzati artificialmente in "sezioni idrauliche del tutto insufficienti per far transitare le piene in caso di forti piogge".
E questo è solo un esempio di come le logiche dei piani regolatori, approvati nelle varie giunte comunali, provinciali e regionali, che disciplinano l'uso del suolo, tengano in considerazione solo i profitti e gli interessi di speculatori, imprenditori e mafiosi di vario calibro.
Il problema sta nella costruzioni nuove, recenti, che hanno ostruito i corsi d'acqua adiacenti le rocce e che sono stati canalizzati artificialmente in "sezioni idrauliche del tutto insufficienti per far transitare le piene in caso di forti piogge".
E questo è solo un esempio di come le logiche dei piani regolatori, approvati nelle varie giunte comunali, provinciali e regionali, che disciplinano l'uso del suolo, tengano in considerazione solo i profitti e gli interessi di speculatori, imprenditori e mafiosi di vario calibro.