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CACCIAMOLI VIA TUTTI!
di seguito il volantino distribuito:
NAPOLITANO: NON C'è NIENTE DA INAUGURARE.
... Come studenti e precari ci troviamo a denunciare l'ennesima passeggiata istituzionale all'interno della nostra università. Non solo l'inaugurazione dell'anno accademico è per noi fuoriluogo: una beffa che vorrebbe far dimenticare quanto l'università riformata della Gelmini sia un cumulo di macerie; un'inaugurazione che vuole coprire insofferenza, rabbia e lotte che da anni costruiscono saperi e riappropriazione di bisogni, ostacolati e repressi in primis dalle istituzioni universitarie. Ma domani sarà anche il giorno in cui la “festa” d'apertura dell'università della crisi sarà presieduta da Giorgio Napolitano. Ci basti ricordare il suo ruolo di garante politico ed istituzionale, in complemento al governo Berlusconi, nei confronti dei diktat della Banca Centrale Europea; un Napolitano garante di tagli e finanziarie lacrime e sangue che continuano a distruggere il nostro presente ed il nostro futuro di studenti e precari. Napolitano rappresenta Austerità, orizzonte di accettazione di povertà, rinunce e sacrifici; rappresenta la continuità tra i governi nel far calare il pagamento del debito sulle spalle di tutti i soggetti sociali già colpiti dalla crisi.
E' per questo che diciamo che domani, non ci sarà solo il coro unanime delle diverse istituzioni accademiche e cittadine, ad applaudire il “padre della repubblica”: domani in piazza saremo presenti per riaffermare che non esiste alcuna alternativa possibile senza il rifiuto di pagare un debito che non abbiamo creato e per far capire a Napolitano che nelle nostre università e nelle nostre città non c'è niente da inaugurare.
... Come studenti e precari ci troviamo a denunciare l'ennesima passeggiata istituzionale all'interno della nostra università. Non solo l'inaugurazione dell'anno accademico è per noi fuoriluogo: una beffa che vorrebbe far dimenticare quanto l'università riformata della Gelmini sia un cumulo di macerie; un'inaugurazione che vuole coprire insofferenza, rabbia e lotte che da anni costruiscono saperi e riappropriazione di bisogni, ostacolati e repressi in primis dalle istituzioni universitarie. Ma domani sarà anche il giorno in cui la “festa” d'apertura dell'università della crisi sarà presieduta da Giorgio Napolitano. Ci basti ricordare il suo ruolo di garante politico ed istituzionale, in complemento al governo Berlusconi, nei confronti dei diktat della Banca Centrale Europea; un Napolitano garante di tagli e finanziarie lacrime e sangue che continuano a distruggere il nostro presente ed il nostro futuro di studenti e precari. Napolitano rappresenta Austerità, orizzonte di accettazione di povertà, rinunce e sacrifici; rappresenta la continuità tra i governi nel far calare il pagamento del debito sulle spalle di tutti i soggetti sociali già colpiti dalla crisi.
E' per questo che diciamo che domani, non ci sarà solo il coro unanime delle diverse istituzioni accademiche e cittadine, ad applaudire il “padre della repubblica”: domani in piazza saremo presenti per riaffermare che non esiste alcuna alternativa possibile senza il rifiuto di pagare un debito che non abbiamo creato e per far capire a Napolitano che nelle nostre università e nelle nostre città non c'è niente da inaugurare.
Studenti indignati
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