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martedì 9 luglio 2013

Unipi. Bloccato il consiglio di dipartimento contro l'eliminazione dell'appello

Oggi, 9 luglio, studenti e studentesse dell'Università di Pisa, hanno fatto irruzione durante il consiglio di dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.
Tra i punti in discussione risultava l'approvazione del nuovo calendario didattico con l'eliminazione dell'appello di dicembre per gli studenti di storia, filosofia, beni culturali e disco. Si tratta di un appello strategico sia per gli studenti laureandi nella sessione invernale, sia per i borsisti per i quali ogni appello rappresenta un'occasione per “accumulare” crediti per il mantenimento della borsa, sia per gli studenti lavoratori che si destreggiano tra tempi di lavoro e tempi di studio difficili da accordare. Come già successo per l'altro dipartimento dell'area umanistica, Filologia Linguistica e Letteratura, questo provvedimento non sarebbe stato approvato con vizi di forma e di contenuto. Infatti, non solo non è stato aperto il benché minimo spazio di confronto sulla natura di questo provvedimento, ma per giunta è stato soppresso ogni tentativo di discussione “nelle sedi e nelle forme democraticamente riconosciute”.

L'iter di approvazione del calendario didattico lo dimostra. La commissione didattica paritetica (organo con facoltà di esprimere solo pareri consultivi e il solo composto da un numero pari di docenti e studenti) sebbene fosse stata convocata era stata privata della possibilità di esprimersi venendo sospesa dal presidente di dipartimento Polsi, il quale aveva giustificato la scelta in ragione di una non raggiunta unanimità. Lo stesso Polsi ha poi fatto girare nei giorni precedenti al Consiglio una circolare in cui invitava i docenti a non calendarizzare l'appello di dicembre per l'anno venturo in quanto non previsto in un calendario ancora tutto da discutere e da approvare.

Università di Pisa: Scriviamo il nostro bilancio sociale!


Assemblea per la costruzione del nostro Bilancio Sociale d'Ateneo.

In quale direzione investe l'Università di Pisa? Chi sono i reale portatori d'interesse delle sue politiche? Pensiamo che tutta una fetta di precariato studentesco e di lavoratori di questo ateneo venga penalizzato ed escluso. Mettiamo assieme le nostre vertenze, costruiamo un punto di vista di parte per imporre un cambio di direzione che soddisfi i nostri reali bisogni in quanto soggetti concreti che tengono in piedi questo ateneo.

Verso il prossimo cda d'ateneo del 17 luglio parliamo della vertenza tasse, della mancanza di posti alloggio, degli affitti in città, dei nuovi contratti d'appalto per i servizi esternalizzati, della ristrutturazione del servizio ristorazione, dei nuovi poli periferici, della dequalificazione della didattica e della nuova dipartimentazione. 

Ore 17 a Spot, in via della Faggiola 2