La sera del
19 luglio, era stata indetta una passeggiata notturna al cantiere
abusivo presidiato dalle forze dell’ordine, per dire ancora una
volta NO a un'opera strumento di speculazione di mafiosi e politici.
Marcello,
uno studente di medicina a Pisa, compagno del Collettivo
Universitario Autonomo, è stato arrestato la notte del 19 luglio in
Val Susa, nel corso dell'aggressione poliziesca alla passeggiata No
Tav. Un'operazione scientificamente studiata non solo per
allontanare i manifestanti dal cantiere ma per attaccarli e punirli.
Marcello è
da anni in marcia con i valsusini e da anni anche nella sua città
contribuisce a costruire con la lotta tante Val Susa che sappiano
moltiplicare e allargare gli spazi di resistenza partendo dai
contesti di vita quotidiani.
Durante la
stagione no Gelmini, ha riaperto con altri e reso patrimonio per gli
studenti un'aula che era stata abbandonata dall’università.
L'impegno
nello studio, come testimoniano i suoi docenti, è quotidianamente
conciliato da Marcello con l'impegno politico e sociale, come
testimoniano i suoi docenti con i quali ha in passato anche avuto
modo di promuovere uno studio e un seminario sugli effetti altamente
nocivi dei gas CS che martoriano i valligiani.
Come tanti altri studenti, Marcello, lucano studente a Pisa, è uno dei cosiddetti “venuti da fuori”. Ma noi, studenti e studentesse pisani, attivisti No Tav, ribadiamo che il movimento NO TAV insegna proprio la capacità di unire e rendere partecipi in prima persona realtà e soggetti diversi tra loro e lontani territorialmente, perché la lotta in valle è una lotta contro un modello di capitalistico di rapina, che con la politica strappa le risorse alla collettività per amministrarle mafiosamente devastando interi territori. Liberare la Val Susa significa liberarsi dall’arroganza, ribaltare un modello di governo delle nostre vite e riconquistare una possibilità di futuro.
Come tanti altri studenti, Marcello, lucano studente a Pisa, è uno dei cosiddetti “venuti da fuori”. Ma noi, studenti e studentesse pisani, attivisti No Tav, ribadiamo che il movimento NO TAV insegna proprio la capacità di unire e rendere partecipi in prima persona realtà e soggetti diversi tra loro e lontani territorialmente, perché la lotta in valle è una lotta contro un modello di capitalistico di rapina, che con la politica strappa le risorse alla collettività per amministrarle mafiosamente devastando interi territori. Liberare la Val Susa significa liberarsi dall’arroganza, ribaltare un modello di governo delle nostre vite e riconquistare una possibilità di futuro.
Il TAV strappa soldi alla scuola, all'università e alla sanità. Ecco come Marcello è un valligiano ed ecco quali valli difende ogni giorno e quella notte in Clarea.
NO AL TAV!
MARCELLO LIBERO,LIBERI/E TUTTI/E!
Collettivo
Universitario Autonomo Pisa