L’università della crisi, nella quale ci troviamo oggi, ci offre corsi di laurea tagliati, laboratori vuoti, un offerta didattica in molti casi scadente. Mentre dai sontuosi uffici del rettorato, arrivano comunicati compiaciuti dei tecnici, per essere riusciti a “gestire” i tagli, ma la realtà che noi viviamo, dentro e fuori le aule del nostro Ateneo, è sempre più intrisa di insoddisfazione e rassegnazione.
L’austerità comincia a bussare, con insistenza, alle porte dei nostri appartamenti in affitto, attraverso l’aumento delle bollette, della benzina e dei beni di prima necessità, alla stangata dell’Imu, che porterà, verosimilmente un aumento degli affitti, alla tassazione delle borse di studio (subito ritirata dal governo, al primo accenno di lotta da parte degli specializzandi). In questa grave situazione, l’azienda del Diritto allo studio aumenta il prezzo della mensa, non garantisce gli alloggi agli studenti idonei alle borse di studio e chiude servizi come il Servizio Editoriale Universitario, che garantiva agli studenti dispense a prezzo di produzione, salvandoli dallo “svenamento” che copisterie e case editrici producono tutti i giorni.La nuova riforma del lavoro firmata Monti-Fornero, peggiorerà ulteriormente le nostre condizioni di vita e destinerà, definitivamente, il nostro futuro alla precarietà. Infatti da una parte favorirà il licenziamento dei 50enni, troppo dispendiosi e poco produttivi, dall’altra favorirà l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, ma a quali condizioni?
La riforma Gelmini ha permesso l’ingresso dei privati nei CdA degli Atenei, lasciandogli campo libero sulla decisionalità in materia di didattica e ricerca. Nell’ateneo pisano, che conta 52 mila studenti, mille dottorandi, altri 300 specializzandi e più di tremila docenti e ricercatori, alcuni tra privato e pubblico, si spartisco la ricca torta di migliaia di menti e corpi, messi a lavoro su ricerca “PRIVATA”, fatta dall’università pubblica, praticamente gratis, attraverso il finanziamento di laboratori (che le aziende si detraggono dalle tasse quasi in toto), lo scambio di consulenze strapagate ai baroni di Unipi, in cambio di tirocinanti e tesisti, che l’università sforna a migliaia.
Il governo e i partiti politici, nel silenzio complice dei sindacati, hanno permesso che le università si ristrutturassero in funzione delle grandi aziende, a cui è stato concesso di licenziare senza giusta causa i lavoratori a tempo indeterminato, per poter sfruttare la manodopera gratuità garantita dagli accordi con le università, e la possibilità di assumere 3 apprendisti ogni 2 dipendenti.
Il contratto dell’apprendistato, pensato per studenti e giovani laureati, consente al datore di lavoro:
- di licenziare in qualsiasi momento, senza preavviso
- di avere sgravi fiscali fino al 100% sul contratto di lavoro
- di ridurre tantissimo la retribuzione dell’apprendista, rispetto alla categoria (fino a 3,25 euro l’ora)
Dopo tanti sacrifici per studiare fatti da noi e dalle nostre famiglie, nei fatti stanno facendo in modo, che tra qualche mese (tanti già da ora…) ci ritroveremo a competere al ribasso, con i nostri genitori, sul mercato del lavoro, che espelle loro per assumere noi freschi di laurea, spremerci per 3 anni con un contratto-schivitù, che permette una retribuzione da miseria, e poi cacciarci e ricominciare la giostra!
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE AL 31,9 % …e continua crescere…
GIOVANI LAUREATI con LAVORO STABILE 37 % (32 % le donne)
CALA DRASTICAMENTE L’OCCUPAZIONE dei MEDICI, INGEGNERI E VETERINARI
La riforma Fornero, in discussione alla camera, colpisce lavoratori, studenti medi e universitari, INSIEME POSSIAMO BLOCCARLA e far si che il parlamento non la approvi!
costruiamo insieme lo sciopero sociale e generale!
ASSEMBLEA GENERALE lavoratori, studenti, precari, sfattati e disoccupati
20 APRILE ore 18 PIAZZA DANTE
Nessun commento:
Posta un commento