Dalle piazze gremite, dalle strade invase, dalla cime dei monumenti, dalle stazioni, dagli aereoporti, dalle autostrade bloccate, dalle scuole e dalle facoltà occupate, la generazione precaria ha preteso per mesi la convocazione dello sciopero generale!
Il 14 Dicembre a Roma si è rivelato uno sciopero generale autoconvocato, una giornata in cui la piazza sfiduciava dal basso l'intera classe politica, praticando quelle parole d'ordine che avevano accompagnato la mobilitazione: que se vayan todos!
Nonostante tutti i limiti, il 6 Maggio rimane una data che il movimento dovrà avere la capacità di potenziare, autodeterminando le date e gli appuntamenti di avvicinamento, per caratterizzare quella giornata nei termini del conflitto sociale di massa.
Contrastare il modello Gelmini – Marchionne ovunque esso si propone, come ricatto sociale sulle vite di tutte e tutti; di noi studenti, precari e lavoratori.
Sciopero sociale e sciopero generale significa quindi individuare e combattere le operazioni di furto e rapina che gli speculatori fanno sulle nostre vite! Significa comprendere che declassamento e precarietà sono condizioni comuni delle esistenze di tutta la composizione sociale del mondo del lavoro! Per questo la risposta deve essere generale!
Rompere la normalità accademica di assuefazione alla crisi e all'austerità, fatta di corsi di studio precari, in aule precarie, con didattica precaria! Rompere quella normalità fatta di sacrifici e autosfruttamento per salvaguardarsi dai tagli al diritto allo studio! Rompere quella normalità di lavori al nero, sottopagati, mascherati da stage e tirocini che reggono interi comparti della produzione di saperi e di servizi nella Pisa città – campus.