Sembra solo slittare di qualche tempo l'approvazione della bozza di decreto per
la riforma del calcolo dell'ISEE presentata dal Consiglio dei ministri alla
conferenza regioni-comuni venerdì 25. In questa sede infatti, nonostante il
parere contrario espresso dalla sola Regione Lombardia, il pacchetto, aveva
comunque incassato l'approvazione dei comuni e delle restanti regioni oltra ad
aver, in precedenza, ottenuto il via libera del Consiglio di Stato. Il
provvedimento inasprisce il controllo sui beni delle famiglie, continuando così
a propugnare un'ideologica "guerra ai furbetti del welfare". Per fare questo,
allo stesso tempo però, il decreto ridefinisce tutta una serie di indici di
calcolo che faranno lievitare di parecchio il valore complessivo del calcolo
ISEE per ciacuna famiglia.
Tra le varie voci infatti nel calcolo dei redditi
compariranno anche trattamenti assistenziali (es. pensioni di invalidità) e
previdenziali. Nel patrimonio mobiliare, invece, entreranno conti correnti
bancari e postali, titoli di stato; insomma i normali risparmi privati delle
famiglie.
Ma ciò che farà schizzare il valore del nuovo ISEE sarà l'indice riguardante la casa, anche se è quella dove si abita. Infatti il decreto tiene conto del rigonfiamento del valore fiscale degli immobili prodotto dall'IMU il quale sostituirà l'ICI come parametro di calcolo. Penalizzato anche chi vive in una casa di sua proprietà, il cui valore, al netto del mutuo, sarà considerato pari a due terzi del totale.
Ma ciò che farà schizzare il valore del nuovo ISEE sarà l'indice riguardante la casa, anche se è quella dove si abita. Infatti il decreto tiene conto del rigonfiamento del valore fiscale degli immobili prodotto dall'IMU il quale sostituirà l'ICI come parametro di calcolo. Penalizzato anche chi vive in una casa di sua proprietà, il cui valore, al netto del mutuo, sarà considerato pari a due terzi del totale.