Dal 15 al 18 Settembre a Barcellona, dal 29 Settembre al 2 Ottobre a Tunisi, sono in programma due meeting transnazionali.
Due importantissimi appuntamenti per provare a stringere sempre più reti transnazionali di lotta in un percorso iniziato già qualche anno fa in varie assemblee e momenti di conflitto attorno al Bologna Process, sparsi in tutta Europa e non solo.
Due importantissimi appuntamenti per provare a stringere sempre più reti transnazionali di lotta in un percorso iniziato già qualche anno fa in varie assemblee e momenti di conflitto attorno al Bologna Process, sparsi in tutta Europa e non solo.
In questa fine estate, in cui gli effetti della crisi globale iniziata quattro anni fa hanno subito una accelerazione improvvisa, diventa sempre più chiaro che possibilità di salvatori della patria non ce ne possono più essere nello spettro della rappresentanza nazionale: quando la moneta viene stampata a Bruxelles, i fondi monetari hanno sede a New York e la Borsa e' legata agli indici di Londra, Francoforte e Parigi l'unica risposta per iniziare a riappropriarci dei nostri bisogni e desideri e' quella di combattere sullo stesso piano della finanza globale.
Uno spazio transnazionale nel quale costruire campagne comuni per il diritto alla bancarotta, sul nuovo welfare, il reddito, i saperi e percorsi di trasformazione radicale del presente. I Signori della crisi proseguono nel voler applicare le ricette neo-liberiste responsabili della crisi stessa, che si traducono immediatamente in macelleria sociale, e in Italia una manovra lacrime e sangue viene approvata in maniera assolutamente bipartisan.
Al contempo dall'altro lato troviamo sempre più lotte e rivolte che si accendono a ciclo continuo. Dallo scorso Ottobre le mobilitazioni studentesche e precarie in Italia e Inghilterra, le nuove forme di sciopero in Francia e Grecia, la primavera araba, gli Indignados, le lotte sui beni comuni come la No Tav, hanno iniziato a creare un tessuto comune in espansione di opposizione alla crisi. Le metropoli inglesi in fiamme di poche settimane fa e l'inarrestabile continuità della conflittualità degli studenti cileni che assediano la capitale da mesi, le banlieue parigine sempre pronte a riesplodere e la continuità delle insurrezionali nel Maghreb pur nell'ambivalenza della fase in cui reazione e movimenti si scontrano anche e soprattutto nei post rais, continuano a muoversi in questo solco e ad approfondirlo. Una lunga scia che ha visto l'emersione di una nuova composizione di classe in formazione composta in prima fila dal precariato cognitivo e da giovani proletari delle metropoli.
Un messaggio è ormai evidente: di fronte alla logica del saccheggio imposta dalla finanziarizzazione vi sono intere generazioni pronte a battersi, nell'eterogeneità delle lotte, per riconquistare il proprio futuro. E' dunque oramai imprescindibile strutturare relazioni e connessioni tra i vari conflitti globali, anche a partire dalle nostre università per una formazione legata alla cooperazione e non alla competizione, per l'autodeterminazione del percorso formativo e di vita, nel momento in cui vediamo che questo significa direttamente la costruzione di lotte sul piano dei bisogni materiali. Nuove povertà aumentano giorno dopo giorno quando invece la ricchezza della messa in comune di saperi, abilità e capacita' può aprire ad un mondo nuovo dove non esistano più la deprivazione e la mancanza di futuro e possibilità.
Uno spazio transnazionale nel quale costruire campagne comuni per il diritto alla bancarotta, sul nuovo welfare, il reddito, i saperi e percorsi di trasformazione radicale del presente. I Signori della crisi proseguono nel voler applicare le ricette neo-liberiste responsabili della crisi stessa, che si traducono immediatamente in macelleria sociale, e in Italia una manovra lacrime e sangue viene approvata in maniera assolutamente bipartisan.
Al contempo dall'altro lato troviamo sempre più lotte e rivolte che si accendono a ciclo continuo. Dallo scorso Ottobre le mobilitazioni studentesche e precarie in Italia e Inghilterra, le nuove forme di sciopero in Francia e Grecia, la primavera araba, gli Indignados, le lotte sui beni comuni come la No Tav, hanno iniziato a creare un tessuto comune in espansione di opposizione alla crisi. Le metropoli inglesi in fiamme di poche settimane fa e l'inarrestabile continuità della conflittualità degli studenti cileni che assediano la capitale da mesi, le banlieue parigine sempre pronte a riesplodere e la continuità delle insurrezionali nel Maghreb pur nell'ambivalenza della fase in cui reazione e movimenti si scontrano anche e soprattutto nei post rais, continuano a muoversi in questo solco e ad approfondirlo. Una lunga scia che ha visto l'emersione di una nuova composizione di classe in formazione composta in prima fila dal precariato cognitivo e da giovani proletari delle metropoli.
Un messaggio è ormai evidente: di fronte alla logica del saccheggio imposta dalla finanziarizzazione vi sono intere generazioni pronte a battersi, nell'eterogeneità delle lotte, per riconquistare il proprio futuro. E' dunque oramai imprescindibile strutturare relazioni e connessioni tra i vari conflitti globali, anche a partire dalle nostre università per una formazione legata alla cooperazione e non alla competizione, per l'autodeterminazione del percorso formativo e di vita, nel momento in cui vediamo che questo significa direttamente la costruzione di lotte sul piano dei bisogni materiali. Nuove povertà aumentano giorno dopo giorno quando invece la ricchezza della messa in comune di saperi, abilità e capacita' può aprire ad un mondo nuovo dove non esistano più la deprivazione e la mancanza di futuro e possibilità.
Per questo proponiamo un appuntamento per discutere di questi temi. Una assemblea nazionale all'università di Bologna il 13 Settembre pensiamo sia un decisivo primo passaggio per affrontare un autunno che si preannuncia molto caldo anche nelle nostre città. Il meeting di Barcellona è per il Knowledge Liberation Front l'occasione per organizzarsi insieme al movimento delle acampadas spagnole e alle altre reti europee per la costruzione di una grande giornata di mobilitazione transnazionale per il 15 ottobre.
Dopo il momento costituente del Klf a Parigi a Febbraio che ha lanciato il meeting di Tunisi in una assemblea in festa per la caduta di Mubarak e la settimana transnazionale di mobilitazione contro le banche di fine Marzo, un nuovo passo per discutere ed organizzare percorsi di opposizione alla crisi all'altezza dell'autunno alle porte.
Oggi ci sembra più che mai necessario dotarci collettivamente di un orizzonte condiviso per affrontare nel modo migliore possibile le macerie che crollano di questo ancient regime e da lì riaprire al cambiamento radicale della realtà che abbiamo di fronte. Nella crisi non c'è più spazio per le mediazioni: o si sta con le lotte, o si sta con il governo dei sacrifici. Noi abbiamo già scelto, perché noi siamo la loro crisi!
L'assemblea si terrà martedì 13 Settembre alle ore 16 alla facoltà di
Lettere e Filosofia, via Zamboni 38
Realtà promotrici del Knowledge Liberation Front
Dopo il momento costituente del Klf a Parigi a Febbraio che ha lanciato il meeting di Tunisi in una assemblea in festa per la caduta di Mubarak e la settimana transnazionale di mobilitazione contro le banche di fine Marzo, un nuovo passo per discutere ed organizzare percorsi di opposizione alla crisi all'altezza dell'autunno alle porte.
Oggi ci sembra più che mai necessario dotarci collettivamente di un orizzonte condiviso per affrontare nel modo migliore possibile le macerie che crollano di questo ancient regime e da lì riaprire al cambiamento radicale della realtà che abbiamo di fronte. Nella crisi non c'è più spazio per le mediazioni: o si sta con le lotte, o si sta con il governo dei sacrifici. Noi abbiamo già scelto, perché noi siamo la loro crisi!
L'assemblea si terrà martedì 13 Settembre alle ore 16 alla facoltà di
Lettere e Filosofia, via Zamboni 38
Realtà promotrici del Knowledge Liberation Front
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