sabato 18 dicembre 2010

Pisa non si ferma!Que se vayan todos!

Oggi gli studenti e le studentesse sono scesi nuovamente in piazza a Pisa per gridare ancora una volta "que se vayan todos". Sanzionate le sedi dei partiti e la sede del Cepu; occupato il Polo Carmignani.

Non trova sosta la mobilitazione del movimento pisano: quest'oggi, alla vigilia delle feste natalizie, in una città che comincia a svuotarsi dalle migliaia di studenti fuorisede, una manifestazione molto partecipata è tornata a bloccare la città. Studenti medi ed universitari si sono ritrovati in Piazza dei Cavalieri per poi partire in un corteo aperto dallo striscione "La rabbia di una generazione sarà la vostra crisi", andando ad attraversare un centro cittadino affollato.
Chiare le controparti di quest'ennesima giornata di conflitto: le sedi della Lega, del Pd, dell'Udc, dell'Idv, di Fli e del Pdl, non si fanno sconti a nessuno!Ognuno di questi luoghi è stato oggetto di lancio di uova e fumogeni e di attacchinaggio. Un messaggio chiaro a chi il 14 dicembre è rimasto asserragliato nelle stanze del potere, mentre dalla piazza 100000 persone sfiduciavano l'intera classe politica da basso.

mercoledì 15 dicembre 2010

Comunicato 14 Dicembre Roma

Riteniamo opportuno, con questa nota, prendere la parola sulla giornata del 14 dicembre a Roma e su quello che sarà al prossimo futuro della mobilitazione a Pisa. 

Innanzi tutto vogliamo ribadire che “Uniti contro la crisi” ha portato in piazza un’opposizione sociale, plurale e generale, alle politiche sociali ed economiche del governo Berlusconi. Questo importante dato politico che si scontra con il surreale svolgimento della sessione alla Camera dei Deputati, è confermato con forza dalla partecipazione che il movimento pisano ha espresso. Il fatto che da Pisa più di 700 persone, tra studenti universitari e medi, dottorandi e ricercatori precari, abbiano manifestato il loro dissenso a Roma, è per noi il frutto di più di un mese di mobilitazioni: le occupazioni delle facoltà e le forme di blocco di ponti, stazioni, aeroporto e torre pendente, non sono altro che la conferma del livello unico di consapevolezza circa la gravità della situazione vissuta dall’università pubblica e dal paese, nonché della necessità di una risposta determinata e di massa all’arroganza del governo. Queste sono a nostro avviso le premesse che hanno consentito allo spezzone pisano di vivere con coesione, intelligenza e determinazione l’importante e difficile giornata di ieri, contraddistinta dalla militarizzazione della capitale ma anche dalla forte opposizione collettiva alle chiusure del governo, che mentre comprava la fiducia in parlamento tentava di negare ogni spazio di decisione e dissenso ad una piazza che di fatto lo ha sfiduciato. 

Come soggetti strutturati del mondo universitario, pensiamo che dalla giornata del 14 Dicembre si debba ripartire per rilanciare la mobilitazione. Indiciamo per domani Giovedì 16 Dicembre un’assemblea di movimento alle 18.30 al Polo Carmignani. Dalle ulteriori valutazioni sulla giornata di Roma, l’assemblea dovrà organizzarsi per ottenere, anche con prese di posizione del mondo politico, sindacale che fino ad oggi hanno espresso solidarietà alla protesta studentesca, la liberazione dei due studenti pisani che dopo le cariche in Piazza del Popolo sono stati fermati e sono attualmente detenuti a Rebibbia; inoltre, e sicuramente, continueremo la nostra opposizione al furto del futuro e del diritto allo studio che il DDL Gelmini rappresenta, vista la nuova ricalendarizzazione prevista per il 20 Dicembre al senato. 


Sinistra per… 
Assemblee delle facoltà in agitazione 
Collettivo Universitario Autonomo

Londra chiama, Roma risponde: va in onda la rivoltà degli studenti

La giornata di oggi ci consegna alcune indicazioni di fondo rispetto alla forza del movimento degli studenti e la sua capacità di rispondere alla crisi che ci avvolge. Oggi, davvero, "noi la crisi non la paghiamo" si fa programma tradotto in atto. 

Ancora una volta, bisogna fare qualche fermo immagine per raccontare la giornata di lotta di questo ben-venuto 14 dicembre romano. Da un lato le rissette in aula dei parlamentari, un po' papponi, un po' venduti al soldo infame; dall'altro una piazza che ben conosce la distanza tra la rappresentazione di Tg e quotidiani e la nuda realtà. Da un lato chi dice che la crisi ce la stiamo lasciando alle spalle e che può continuare a governare perché ha dietro un "governo saldissimo"; dall'altro chi vede di fronte a sé un futuro nero senza prospettive e i primi effetti di tagli che atterreranno ogni possibilità di futura mobilità sociale. 

La sfiducia a Berlusconi non c'è stata nei palazzi del potere ma la si è conquistata nelle strade e nelle piazze di Roma. Il governo "saldo e fermo" dovrà fare i conti - da domani - con queste soggettività e le loro insorgenze a venire. 

Londra chiama, Roma risponde! Neanche una settimana fa era l'auto dei reali a incrociare - per sbaglio, come un errore di sistema - uno dei tanti sciami che attraversavano le strade della capitale inglese. Oggi qualche auto blu in uscita da Montecitorio ha faticato ha portare a casa il politico di turno. 

E così, col passare delle ore, le diatribe auto-referenziali dei parlamentari hanno lasciato spazio alla materialità di un reale che oggi ha fatto la sua irruzione sulla scena politico-mediatica, con tutta le sue asprezze e le salutari paure per chi sta lassù in alto.

infoaut

lunedì 13 dicembre 2010

Occupata la mensa universitaria: migliaia di pasti gratis! Occupata la facoltà di lettere per la notte bianca d’iniziative e mobilitazioni!


Note su di una straordinaria giornata di conflitto universitario.
Pisa - 12 novembre.

Le assemblee di facoltà. La giornata di ieri è stata caratterizzata fortemente dalla ripresa delle mobilitazioni universitarie. Dalla mattina, diverse facoltà (giurisprudenza, scienze, ingegneria) hanno svolto assemblee  con altissima partecipazione. Un dato politico su tutti: in queste prime settimane di ripresa dei corsi, è netta la consapevolezza che nessuna normalità accademica è più possibile, pena l’accettazione di enormi sacrifici insostenibili sia sul piano della didattica che su quello del diritto allo studio. La ricalendarizzazione del ddl in parlamento nelle prossime settimane è stato quindi il punto di partenza di discussioni che affrontano con decisione e determinazione il nodo delle pratiche di opposizione alla riforma, in una fase in cui il governo adotta subdolamente la tattica di una ricerca di compromessi e mediazioni su alcuni emendamenti, alla ricerca di una pace sociale che, se impossibile gli è il consenso, non gli porti conflitto sociale. E’ quindi sulle pratiche di opposizione che le diverse soggettività studentesche ripartono!

sabato 11 dicembre 2010

Que se vayan todos!

Due giorni al Polo Carmignani occupato in compagnia del CUA e del CASP


Due anni fa uno studente di quindici anni, Alexis Grigoropoulus, fu ucciso nelle strade di Atene dagli spari della polizia. Da quel momento fino ad oggi, dalla piazza greca di Exarkia, la rabbia di una generazione precaria e giovanile in tutta Europa sta prendendo forma nelle opposizioni ai piani di distruzione dello stato sociale ed in particolar modo alle politiche di austerità che approfondiscono la mercificazione dei saperi e la dismissione strategica dell'istruzione pubblica.

Studenti medi ancora in piazza, occupato il Carmignani

Pisa - Questa mattina la città ha visto scendere nuovamente per le strade centinaia di studenti e studentesse degli istituti superiori, nuovamente in corteo per ribadire la loro netta opposizione alla riforma Gelmini, ad una sempre maggiore precarizzazione delle loro esistenze.



Questo terzo corteo studentesco è andato non solo a sancire definitivamente il chiaro protagonismo di questo soggetto all'interno delle lotte del mondo della formazione che hanno e stanno attraversando l'intera nazione, ma anche a riproporre con forza le parole d'ordine che da mesi ormai non smettono di risuonare nelle città, nei cortei, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle Università: contro le politiche del sacrificio! sciopero generale subito! verso e oltre il 14 dicembre!

Questo terzo momento di mobilitazione si inserisce in un quadro che vede gli studenti medi autorganizzarsi e,a partire da poche occupazioni, andare poi a prendersi quasi tutti i licei e gli istituti superiori riempiendoli di iniziative e momenti di autoformazione; li vede, inoltre, nelle scuole con gli scioperi a gatto selvaggio, nelle strade con cortei non autorizzati, nelle piazze assieme al resto del mondo della formazione.

Dal primo e già partecipatissimo corteo del 15 ottobre, passando per le cariche a freddo del 17 novembre, fino alla giornata del 30 con il blocco di una delle arterie principali della viabilità cittadina, gli studenti medi in lotta hanno messo in atto pratiche di rifiuto e riappropriazione mostrando la capacità di rilanciare sempre nuovi momenti di mobilitazione.

Mobilitazione per la quale secondo alcuni dirigenti scolastici gli studenti che hanno preso parte alle occupazioni e alle proteste dovrebbero "pagare" con 5 in condotta e rischio di bocciatura.

In piazza, quindi, al grido di "Que se vayan todos!", ma anche contro il tentativo di spaventare, di punire, di negare il diritto di manifestare, a dimostrazione che la repressione, che passi per un manganello o un provvedimento disciplinare non ha la capacità di zittire nessuno, anzi.

Intorno alle 8.30, da Pizza Sant'Antonio, luogo del concentramento, il corteo si è andato costruendo: pezzi di istituti sono arrivati in cortei spontanei per poi sciogliersi all'interno della piazza.

In circa 500 si sono mossi per le vie del centro: significativo il passaggio sotto la sede della CGIL dove gli studenti e le studentesse hanno chiesto ad alta voce lo sciopero generale.

E' stato poi il momento del Provveditorato dove i manifestanti hanno trovato una decina di celerini schierati ad attenderli. Alcuni studenti del Casp si sono staccati dal corteo e hanno appeso al cancello uno striscione contro il tentativo da parte della dirigenza scolastica di delegittimare la protesta.

Grandi Scuole, CEPU, Prefettura: il corteo ha proseguito compatto attraversando e bloccando la città fermo sulle sue parole d'ordine.

Intorno alle 11.30 gli studenti e le studentesse si sono uniti ai componenti del Collettivo Universitario Autonomo per dare vita ad una due giorni ricca di iniziative e socialità all'interno del Polo Carmignani nuovamente occupato per l'occasione.

venerdì 10 dicembre 2010

La memoria delle lotte nell'università in rivolta


 "..Le lotte operaie e i percorsi politici a Porto Margera, uno dei più avanzati laboratori del conflitto degli anni '60 e '70..."

mercoledì 8 dicembre 2010

Il Progetto Prendocasa compie tre anni




  

Prendocasa, tre anni di lotta contro l'arroganza e la speculazione. E questo è solo l'inizio! Quando nel dicembre 2007 un gruppo di precari occupò un appartamento di proprietà dell'INPS sfitto da anni, esponendo per la prima volta in città lo striscione del Progetto Prendocasa, si riaccendeva in città un percorso antagonista che del diritto all'abitare ha sempre fatto una battaglia prioritaria, ma nel contempo nasceva qualcosa di nuovo e importante. 

Nasceva un progetto capace di intercettare i bisogni di settori sociali sempre più ampi, in cui mese dopo mese si sono identificati precari, disoccupati, famiglie, studenti, italiani e migranti, messi in ginocchio da una crisi che trova nell'emergenza abitativa uno dei suoi sfoghi più drammatici. 

In questi tre anni si sono moltiplicate le occupazioni di case INPS in via di cartolarizzazione e di case del DSU in corso di svendita; è stato aperto lo sportello dei diritti che ha raccolto le istanze di dignità e riscossa di moltissime persone, organizzandole in percorsi di lotta; sempre più forte è stato l'intervento della volante antisfratto, per resistere ed ottenere soluzioni alternative per le famiglie non più in grado di pagare affitti esagerati; sono state elaborate numerose inchieste per svelare alcuni degli scandali di speculazione immobiliare della nostra città, dove la giunta comunale procede a colpi di varianti urbanistiche regalando intere parti di territorio ai palazzinari senza scrupoli. 

Soprattutto, con l'occupazione del 13 marzo 2010 delle famiglie di via Marsala, è stato aperto un varco nel silenzio dominante nella nostra città riguardo ai drammi degli sfrattati e dei senza casa; l'occupazione di un palazzo di Pampana, uno dei principali speculatori pisani, ha portato a galla le responsabilità dei grandi privati nel determinare la crisi abitativa con affitti da capogiro e interi quartieri destinati alla rendita, e l'impotenza e la non volontà di intervenire da parte del Comune, che avrebbe i mezzi per arginare lo strapotere dei palazzinari. 

Ma per noi questo terzo anniversario è solo un nuovo punto di inizio, perché ancora tantissime sono le battaglie da portare avanti, per dare voce alle persone che vivono in solitudine la difficoltà nel pagare un affitto, per moltiplicare la forza delle nostre rivendicazioni, per costruire una società dove i diritti non siano una merce. 

È fuori da ogni dubbio quindi che lo striscione del Progetto Prendocasa riapparirà spesso in città nei prossimi anni, all'interno dei cortei e appeso alle finestre delle case occupate, nei picchetti antisfratto e nei momenti di socialità. 

Tre anni di lotta contro l'arroganza e la speculazione. E questo è solo l'inizio. CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!


prendocasa

giovedì 2 dicembre 2010

Oltre il risultato alla Camera, verso lo sciopero generale

Pisa - Ieri più di diecimila studenti in piazza contro il Ddl Gelmini: gli universitari bloccano la stazione Fs, l'autostrada, l'Aurelia e la Fi-Pi-Li. In piazza anche gli studenti medi che bloccano la Tosco-Romagnola e raggiungono l'altro corteo in stazione centrale.


Nel giorno in cui alla camera è stata approvato il Ddl Gelmini, le piazze di tutta Italia si sono fatte sentire in un'opposizione forte e determinata ad una legge criminale che distrugge l'università pubblica.

Studenti medi. Dopo settimane di occupazioni a catena ed autogestioni, gli studenti e le studentesse delle scuole superiori hanno deciso di tornare ancora una volta nelle piazze per far sentire la propria voce e lo fanno con la determinazione che li ha sempre contraddistinti.

Mentre gli studenti universitari si radunano, i medi sono già in corteo e bloccano le arterie principali della città. Sono più di 1500, bloccano tutte le arterie stradali di Pisa est, il ponte delle Bocchette di raccordo con la superstrada ed infine si riversano sulla Tosco-Romagnola, importantissima via di comunicazione, che viene completamente paralizzata. Il corteo prosegue poi nuovamente verso il centro cittadino e verso la fine della mattinata va a ricongiungersi a quello universitario contribuendo all'occupazione della Stazione Fs.

martedì 30 novembre 2010

Ateneo occupato organizzazione, Stazione Centrale occupazione!

Straordinaria partecipazione al corteo che questa mattina ha attraversato la città dirigendosi verso la Stazione Centrale. 


Più di 10.000 studenti medi e universitari hanno bloccato e stanno bloccando la città mandando in tilt le principali vie di comunicazione. La protesta ha preso corpo durante le prime ore della mattinata quando gli studenti medi hanno praticato picchetti in ogni scuola dando vita ad uno spezzone che è andato a bloccare, nell'ora di massima affluenza, il ponte delle Bocchette per poi percorrere la Tosco Romagnola andando a congiungersi con gli universitari in piazza Guerrazzi. 

Gli universitari, partiti un ora prima da una piazza Garibaldi stracolma, si uniscono quindi ai ricercatori e ai medi per proseguire compatti verso l' obiettivo comune: un blocco reale della città e dell'intera Nazione nel giorno di discussione finale del DDL. 

Intorno alle 12.30 i manifestanti hanno invaso i binari della Stazione Centrale bloccando in migliaia uno degli snodi ferroviari più importanti del paese mentre nelle stesse ore altre città come Torino, Bologna, Milano, Cosenza, Bari, Palermo riproducevano simili pratiche occupando autostrade, porti, metropolitane e stazioni. 

sabato 27 novembre 2010

Ancora cortei e blocchi. Studenti sul tetto del rettorato

Pisa - Migliaia di studenti in corteo anche questa mattina. Sanzionata Confindustria, occupate le poche facoltà ancora libere, occupato il rettorato. Quattro studenti sul tetto di palazzo Alla Giornata. 


Non si ferma la protesta degli studenti a Pisa: questa mattina intorno alle 11 in migliaia si sono ritrovati in Piazza Dante, cuore dell'università. Un corteo selvaggio è poi partito per le vie del centro, puntando innanzitutto ad una delle maggiori controparti delle lotte che si stanno dando nelle ultime settimane: la sede di Confindustria, dove circa una settimana fa, durante il corteo del 17 novembre, gli studenti medi furono caricati. Qui lanci di uova ed uno striscione, per dire ancora una volta che gli studenti e le studentesse non permetteranno agli industriali di allungare le mani sul loro futuro. 

Il corteo riparte alla volta della sede di Farmacia, le migliaia di manifestanti si riversano all'interno del palazzo dove sono in corso le lezioni. Gli studenti escono dalle aule, la didattica viene sospesa, anche Farmacia è occupata. 

Di nuovo nelle strade per raggiungere la sede di Ingegneria e occupare un altro Polo, oltre quello già occupato martedì scorso: il corteo passa tra i diversi palazzi della facoltà ed entra all'interno di uno di questi interrompendo anche qui la didattica e prendendo possesso dell'edificio. 

venerdì 26 novembre 2010

Las protestas estudiantiles y las derrotas en el Congreso acosan a Berlusconi

'Il Cavaliere' pierde tres votaciones consecutivas en la Cámara baja mientras que se recrudecen las manifestaciones contra la reforma universitaria

Dentro del Congreso, el Gobierno de Silvio Berlusconi pierde tres votaciones en tres días y no logra cerrar el trámite de aprobación de la reforma universitaria propuesta por su ministro. Fuera, alrededor, en todo el país, los estudiantes y los investigadores protestan, ocupan las aulas, desfilan por las calles, suben encima de los tejados, gritan con los megáfonos que no, este proyecto que recorta financiación y becas no lo quieren.

Por una vez, las dos Italias, la del Palazzo y la sociedad civil, parecen haberse cogido de la mano y estar perfectamente sincronizadas. El mérito es de la reforma de la universidad que se está votando en el hemiciclo de la Cámara baja. Mientras, en Turín, Milán, Bolonia, Florencia, Roma, Palermo se suspenden las clases y se cuelgan de las ventanas gigantes pancartas que anuncian la ocupación. Hay marchas y manifestaciones en todas las principales ciudades. En Florencia y en Bolonia se registraron altercados con la policía (con un herido en el primer caso). En Roma, la protesta llegó ayer al Senado y hoy roza Montecitorio (sede de la Cámara baja), pasando por el Coliseo. En Pisa, los estudiantes han tomadola torre inclinada. La idea que se repite más en carteles y lemas es No a los recortes sobre el futuro. 

Hasta el secretario del Partido Democrático, Pier Luigi Bersani, tantas veces acusado de estar alejadísimo del humor de unos electores siempre más desanimados, se ha encaramado hasta el techo de la Facultad de Arquitectura , en Roma, para llevar su solidaridad a los estudiantes allí reunidos: "Estoy aquí para ofreceros nuestro apoyo. En el Parlamento estamos haciendo lo posible. Todos los países están poniendo en marcha programas de austeridad, pero ninguno se atreve a quitar fondos a la educación. Es inadmisible". 

La reforma universitaria -en cierta medida más allá de su contenido- se ha transformado estos días en el tornasol de la comprometida salud de Berlusconi. Un símbolo que aglutina sobre sí, casi a su pesar, el frente común contra el Cavaliere, tanto en las calles como entre las filas del Congreso, donde la mayoría se ha estrellado a finales de julio: tras la escisión del Pueblo de la Libertad y la creación de un nuevo partido de Gianfranco Fini, al Gabinete le faltan una decena de votos. La aprobación de cada ley se transforma así en una guerra de Vietnam. Esta mañana, una vez más, Fini, que preside el Congreso, y sus futuristas (como les definen porque la nueva formación se llama Futuro y Libertad) pusieron en escena el jaque al Cavaliere. 

Había que acoger o rechazar un enmienda propuesta por Fabio Granata, futurista de la primera hora (uno de los tres diputados que en verano hablaron de la falta de moralidad y legalidad entre los miembros del partido, desencadenando la ira de Berlusconi que les suspendió). El Gobierno estaba en contra, pero todos los otros votaron a favor y la enmienda-Granata fue aprobada, dejando bien evidente que Berlusconi ya no controla Montecitorio. Ayer y el martes pasó lo mismo. Tanto que la ministra de Educación, Mariangela Gelmini, comentó que si el texto que preparó sale de la Cámara muy modificado, lo va a retirar. 

Son pruebas de fuerza y ensayos generales en preparación de la votación más importante: la del 14 de diciembre, cuando Berlusconi se someterá a una moción de censura en el Congreso y a una de confianza en el Senado. Él se sigue jactando de que va a ganar las dos, mientras las demás formaciones políticas están empeñadas en presionarle para que dimita antes, dando paso a la creación de un ejecutivo distinto, presidido por otro y con un apoyo más amplio. Un Gobierno técnico o de unidad. Pero Il Cavaliere va a luchar hasta el final, incluso contra cualquier evidencia: "No dimito antes del voto. Si no hay mayoría aquel día, meto mi mandato en manos del Presidente de la República y se convocan las elecciones", volvió a repetir hoy. 

El humor por las calles recoge este clima de final de una época. Los estudiantes están recibiendo las simpatías o, por lo menos, la comprensión, de oposición, sindicatos, investigadores y profesores, mientras periódicos y radios abren amplias ventanas sobre las protestas que empezaron ayer.

Stampa internazionale



Italian student protesters occupy Leaning Tower of Pisa

Tourists were evacuated as some protesters hung out a banner from the top tier of the medieval tower while hundreds more stood by on the ground.

In Rome, students jumped over turnstiles to protest briefly inside the ancient amphitheatre.

The Italian parliament is due to vote on the reforms on Tuesday.

Students and academics are outraged over cuts of around 9bn euros (£8bn, $12bn) and the proposed loss of 130,000 jobs in the education system, AFP news agency reports.

In Pisa, about 2,000 students marched through the city, forming a human chain around the tower to prevent tourists from entering, the Italian news agency Ansa reports.

The tower was closed to the public with the students still inside, an AFP photographer said.

Some of the protesters at the Colosseum climbed up the face of the ancient ruin to hang a banner reading "No Cuts, No Profit!".

Others lit red smoke flares and shouted slogans as confused tourists looked on. The students later left.

There were clashes in Florence

As the reforms were being discussed in parliament, hundreds of students with banners and smoking flares marched nearby, chanting: "We'll block the reform."

"We'll besiege every palace and we will not give the government a break until it resigns," one of the students shouted through a loudspeaker, according to Reuters.

"Their reform will not pass."

Student protests were also reported in other Italian cities, with clashes reported in Florence and Milan.

Stampa internazionale

Un’altra giornata di conflitto.Occupata la torre





Pisa - Ricercatori e dottorandi sui tetti. Occupata la torre, occupata la facoltà di medicina, occupata la stazione FS di San Rossore, corteo lungo i binari fino ad occupare anche la stazione centrale. 


Un'altra grande giornata di conflitto a Pisa, dopo le dirompenti pratiche portate in piazza ieri, il movimento studentesco è tornato nelle strade e, mentre alla Camera continuano a discutere il ddl Gelmini, si è ripreso nuovi spazi bloccando altri punti nevralgici della città: la Torre di Pisa e le stazioni ferroviarie.  

Ricercatori e dottorandi sui tetti. Questa mattina a Pisa oltre alla voce degli studenti, si è alzata anche quella di un altro pezzo del mondo della formazione: dal tetto della Sapienza, sede della facoltà di Giurisprudenza, i ricercatori e i dottorandi lanciano un grido di protesta. Poco dopo si spostano al complesso della cittadella e arrivano in cima alla torre Guelfa da cui punto più alto calano uno striscione che dice "Ritiratelo. No al ddl Gelmini si alla ricerca". In seguito i manifestanti si sono diretti verso piazza dei Cavalieri, ritrovo dei diversi cortei provenienti dalle facoltà occupate. 

martedì 23 novembre 2010

rilanciamo le lotte! no alla criminalizzazione del movimento!

La manifestazione del 17 novembre ha visto una massiccia partecipazione da parte di tutte le componenti del mondo della formazione, un dato politico in base al quale avviare un’ analisi circa l’ importanza e la valenza della mobilitazione che stiamo vivendo. 

A Pisa come in tutta Italia, la prospettiva che il movimento riesce ad esprimere, nell’attuale condizione del mondo universitario e della conoscenza, parla di un fronte politico unitario, capace di includere le specificità di tante esperienze di lotta e dunque in grado di affermare la piena legittimità di un corteo che non si limiti solo ad una testimonianza, ma che sappia anche porre un’opposizione reale alle politiche governative ed alle istituzioni della crisi. E’ in questa dinamica che noi ravvisiamo il salto di qualità emergente dagli ultimi mesi di lotta, e riteniamo quindi che anche la giornata del 17 rappresenti un punto fermo rispetto al modo di manifestare unitariamente. 

A fronte di questa dimensione unitaria, non ci sembra possibile stigmatizzare le pur differenti pratiche espresse durante il corteo, come attribuibili a cosiddetti “gruppuscoli”. 

Proprio alla luce di tale riflessione, non riteniamo assolutamente configurabile una connessione tra la ricchezza delle soggettività scese in piazza e della mobilitazione in corso, e l’atto vandalico avvenuto ai danni della Camera del Lavoro che condanniamo fermamente. 

Consapevoli delle nostre differenze, non siamo disposti ad accettare la sottrazione della conoscenza bene comune che Governo e poteri forti ci vogliono imporre. 



Collettivo Autonomo Studenti Pisani 

Collettivo Universitario Autonomo 

Comitato genitori e insegnanti in difesa della scuola pubblica 

Comitato in difesa della scuola pubblica pisana 

Rete Precari della scuola 

Rete delle Assemblee in agitazione 

Studenti Medi in lotta 

Sinistra Per…

domenica 21 novembre 2010

La questione Palestinese: tra sionismo e resistenza.


phamplet palestina


IMPORTANZA DI PARLARE DI PALESTINA


Parlare di Palestina ha un' importanza e una rilevanza essenziale sul territorio pisano, dove l' Università troppo spesso spende parole di elogio e sostegno sulla storia dello stato israeliano ma tace sui crimini che ha commesso in passato e che continua a commettere nel presente; docenti filo-sionisti non mettono in discussione il diritto ad esistere di israele e, narrando la sua storia, dichiarano l' importanza che ha avuto la sua nascita per il popolo ebreo, in quanto risarcimento dei massacri subiti durante la seconda guerra mondiale e senza contemplare il peso che sta avendo nella morte del popolo palestinese: morte di una cultura e di secoli di storia.


venerdì 19 novembre 2010

Comunicato del CASP per CGIL

Noi studenti e studentesse medi in lotta contro la riforma Gelmini, vogliamo esprimere solidarietà alla CGIL, scesa con noi in piazza il 17 novembre, per l'atto vandalico subito alla propria sede. 

È necessario però rispedire al mittente le accuse subdole e vili che ci vengono indirettamente attribuite in un passaggio del comunicato di denuncia del vandalismo subito dalla CGIL. 


Intendiamo entrare direttamente nel merito del corteo del 17 per chiarire dei punti che sono fondamentali per continuare a tenere unito il movimento del mondo della formazione: 

  • Il corteo è stato costruito e lanciato da diverse soggettività politiche e sindacali; noi del C.A.S.P. lo abbiamo fatto in tutte le scuole della città attraverso i volantinaggi, le assemblee di istituto, le autogestioni e le occupazioni. La costruzione della manifestazione si è basata sul reciproco riconoscimento di tutte le componenti (della scuola, dell'università, dei sindacati e dei comitati dei genitori) con l'obiettivo di unire le forze contro lo smantellamento dell'istruzione pubblica, avvenuta nell'assemblea del mondo della formazione svolta durante l'occupazione della facoltà di lettere giovedì 11 novembre.
  • Il corteo è stato per noi un successo sia da un punto di vista della partecipazione numerica (la componente maggioritaria del corteo erano le migliaia di studenti medi), sia da un punto di vista qualitativo: infatti dall'occupazione dell'istituto alberghiero Matteotti passando dalle numerose azioni simboliche svolte durante il corteo, arrivando all'occupazione dell'istituto tecnico Santoni e all'occupazione del Polo Carmignani degli studenti universitari, è stato evidente a tutti quanto sia cresciuta la consapevolezza e la determinazione di tutti gli studenti nell'individuare le controparti che stanno distruggendo il nostro futuro e la nostra formazione. 
Alla CGIL vogliamo chiarire che “i gruppuscoli isolati di violenti, che anche ieri hanno tentato di inquinare la grande e bella manifestazione cittadina”, noi studenti medi abbiamo il coraggio di dire a chiare lettere che sono quelle forze di polizia, incontrate sulla strada verso Confindustria, che ci hanno manganellato selvaggiamente (senza neanche aspettare l'ordine da parte della dirigenza della questura), colpendoci più volte sulla testa, mandando la nostra compagna Michela in ambulanza all'ospedale! E tutto questo per impedire l'affissione di uno striscione contro l'invasione dei privati e degli industriali nell'istruzione pubblica!

Non riteniamo in nessun modo accettabili le strumentali allusioni della CGIL nei confronti di tutto il movimento, di aver alterato il senso politico del corteo. Il senso del corteo del 17 novembre, a Pisa come in tutta Italia, non si rispecchia sicuramente con queste dichiarazioni della CGIL, ma piuttosto dal rilancio del movimento che dal Polo Carmignani al Santoni occupati parla di un'opposizione reale, concreta e di massa alla dismissione strategica della formazione pubblica portata avanti dal Governo e da Confindustria. 



NO ALLA STRUMENTALIZZAZIONE E ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEL MOVIMENTO! 



NO AL PROGETTO DI DISTRUZIONE DELLA FORMAZIONE PUBBLICA! 

CONTINUIAMO UNITI LA MOBILITAZIONE CONTRO IL GOVERNO DELLA CRISI E LA RIFORMA GELMINI! 

SCIOPERO GENERALE SUBITO! 

Dal Santoni occupato..... 


Studenti Medi in Lotta 

Collettivo Autonomo Studenti Pisani

giovedì 18 novembre 2010

PISA: 17 NOVEMBRE, GIORNATA DELLA FORMAZIONE IN CONFLITTO!

Quest’oggi siamo scesi in piazza, assieme al mondo della formazione tutto, per opporci ancora una volta al piano di distruzione della scuola pubblica e al ddl Gelmini. Il corteo di 5000 persone ha visto la partecipazione di diverse realtà: universitari, studenti medi, ricercatori, ma anche genitori, insegnanti e precari delle scuole del primo ciclo, la CGIL ed i sindacati di base, che hanno indetto lo sciopero di scuola e università.
Abbiamo bloccato la città per tre ore, decine e decine le azioni dirette sempre più massificate. Gli studenti medi all’altezza di ponte Solferino hanno deciso di andare a “sanzionare” simbolicamente la sede di Confindustria, identificata come obiettivo in quanto responsabile della dequalificazione della formazione col fine di svalutare il futuro dei giovani.
L’intenzione era quella di segnare la controparte del precariato sociale giovanile, con uno striscione,  chiudendo portone con una catena e lanciando dei pomodori. A pochi metri dalla sede, la polizia in assetto antisommossa si è schierata a protezione; sono partite cariche in cui Michela, del collettivo autonomo degli studenti medi, è stata ferita alla testa e portata in ambulanza all’ospedale; questo non ha impedito la buona riuscita dell’iniziativa.

Mondo della formazione in rivolta: città bloccata

Pisa - Una grande giornata di mobilitazione: oltre 5000 persone in corteo; cariche della polizia sugli studenti medi che vogliono arrivare a Confindustria, sanzionate le banche. A fine corteo gli universitari occupano il Polo Carmignani, gli studenti medi occupano il geometri, azione di riappropriazione alla mensa universitaria. 

L'avevano detto gli studenti e le studentesse: "ora è il momento della mobilitazione e del conflitto, non c'è spazio per mediazioni"; così è stato!Oltre 5000 persone sono scese oggi in piazza a Pisa per protestare contro il ddl Gelmini, ma in maniera più ampia per ribellarsi ad un futuro di precarietà, indebitamento e austerità che i governi, i padroni, i banchieri, Confindustria vorrebbero imporre. Giovani di decine di scuole superiori, insegnanti di ogni ordine, genitori, precari della scuola e della ricerca, studenti universitari hanno risposto in massa all'appuntamento di oggi valorizzando al massimo lo sciopero di scuole e università lanciato dai sindacati. 



Il lunghissimo serpentone si è mosso da Piazza S.Antonio, luogo del concentramento, intorno alle 10; la città è apparsa subito fortemente militarizzata. Poco dopo la partenza si registra il momento di tensione più alto della mattinata: gli studenti medi vogliono percorrere un tratto non autorizzato del corteo per giungere alla sede di Confindustria, individuata come controparte già in altre occasioni, in quanto corresponsabile del disfacimento dell'intero comparto della formazione, corresponsabile dello sfruttamento degli studenti come forza-lavoro in tirocini e stages gratuiti, responsabile di essere tra quei soggetti che pretendono l'approvazione di questa riforma a tutti i costi. 

martedì 16 novembre 2010

[Verso il 17/11] Colpo su colpo!

Pisa - Ennesima giornata di conflitto in università: gli studenti e le studentesse occupano l'aula per l'assemblea d'ateneo, un corteo non autorizzato blocca i lungarni e invade il rettorato. Gli studenti di lettere bloccano l'approvazione del bilancio. 

Questa mattina, come previsto da tempo, l'appuntamento per tutti gli studenti e le studentesse dell'ateneo pisano era al Polo Carmignani per svolgere un'assemblea d'ateneo anche in vista delle mobilitazioni dei prossimi giorni. Da subito però è chiaro che le carte in tavola sono cambiate: il neoeletto rettore Augello non ha concesso la sospensione didattica, tentando quindi di boicottare l'appuntamento lanciato dal corpo studentesco. 

Il dato politico. Prima ancora di andare a descrivere lo svolgimento di un'altra mattinata di mobilitazione e conflitto, è il caso di soffermarsi sul dato politico che affiora da questa presa di posizione del rettore: nella campagna elettorale le parole d'ordine sono state "democrazia, trasparenza, partecipazione", utilizzate ormai fino allo sfinimento non solo in questa parziale realtà che stiamo affrontando, ma anche in più ampi panorami politici; un lessico tramite il quale si guadagna un facile e diffuso consenso, che è pronto a crollare non appena il vero volto di chi si propone come neoriformista, di chi propone una fantomatica diversa gestione della governance, si rivela in tutta la sua realtà, la realtà di chi, decidendo di occupare una poltrona, decide già da che parte stare. E questa realtà che diviene così facilmente palese, lascia l'amaro in bocca agli illusi, e fa invece comparire un sorriso quasi di compiacimento sui volti di chi non ha mai riposto fiducia in chi ambisce ad occupare un posto dall'altra parte della barricata. 

Il corpo studentesco risponde "colpo su colpo". Quanto è avvenuto questa mattina non era scontato: dopo la diffusione della notizia che non ci sarebbe stata la sospensione della didattica, centinaia di studenti e studentesse sono comunque giunti al Polo Carmignani, hanno occupato l'aula magna e hanno svolto un'assemblea partecipatissima dalla quale è emersa una forte spinta verso le mobilitazioni ed una grande capacità di configurare obiettivi e controparti. Un'assemblea che ha saputo con grande lucidità individuare nel rettore una figura che certamente non è al fianco di chi si oppone e si mobilita, bensì come colui che da una parte riorganizza la governance universitaria cercando di neutralizzarne i conflitti, dall'altra tenta di ottenere potere contrattuale nei confronti del Ministero al fine di recuperare quelle briciole necessarie all'Ateneo per "tirare a campare". 

Dai diversi interventi dell'assemblea è emersa poi la necessità di dare un segnale forte, l'esigenza di una presa di posizione rispetto a quanto accaduto: un corteo non autorizzato ha lasciato il Polo per dirigersi verso il rettorato, bloccando il traffico sui lungarni per due ore, invadendo poi l'atrio di Palazzo "Alla giornata". Gli studenti e le studentesse hanno quindi comunicato la loro ferma posizione: non c'è più spazio per le mediazioni, non esistono governi amici, oggi è il tempo della lotta e delle mobilitazioni. 

A riprova di ciò, dopo il presidio, gli studenti e le studentesse dell'assemblea permanente di lettere, si dirigono verso Palazzo Quaratesi, sede dell'odierno consiglio di facoltà, in cui era prevista l'approvazione del bilancio previsionale. Un bilancio sinonimo di tagli e austerità, in cui cessano completamente servizi bibliotecari, si prevedono contrazione dei corsi di studio e di laurea, si dequalifica ulteriormente la didattica e il percorso formativo. Un resoconto economico che gli studenti giudicano inapprovabile, a fronte anche degli ulteriori tagli che si effettueranno a partire dal ddl Gelmini. Per questo l'assemblea permanente di lettere, in mobilitazione da più di un mese, interrompe la discussione consiliare bloccando di fatto l'approvazione del bilancio, rilanciando verso le prossime mobilitazioni di opposizione alla Riforma e di riappropriazione di reddito e saperi. 

Quindi una soggettività studentesca che cresce, che si radicalizza, che risponde "colpo su colpo" agli attacchi che le vengono sferrati, che è pronta a nuove sfide, nuove lotte, nuovi conflitti...verso il corteo del 17 novembre! 

lunedì 15 novembre 2010

Assemblea di ateneo

Polo Carmignani - h10:30


Cua 15-17nov2010

La riforma torna in Parlamento il 18 novembre. Con l'indisponibilità dei ricercatori si è aperto un grande spazio politico di mobilitazione, in cui gli studenti ed i precari hanno iniziato ad opporsi allo smantellamento del proprio futuro ed alla sottrazione dei propri bisogni. Adesso è il momento di aumentare le pratiche di opposizione, di bloccare una normalità didattica e sociale sempre più dequalificata e mercificata.

La Gelmini elargisce spiccioli, ma il 17 novembre le piazze si riempiranno!

Mossa notturna della Gelmini: con il miliardo scarso promesso dal ministro dell'economia Tremonti prova a rintuzzare i suoi piani di governance dell'università, in direzione del 25 novembre (giorno in cui il governo Berlusconi vorrebbe approvare alla Camera il ddl Gelmini).
 Il ministro in una sola operazione cerca di sopperire ai vuoti devastanti della 133 (legge Gelmini-Tremonti), di tenersi buoni alleati strategici (cattolici, rettori e baroni), di tamponare le proteste (ricercatori e studenti). A pochi giorni dallo start della "settimana dell'università", che prenderà il via con la giornata di mobilitazione del 17 novembre, andando di pari passo con l'ingresso alla Camera della riforma dell'università (previsto per il giorno 18), la Gelmini tira fuori dal cilindro questa mossa perchè pressata dalle evidenti difficoltà di governo come dalle diffuse mobilitazioni nelle facoltà, cercando di mettere una pezza dinnanzi al (soprattutto potenziale) dissenso studentesco ma anche distribuendo contentini per provare a smussare le fila dei suoi avversari... Con il maxiemendamento alla legge di stabilità per il 2011 (ex legge finanziaria) approvato stanotte il governo consegna e raddoppia agli istituti privati i 245 milioni tagliati con la prima versione del provvedimento, restituisce quasi 500 milioni agli atenei per il fondo di finanziamento ordinario e per i concorsi per i professori di seconda fascia, promette 100 milioni per le borse di studio. Così la Gelmini ha deciso di utilizzare il milione scarso del ministro Tremonti... 

Pisa: azioni, contestazioni, occupazioni. Cresce il conflitto!

Cua e Casp: azione alla mensa universitaria - Studenti e studentesse universitari: contestata la commissione cultura - Alberghiero: sciopero "gatto selvaggio" e occupazione. 

Un'altra lunga giornata di lotta e conflitto nella città toscana. Protagonisti gli studenti e le studentesse delle scuole superiori e dell'università. Azione alla mensa universitaria. Il Collettivo Universitario Autonomo e il Collettivo Autonomo Studenti Pisani, hanno oggi compiuto un altro passo nel percorso di opposizione al processo di dismissione della scuola e dell'università pubblica. 

Il CUA e il CASP si sono simbolicamente riappropriati di un muro, situato tra la sede dell'Azienda Regionale del Diritto allo Studio e la mensa universitaria. E' stata oggi l'occasione per rilanciare l'importante data di mobilitazione del 17 novembre e più in generale per ribadire ancora una volta la necessità di allargare sempre più le pratiche di opposizione e di conflitto, per affermare che il tempo delle mediazioni è finito, che ora è tempo di decidere "da che parte della barricata stare". "Da che parte della barricata stare?Noi lo sappiamo!Verso il corteo del 17 novembre" è la scritta apparsa quindi sul muro davanti alla mensa universitaria, già teatro ieri di un importante momento di riappropriazione 

venerdì 12 novembre 2010

Pisa: Occupata la mensa universitaria: migliaia di pasti gratis

Pisa - Note su di una straordinaria giornata di conflitto universitario. 

Nel pomeriggio di ieri occupata anche la facoltà di lettere per la notte bianca d'iniziative e mobilitazioni!
Le assemblee di facoltà. La giornata di ieri è stata caratterizzata fortemente dalla ripresa delle mobilitazioni universitarie. Dalla mattina, diverse facoltà (giurisprudenza, scienze, ingegneria) hanno svolto assemblee con altissima partecipazione. Un dato politico su tutti: in queste prime settimane di ripresa dei corsi, è netta la consapevolezza che nessuna normalità accademica è più possibile, pena l'accettazione di enormi sacrifici insostenibili sia sul piano della didattica che su quello del diritto allo studio. La ricalendarizzazione del ddl in parlamento nelle prossime settimane è stato quindi il punto di partenza di discussioni che affrontano con decisione e determinazione il nodo delle pratiche di opposizione alla riforma, in una fase in cui il governo adotta subdolamente la tattica di una ricerca di compromessi e mediazioni su alcuni emendamenti, alla ricerca di una pace sociale che, se impossibile gli è il consenso, non gli porti conflitto sociale. E' quindi sulle pratiche di opposizione che le diverse soggettività studentesche ripartono!