Ieri pomeriggio circa 300 persone, tra migranti, studenti e lavoratori si sono riunite per dare il loro supporto alla lotta del mondo arabo. La città ha espresso la sua solidarietà ai popoli nordafricani, specialmente alla resistenza libica che in questi giorni si sta scontrando con un’altissima repressione.
Aprivano la manifestazione tanti ragazzi nordafricani, finalmente orgogliosi di sventolare le bandiere dei loro paesi, disegnate o cucite a mano, e desiderosi di partecipare all’entusiasmo dei loro popoli che stanno abbattendo i regimi dell’oppressione.
Il corteo, caratterizzato dalle parole d’ordine “libertà e dignità”, non si è limitato a manifestare solidarietà alle rivolte, ma ha voluto evidenziare il rapporto tra le lotte del mondo arabo e le questioni che riguardano il nostro paese, come la condizione di sfruttamento e privazione dei diritti dei migranti e la militarizzazione del territorio.
Alla partenza, nella piazza di fronte al palazzo del Comune, sono state ricordate le responsabilità della giunta pisana per quanto riguarda le ordinanze razziste tuttora vigenti all’interno del patto per la sicurezza, e l’assoluta sudditanza all’economia di guerra e alle cosiddette “missioni umanitarie”, che si incrementerà con la costruzione dell’hub militare.
CE N'EST QU'UN DEBUT... CONTINUONS LE COMBAT!
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domenica 6 marzo 2011
mercoledì 23 febbraio 2011
Pisa a fianco della rivolta libica
È rimbalzata da una pagina facebook all’altra, alimentata da mail e telefonate, la convocazione spontanea del presidio che si è svolto oggi a Pisa in solidarietà con la lotta del popolo libico, contro il massacro portato avanti dagli sgherri di Gheddafi. Circa 200 persone si sono quindi radunate in piazza di fronte al Comune con striscioni, materiale informativo e volantini.
Tangibile la tensione verso gli avvenimenti di questi giorni e l’ansia dei numerosi compagni provenienti dai paesi nordafricani che hanno potuto fornire le informazioni più attendibili nonché le immagini e le foto più raccapriccianti a prova del livello di repressione in atto in questo momento in Libia.
Tangibile la tensione verso gli avvenimenti di questi giorni e l’ansia dei numerosi compagni provenienti dai paesi nordafricani che hanno potuto fornire le informazioni più attendibili nonché le immagini e le foto più raccapriccianti a prova del livello di repressione in atto in questo momento in Libia.
E proprio durante lo svolgimento del presidio, in mezzo alla testimonianza di un compagno libico che da giorni non riesce a mettersi in contatto con la famiglia e gli amici, è giunta la notizia del discorso televisivo del Colonnello.
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