giovedì 8 maggio 2014

Autoriduciamo l'affitto alla casa dello studente

Per chi perde la borsa di studio e si trova alloggiato presso le residenze del DSU è permesso restare in casa dello studente corrispondendo all'azienda la somma 165 euro il 10 di ogni mese. Il periodo di permanenza in affitto nelle case dello studente è limitato: dal 16 aprile al 15 ottobre.
La quota d'affitto richiesta dal DSU è fortemente rincarata negli ultimi anni e decisamente questa spesa non è sostenibile per studenti fino al 15 aprile riconosciuti dallo stesso DSU come privi di risorse materiali per sostenere gli studi.

Per questo da oggi lanciamo una campagna di autoriduzione dell'affitto alla casa dello studente. Da un giorno all'altro, per ragioni largamente addebitabili alle disfunzioni del nostro ateneo e per la mancanza di una copertura adeguata dei servizi monetari del DSU che spesso ci costringe – sebbene borsisti – a cercare fonti di reddito supplementari, ci ritroviamo senza borsa di studio, catapultati nel mercato degli affitti ma con un percorso di studi che intendiamo portare a termine.

Per resistere e opporci all'ennesimo tentativo di espulsione dall'università che ci si para davanti, almeno fino al 15 ottobre, ci ridurremo il 10 di ogni mese la somma dell'affitto che dovremmo corrispondere al DSU, portandola al 20% della quota richiesta. Il DSU non può comportarsi come un affitta camere qualsiasi; pagheremo solo una somma sufficiente a coprire i costi delle utenze.

La soluzione alla nostra emergenza vuole denunciare le responsabilità del diritto allo studio. Il DSU di Pisa non può fare cassa sugli ex borsisti mentre per quest'anno per la prima volta studenti in attesa di posto alloggio non si sono visti assegnare entro l'anno accademico in corso la propria stanza. Le liste di assegnazione restano bloccate. Gli studenti aventi diritto al posto alloggio sono circa 2.600 di cui solo 1.587 ne prendono effettivamente possesso dell'alloggio. Noi che abbiamo perso la borsa di studio per aver prolungato i tempi di studio ci chiediamo se non sia il DSU per primo a non rispettare gli impegni nei confronti degli studenti.

Come già evidenziato nell'assemblea d'Ateneo del 10 aprile vogliamo porre rimedio alla situazione d'emergenza abitativa studentesca che affligge gli studenti dell'ateneo. La nostra autoriduzione è una prima misura che adottiamo a riguardo mettendoci assieme e lottando.
Con le mobilitazioni studentesche abbiamo costretto il DSU a intavolare una trattativa con il comune per l'utilizzo di Santa Croce in Fossabanda come residenza studentesca. Ma non può bastarci. L'ex residenza universitaria di via dell'Occhio, acquistata dal comune nonostante fosse in comodato d'uso gratuito e poi messa in vendita, rientra ancora nei piano d'alienazione dell'azienda.  Vogliamo pertanto che il patrimonio immobiliare del DSU messo in vendita venga tolto dai piani d'alienazione e che si costruiscano soluzione per una lista di emergenza abitativa studentesca riservata agli studenti non in grado di pagare l'affitto in città. Questi temi dovranno essere al centro di una futura Conferenza Università e Territorio.

Continueremo con il nostro percorso praticando l'autoriduzione il 10 di ogni mese e organizzandoci attraverso lo sportello di lotta all'emergenza abitativa studentesca aperto ogni giovedì dalle 12 alle 15 a Spot in via della Faggiola 2.


Studenti borsisti per l'autoriduzione dell'affitto al DSU

Assemblea Riappropriazione Diritto allo Studio Universitario
Spot – Studentato Occupato Autogestito