venerdì 7 marzo 2014

In piazza Verdi c'eravamo tutti!

Ieri degli agenti della digos si sono presentati allo studentato occupato Taksim, casa di numerosi compagni e compagne, per recapitare ad alcuni studenti del CUA di Bologna dei provvedimenti di divieto di dimora. Le accuse sono di aver partecipato alla giornata di lotta del 23 e 27 maggio in piazza Verdi. Il 23 maggio si svolgeva un'assemblea pubblica con alcune lavoratrici della Sodexo di Pisa, per continuare il percorso di discussione e lotta contro i tagli e le misure di austerità; la polizia ha cercato di sgomberare la piazza, che ha risposto costruendo barricate. La lotta Sodexo ha ancora una volta mostrato come la potenza delle lotte si esprima in variegati modi, tra cui occupare rotonde stradali, strade e piazze. Pochi giorni dopo le intimidazioni delle forze dell'ordine si sono ripetute e la piazza ha nuovamente dimostrato la sua forza cacciando via la polizia.

Siamo costretti ad assistere ad un ulteriore atto repressivo che cerca di mettere un freno alle lotte in corso: ma non è certo questo che ci fermerà!

Piazza Verdi è un ulteriore passaggio di riappropriazione di spazi collettivi, in cui sviluppare iniziative culturali e sociali in cui si esprimono le lotte. Questo passaggio è un tassello di un percorso di lotta più ampio che va da OccupyMensa allo studentato Taksim alla biblioteca sociale di via Zamboni 36.

Contro questo tentativo di repressione si è già data ieri sera una risposta chiara e forte: un presidio si è spostato dalla prefettura attraverso il centro sino a piazza Verdi. La risposta universitaria e cittadina è stata fortissima, nessuna forma di repressione o tentativo di criminalizzazione da parte della questura può fermare la realtà sociale che si muove negli spazi di lotta universitari e cittadini.

Per questo l'appuntamento è al 11 marzo, anniversario dell'omicidio di Francesco Lorusso, giornata in cui attraverseremo la città per ricordarlo nelle lotte che quotidianamente portiamo avanti.


Solidarietà dalle compagne e dai compagni di Pisa.