venerdì 27 ottobre 2017

La mensa nuova è bella... ma non funziona: la ridarella vigliacca che quasi provoca uno sciopero selvaggio

È da qualche giorno che distribuiamo un volantino sul piano di ristrutturazione della mensa tra i nostri colleghi piantati in fila o stretti tra i nuovi tavoli del ristorante universitario di via Martiri. Per compensare il buco di bilancio di oltre 2 milioni e 800mila euro, l'azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario ha infatti deciso di recuperare il disavanzo - oltre che dalla caritatevole elemosina della regione Toscana, che ha parzialmente coperto il buco - aumentando i costi dei pasti (aumenti in vigore dal 1 marzo 2017) e cercando di ridurre forzatamente l'utenza della nuova mensa, per risparmiare sui costi di gestione e sul personale e limitarne l'uso, comunque caro, ai soli borsisti. La nuova mensa è (all'apparenza) un gioiellino (sì, di quelle cose da Eataly di Farinetti, mala tempora currunt) ma palesemente inadeguata a soddisfare un'utenza ampia, che non riguardi i soli borsisti, che già sono meno di quanti dovrebbero essere.

I lavoratori della mensa sono costretti a turni di lavoro massacranti, sottoposti a stress continuo per le pressioni dei dirigenti, e dopo numerose richieste inascoltate e a fronte della carenza di personale hanno proclamato uno stato di agitazione astenendosi dagli straordinari. Questa mattina, in camice bianco, tra studenti e lavoratori, si trovavano anche una serie di dirigenti del diritto allo studio, tra i quali Carpitelli, responsabile del servizio ristorazione e la Puntoni, responsabile della progettazione delle nuova mensa. Per questo nuovo prodotto hanno raggiunto nuovi obiettivi e hanno visto lievitare i loro già ingenti stipendi. Sghignazzava e rideva in faccia a studenti e lavoratori Carpitelli stamani.

“ma che avrai da ridere?” ha urlato qualcuno. Forse rideva degli studenti costretti a fare file estenuanti per sgomitare nella speranza di trovare un posto a sedere o si forse si compiaceva della politica del DSU toscano sul servizio ristorazione: sale più piccole, con meno sedie, due soli banconi e casse minuscole per risparmiare sui costi e sull'utenza, senza cambi turno per i dipendenti, vissuti con fretta, disagio e spese sempre più elevate dagli studenti e con continue dichiarazioni della ASL che ne decretano la non-idoneità.
Ridevano. Poi la situazione gli è sfuggita di mano, quando diversi studenti si sono alzati in piedi, altri hanno applaudito e le code ai banchi sono aumentate all'improvviso. Deve aver smesso di ridere in quel momento. Ma era nascosto e non l'abbiamo più visto.

Basta! Vogliamo pasti decenti, posto per tutti, una riduzione dei costi del cibo, una migliore gestione della situazione per non dover passare l'unica ora di pausa pranzo in fila con un vassoio, senza pesare sulle spalle dei lavoratori della mensa, oggi quasi scesi in sciopero spontaneo davanti ai nostri megafonaggi e all'arroganza senza fine dei loro capi, buoni solo a ricattarli e a riderci in faccia.
Il servizio mensa deve essere per tutti: comodo ed economico.
I lavoratori devono essere rispettati.
I dirigenti non devono mangiare sulle nostre spalle. Poi possono pure ridere...

Ci vediamo i prossimi giorni.

lunedì 23 ottobre 2017

La mensa nuova è bella... ma non funziona!


File chilometriche per pasti sempre più di scarsa qualità, posti a sedere insufficienti, lavoratori in condizioni di lavoro disagiate: continuamente sottopressione e spesso bloccati per gli ingorghi prodotti da un percorso ai banchi delirante!
Il progetto dell'azienda è chiaro: investire per ridurre. La mensa è bella ma funzionerebbe bene solo con un'utenza ridotta... e chi c'ha più voglia dopo un po' di infilarsi in quel labirinto e perdere un'ora e più per mangiare??

Il ritardo dell'inaugurazione è stato dovuto al mancato superamento dei collaudi. Per non rimanere ore ed ore bloccato nell'ingorgo di studenti affamati devi farti furbo e sorpassare gli altri. Quando hai superato la fila devi iniziare la gara per accaparrarti un posto. Una volta trovato il posto puoi iniziare a mangiare i "gustosissimi" pasti serviti dalla mensa: piatti cucinati con prodotti prevalentemente surgelati, ingredienti di scarsa qualità... per risparmiare sull'importo monetario destinato al servizio mensa. Tutto questo a scapito degli studenti e della loro salute! E se dopo mangiato devi correre in bagno ti tocca ripassare dal via, perché si sono dimenticati di rifare il bagno all'uscita della mensa!
A dicembre 2016 il DSU toscana ha annunciato un buco di bilancio di 2 milioni e 800 mila euro dato che l'azienda per il diritto allo studio regionale deve corrispondere i pagamenti dell'IVA sui servizi. La maggior parte di questo (2 milioni) è stato coperto dal finanziamento della Regione Toscana, mentre i rimanenti vengono recuperati con un aumento monetario dei pasti a mensa (e non solo!) partito il 1 marzo 2017. Anche i lavoratori risentono dei tagli apportati dal DSU: mancanza di incremento del personale, carichi di lavoro non sostenibili perché eccessivi e conseguente aumento di stress.Non vogliamo una mensa da centro commerciale ma pasti decenti perché ci mangiamo tutti i giorni nella breve pausa tra una lezione e l'altra e perché paghiamo per un servizio insoddisfacente!

mercoledì 17 maggio 2017

Genuino Clandestino a Break Now, 18 maggio

Giovedì 18 maggio dalle ore 18.00 all’aula occupata Break Now, presso il Polo Piagge, si terrà un’iniziativa con la partecipazione di Genuino Clandestino e Mondeggi Fattoria Senza Padroni. Di seguito il testo dell’evento.

Siamo lieti di invitarvi Giovedì 18 Maggio alle ore 18.00 al nostro evento, un momento di incontro, presentazione e approfondimento sul lavoro portato avanti dal Movimento di Genuino Clandestino e dalla realtà di Mondeggi Bene Comune – Fattoria Senza Padroni.
Tra i temi trattati: Costruire comunità territoriali/Sostenere e diffondere le agricolture contadine/Trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo/Sovranità alimentare/Accesso alla terra e ai saperi contadini/No alla vendita dei terreni agricoli pubblici e degli usi civici/Salvaguardare il patrimonio agro alimentare/Sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la terra “bene comune”/Costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali/Sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita/Antirazzismo/Antifascismo/Antisessismo
A seguire ci sarà un bellissimo aperitivo con alcuni prodotti stagionali a sostegno dei contadini e produttori del GAS NEWROZ.
Il tutto allietato dal trash ribelle di Mainor DJ!

giovedì 4 maggio 2017

Presentazione di 77 E POI… e METROPOLI

Giovedì 11 maggio alle ore 18.00 presso l’aula multimediale, Palazzo Ricci (via Santa Maria 8, Pisa), il Collettivo Universitario Autonomo organizza: “Ce l’hanno fatta pagare cara, ma ci siamo divertiti un casino”; presentazione di “77 e poi…” e della ristampa di “Metropoli”. Saranno presenti Oreste Scalzone e Franco Piperno.
77 E POI…
1977: assalto al cielo, che “finalmente cade sulla terra”. Mentre “il cielo della politica” è scosso da vicende infime come gli scandali, si impenna l’onda della sovversione sociale. Occupazioni, scontri di piazza, l’assassinio poliziesco di Francesco Lorusso, l’immenso tumulto del 12 marzo a Roma. Irrompe un movimento inedito: una “generazione ’77” esonda da fabbriche e scuole, militanti tracimano dalla sinistra extraparlamentare. Si contestano economia e società, Stato, partiti, sindacati, status quo e narrazioni di futuro.
METROPOLI
Nel giugno 1979 arrivò nelle edicole e vendette subito uno sproposito il primo e molto atteso numero di una nuova rivista. Si chiamava Metropoli ed era redatta, come spiegava il primo editoriale, «da un collettivo di compagni che, nel suo insieme, ha attraversato il ’68, l’autunno

domenica 23 aprile 2017

Intervista ad uno studente lavoratore: “La Coop sei tu”. Anche no!?

Finalmente arriva la chiamata per un’offerta di lavoro. Un colloquio, una prospettiva di lavorare è proprio quello che mi mancava in questo periodo, immerso nella sessione di esami.
A chiamarmi stavolta è la Coop, dove vado spesso a fare la spesa e ci lavorano anche dei miei amici. Mesi fa avevo compilato il curriculum on-line sul sito. Finalmente è arrivata la chiamata. Durante la telefonata mi viene specificato che cercano studenti universitari per coprire i turni fine-settimanali, 16 ore di lavoro da suddividere sul sabato e la domenica. Mi sta bene e concordiamo al telefono un appuntamento per il colloquio.
Mi reco il giorno indicato al supermercato Coop di Santa Maria a Monte. Location un po’ fuori portata per tanti studenti che magari non hanno la macchina, ma io per fortuna ce l’ho e mi sono avviato.

venerdì 21 aprile 2017

Libertà per Gabriele Del Grande

Anche Pisa, come tante altre città d’Italia, è scesa in piazza per reclamare la libertà per Gabriele Del Grande, reporter italiano prigioniero da giorni nelle carceri turcheL’appuntamento è per venerdì 21 aprile, ore 18.00, in Piazza dei Cavalieri.

Il 18 Aprile alle 14.30 Gabriele del Grande è riuscito a fare una telefonata dopo infinite proteste.
È la prima telefonata concessa da domenica 9 quando è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay.
Era in Turchia dal 7 Aprile.
Dice Gabriele: “Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei

lunedì 10 aprile 2017

Il 10 aprile a Lucca una grande prova di dignità e riscatto

Il 10 aprile a Lucca centinaia di persone hanno sfilato contro il G7 dei Ministri degli Esteri, contestando il vertice che di fatto riuniva i delegati dei paesi responsabili dei massacri e delle guerre che stanno sconvolgendo buona parte del pianeta. In una città svuotata e blindata, si è scelto di manifestare nonostante i divieti e le minacce della Questura, impattando sui cordoni di polizia nel tentativo di raggiungere il centro storico e sostenendo delle violente cariche. Anche da Pisa e da altre città della Toscana decine e decine di persone hanno deciso di prendere parte a questa giornata di lotta; pubblichiamo di seguito il comunicato prodotto il giorno stesso dalla rete Lucca contro il G7.
IL 10 APRILE A LUCCA UNA GRANDE PROVA DI DIGNITA’ E RISCATTO, NONOSTANTE LA VIOLENZA DELLA POLIZIA
Ci sarà tempo e modo di fare analisi più approfondite sulla giornata di oggi, ma alcune cose ci preme dirle fin da subito, a chi come un disco rotto vede la presunta violenza dello spingere dietro una rete e non vede la violenza dei ministri riuniti nel cuore della nostra città per decidere le prossime guerre e i prossimi morti, dai paesi Nato fino ai rappresentanti della Turchia del dittatore Erdogan e di Qatar e Arabia Saudita, gli stati che hanno finanziato e armato l’Isis e le altre milizie jihadiste che insanguinano la Siria e le nostre città europee.

venerdì 7 aprile 2017

Pisa contro il G7

Pubblichiamo di seguito il comunicato e il video della conferenza stampa tenutasi ieri in Piazza Dante per annunciare la partecipazione, anche da Pisa, alla manifestazione di lunedì 10 a Lucca contro il G7 dei Ministri degli Esteri. Partenza da Pisa alle ore 14.00 alla stazione.
VOSTRE LE GUERRE, NOSTRI I MORTI!
Anche da Pisa saremo presenti alla manifestazione che si terrà a Lucca lunedì 10 aprile, per contestare il G7 dei ministri degli esteri. Sono numerose le ragioni che ci spingono, come cittadini, studenti e precari, collettivi, comitati e associazioni a raccogliere l’appello di Lucca Contro il G7 ed opporci alla presenza dei padroni del mondo a pochi chilometri dalla nostra città.
Lucca il 10 e 11 Aprile ospiterà il G7 dei ministri degli esteri. È il più importante degli 11 incontri con cui il governo Gentiloni, nell’anno di presidenza italiana del G7, prepara (senza badare a spese) il Summit che si svolgerà a Taormina il 26 e 27 Maggio. Il G7 è formato dai sei maggiori paesi della Nato – Stati uniti, Canada, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia – più il Giappone, il più importante alleato degli Stati uniti e partner Nato nella regione Asia/Pacifico.

domenica 12 marzo 2017

Lotto Marzo, Lotto sempre

L’8 marzo milioni di donne in tutto il mondo sono scese in piazza e hanno scioperato al grido “Se non valiamo, non produciamo”, rispondendo all’appello argentino “Ni una Menos” contro la violenza di genere, economica, sociale, lavorativa, sanitaria e istituzionale.
Una giornata centrale nel porsi come punto contemporaneamente di inizio e fine. Fine del femminismo istituzionale che da decenni usa il corpo e la vita delle donne come strumento di controllo e propaganda, vedendo la violenza solo come emergenzialità. Inizio, o potenziale emersione, di un soggetto che afferma la propria potenza, a partire da se stesse e dal rifiuto del proprio ruolo sociale e lavorativo. Questo pensiamo sia il punto zero da cui ripartire per far sì che l’otto marzo sia tutti i giorni, per trasformare e lottare nella nostra quotidianità.

giovedì 9 marzo 2017

Occupata la Mala Servanen Jin

Ieri sera dopo il corteo è stato occupato lo stabile in via garibaldi dall’assemblea delle donne in lotta che ha dato vita alla mala Servaven Jin occupata (casa delle donne che combattono), nome che si rifà alle lotte delle donne kurde. La struttura di proprietà del Comune è stata costruita con i fondi vincolati dalla legge martelli come centro di prima accoglienza per migranti. Nel 2013 ol comune e la società della salute mettono in campo un progetto di ristrutturazione tramite un investimento di 640 mila euro per cui la struttura è stata chiusa. Nessun lavoro é mai stato eseguito e anni di abbandono hanno reso la struttura una “bomba igienica”. Le occupanti denunciano questo stato di abbandono e incuria dei beni pubblici, lanciando i primi due giorni di pulizie collettive per domani e sabato. Domenica è invece lanciata l’assemblea cittadina alle ore 18.
Di seguito il comunicato diffuso dall’assemblea delle donne in lotta.

sabato 28 gennaio 2017

Via dell'Occhio la lotta per il diritto allo studio continua

A dicembre 2016 l’avvocatura dell’azienda per il diritto allo studio universitario ha inviato ad una studentessa precaria un’ingiunzione di pagamento di oltre 300 mila euro per un supposto danno dovuto all’occupazione dell’immobile di via dell’Occhio avvenuta nel 2009.
Questa decisione è stata presa nel Consiglio d’Amministrazione del 29 luglio nel quale non era presente la componente studentesca. In quest’atto è presentata una ricostruzione faziosa e strumentale della vicenda di via dell’Occhio col chiaro intento di intimorire gli abitanti e farli uscire dall’immobile, coinvolto nell’ennesima operazione speculativa. Infatti la palazzina di proprietà del DSU insieme alla residenza studentesca Campaldino sono in permuta per la costruzione della casa dello studente San Cataldo, i cui lavori di costruzione dovrebbero terminare a dicembre 2018.