sabato 17 settembre 2016

Presentazione del libro Giulio Regeni Le verità ignorate con l'autore Lorenzo Declich


Ieri, 16 settembre, si è tenuta la presentazione del libro "Giulio Regeni, le verità ignorate. La dittatura di al-Sisi e i rapporti tra Italia ed Egitto" con Lorenzo Declich, l'autore.

Nell'Egitto di al-Sisi le sparizioni, le torture e le uccisioni non rappresentano un caso eccezionale. Quello di Giulio Regeni è prima di tutto un caso politico. Dalla sua morte i rapporti "culturali" tra Italia ed Egitto sono stati bloccati, quelli economici invece non hanno subito alcune modifiche (l'Italia è il primo partner commerciale dell'Egitto).. Vostri gli affari, nostri i morti.

“Giulio Regeni non era una spia, non era un giornalista del manifesto, e non era neanche uno sprovveduto o qualcuno che si faceva sfruttare i suoi supervisor. Era un ricercatore così va ricordato”



lunedì 12 settembre 2016

L'università la vogliamo fare ma non così. Sui test d'ammissione e valutazione all'Università

L'UNIVERSITà LA VOGLIAMO FARE, MA NON COSì!
...SUI TEST D'AMMISSIONE E DI VALUTAZIONE

In questi giorni (in realtà già da luglio) molte aspiranti matricole si sottopongono a test di ammissione all'università. Per tutte le facoltà è previsto un test. 
Per quelle a numero chiuso e ad accesso programmato è necessario raggiungere un punteggio minimo che comunque non è sufficiente all'ammissione perché occorre rientrare in graduatoria, e il numero dei posti è limitato. La differenza tra numero chiuso e ad accesso programmato è praticamente inesistente. Nel primo caso le domande da somministrare le decide il singolo ateneo e la graduatoria non è nazionale, nel secondo invece a decidere è il ministero e la graduatoria è nazionale. 
Per quelle a numero aperto è previsto un test di valutazione, che in teoria non è vincolante ai fini dell'iscrizione al corso di laurea, in pratica lo è. Se non si raggiunge un risultato minimo in un determinato settore, si passa col cosiddetto "debito" che dovrà essere recuperato, pena l'impossibilità di sostenere esami, nonostante ci si sia regolarmente iscritti e con tanto di tasse pagate. I test, più o meno lunghi, sono organizzati in stile INVALSI. Domande a risposta multipla, conoscenze nozionistiche che riguardano collateralmente la capacità o meno di studiare o la nostra voglia di farlo. Come nelle scuole superiori, ed elementari, il modello di insegnamento e apprendimento imposto è questo. Non solo per i test iniziali, ma per tutto il percorso formativo. Un tentativo di uniformazione al mondo anglo-americano in via di fallimento, e con ben altra tradizione scolastica. Come se la banalizzazione e la standardizzazione dello studio non bastasse, aumentano a dismisura i costi per potervi accedere.