giovedì 17 marzo 2016

Report assemblea #StopVqr

Ieri all'assemblea studenti-professori sul sabotaggio della VQR abbiamo visto affacciarsi, prender parola, infervorarsi tanti docenti, tutti protagonisti di una protesta che ha smosso pezzi importanti dell'università... mettendola in discussione. Un fatto che, se la memoria non tradisce, non succedeva da anni. Abbiamo visto voglia di discutere, forse di ridiscutersi.
Matura un'insopportabilità... anche in altri, non solo in noi studenti che, in troppi magari siamo stati costretti ad abbandonare in silenzio l'idea di lottare da dentro, lasciandola in questi anni, questa università ('ma chi me lo fa fare? Ma a che serve?'). Abbiamo sentito parole oneste: “una protesta si è chiusa, si apre un'altra fase che immagina nuove forme”; “il sabotaggio della valutazione voleva trasfigurare l'immagine di università auspicata dal MIUR per creare un problema”. C'era incazzatura. Non rassegnazione. Ed è bastato urtare qualcuno che stava sopra di noi... sfiduciandolo.
La sfiducia nei meccanismi di un sistema rispetto al quale ci si sente traditi crediamo sia già una buona condizione di possibilità per immaginarne un altro di sistema.

In tante Università è stata chiamata per lunedì 21 una giornata di mobilitazione per una primavera dell'Università. Politici, in alcuni casi anche Rettori, vorranno sfilare a braccetto con la protesta e con gli studenti. Un momento importante, un rito di una comunità, quella accademica, ormai rotta, perché stracciata da interessi e valori contrapposti. A Pisa uno scontro all'interno dell'istituzione universitaria ha già prodotto una certa disillusione: “Non crediamo ci ascolteranno”. E' vero, non lo hanno fatto fin'ora. Per noi sarà l'occasione in cui rilanciare una protesta che crediamo debba essere nostra. Degli studenti, di chi fino a oggi è stato immaginato solo come pezzo intercambiabile in questa università. Per conquistare una nostra autonomia contro questa macchina, un nostro discorso sulle forme della nostra insopportabilità. Non abbiamo niente da domandare. Sappiamo che non vogliamo questa università. Non sappiamo se basterà rifinanziarla, forse andrà ridefinita. Partiamo per piccoli passi: fermiamola. Abbiamo da indicare responsabilità e trovare nuove forme di sabotaggio di questa università.
Ci vediamo lunedì 21 all'aula magna del polo Fibonacci per riprendere il filo di questi discorsi...