Questa mattina, come
studenti e studentesse dell'area umanistica, siamo stati dai
direttori dei dipartimenti di Civiltà e Forme del Sapere e
Filologia, Letteratura e Linguistica per fare in modo che anche i
docenti, i direttori e successivamente anche i vertici
dell'Università si esprimano e prendano posizione rispetto alle
riforme della Buona Scuola e dei suoi rapporti con la legge delega
sul lavoro (Jobs Act). I professori Polsi e Tulli, partendo dalla
situazione già disastrosa in cui versano i nostri dipartimenti, si
sono detti disponibili al dibattito, accettando di portare ai
consigli di gennaio un punto in cui discutere le conseguenze
dell'istituzione delle cosiddette Magistrali Abilitanti previste
dalle linee guida della riforma Giannini-Renzi. In particolar modo,
il Direttore Tulli ha avanzato la proposta di costruire per la
seconda metà di gennaio un'assemblea congiunta docenti-studenti in
cui discutere la questione ed elaborare un documento di contrarietà
a un piano di dismissione dell'impianto disciplinare
dell'insegnamento umanistico, la sua riduzione a una formazione
professionalizzante peraltro gravemente compromessa da una riduzione
dell'accesso alle cattedre. È questo, riteniamo, un primo
importante passaggio di partecipazione e confronto per elaborare una
presa di posizione pubblica da portare ai vertici dell'Ateneo pisano.