martedì 8 luglio 2014

Il DSU strumentalizza l'emergenza alloggi: il caso di villa Madrè

Oggi si è tenuto il CdA del DSU a Firenze: è stato approvato il protocollo d'intesa con APES per destinare 16 unità del complesso di villa Madrè al diritto allo studio.
Villa Madrè si trova tra via delle Cascine e via Aurelia, è di proprietà della società Condotte spa. Questa struttura è stata presa in affitto da APES per conto del comune di Pisa.

La struttura, completata nel 2009, avrebbe dovuto ospitare un hotel a quattro stelle di 135 camere e due fabbricati a destinazione turistico-alberghiera di 28 unità. L'investimento è risultato essere fallimentare, la struttura non è mai stata innaugurata.
Da febbraio il Comune di Pisa ha reso pubblica la trattativa di un contratto d' affitto per offrire una soluzione alle famiglie in emergenza abitativa. La trattativa si è conclusa a maggio e da allora il Comune versa trentacinque mila euro a trimeste, tenendo la struttura sempre vuota.
L'edificio è oggi a disponibilità dell'Apes per le finalità dell'Agenzia casa ma il comune ha mostrato al DSU la disponibiltà di una collaborazione per tentare di risolvere l'emergenza abitativa studentesca.


L' ARDSU rileverà 16 unità della villa Madrè per cercare una soluzione alla drammatica carenza di alloggi per gli studenti borsisti idonei. Il canone d'affitto annuno (compreso il mobilio, a carico dell'ARSU) sarà di 85.954€ per poco più di venti posti letto, situati fuori città, che ci creeranno notevoli disagi agli studenti che ci dovranno alloggiare.
In cambio l'ARDSU cederà i due appartamenti di via della Spina e via Battelli all'Apes per un affitto annuo complessivo di 10,696€.
Non bisogna essere dei geni della contabilità per capire che c'è qualcosa che non torna.

L'intesa tra DSU e Comune di Pisa si mostra affiatata solo quando c'è dietro una speculazione. Come è successo nello scandalo delle residenze di via dell'Occhio e più recentemente sulla questione dell'ex convento di Santa Croce in Fossabanda. Il diritto alla studio abbandona l'embrionale trattativa sulla cessione a canone agevolato dell'ex convento, che fornirebbe centinaia di posti letto e un punto mensa, per aiutare il comune a concludere l'ennesima trattiva a vantaggio dei grandi speculatori delle costruzioni (Condotte spa fa parte del cartello che ha vinto l'appalto per la costruzione del People Mover).

Gli investimenti del diritto allo studio si muovono solo nel momento in cui permettono il guadagno del privato di turno, come è successo per le residenze di Praticelli, via dell'Occhio e Campaldino. Ora che le speculazioni intorno a villa Madrè sono giostrate da Comune e Apes l'ARDSU non può, e non vuole, certo rimanere fuori dai giochi.

Le mobilitazioni che abbiamo portato avanti da questo autunno hanno indicato varie strutture pubbliche che potrebbero essere destinate ad alloggi studenteschi.
Il DSU fa i propri conti sempre dimenticando per chi li fa: per noi studenti, e a noi questi conti non tornano.

L' emergenza abitativa viene utilizzata strumentalmente da Comune e DSU. Quest'ultimo si configura come un agenzia del comune, sempre pronta a salvare gli investimenti sbagliati del privato di turno.
La logica di un'apparente soluzione temporanea dell'emergenza abitativa studentesca, con l'apertura di 28 posti letto, nasconde una speculazione che evidenzia il costante ruolo del pubblico come garanzia dei rischi d'impresa del privato.

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articolo InfoAut