martedì 5 novembre 2013

ASSEMBLEA D'ATENEO: reddito e risorse contro l'università della crisi

I provvedimenti imposti dalla Gelmini fino a Profumo hanno contribuito all’inasprimento delle condizioni in cui versa l'università. Dalle borse di studio, alla ristrutturazione della didattica, dal blocco del turn-over, alla continua svendita del patrimonio pubblico l'università ha cambiato volto diventando sempre più terreno di sacrifici più che di formazione.
I recenti provvedimenti del Ministro Carrozza affiancano una commissione di revisione di spesa ai tagli previsti: 28 milioni nel 2016, 70 nel 2017, 84 nel 2018.
Inoltre diverse misure incrociano smantellamento della formazione e dello stato sociale associato:


  • Per il sistema universitario il TURN-OVER complessivo è fissato al 20%, ma agli atenei d'eccellenza Scuola Superiore Sant’Anna e Scuola Normale vengono invece accordati turn-over rispettivamente del 212% e del 160%.
  • Il decreto AVA ha spinto gli atenei a chiudere corsi e ad inserire blocchi all'accesso del 57% dei cori di laurea
  • Oltre il 50% degli idonei a Pisa non riceverà un alloggio. I POSTI ALLOGGIO INSUFFICIENTI Oltre 1500 studenti sono esclusi da questo diritto e sono quindi costretti a indebitarsi con affitti che arrivano anche a 300 euro al mese, facendo gli interessi dei grandi proprietari immobiliari.
  • La SERVICE TAX e altri provvedimenti varati dal governo delle larghe intese scaricano l'IMU sugli inquilini in affitto, peggiorando ancora le condizioni degli studenti fuori sede
  • Nell'area umanistica a Pisa sono sempre di più i CORSI CHE TACCIONO. Inoltre l’appello di dicembre nel dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica è stato eliminato, mentre a Civiltà e Forme del sapere al suo posto ne è stato inserito un altro a gennaio, appesantendo ulteriormente il carico di studio e impedendo a tanti di laurearsi nella sessione invernale.


Si manifesta quindi una incompatibilità radicale tra bisogno formativo e politica di gestione delle risorse pubbliche. Ci costringono ai sacrifici perché sostengono che le risorse sono scarse. Ma, come la Conferenza Università e Territorio ha dimostrato (21/10/13), queste ci sono e sono oggetto di una svendita e di una lottizzazione arbitrata dal comune.

Una serie di immobili pubblici vengono desitinati a una valorizzazione contraria alle nostre esigenze: dall'albergo comunale di Santa Croce in Fossabanda, pressoché pronto all'uso per sanare l'emergenza abitativa studentesca, alla porzione dell’Ex Convento delle Benedettine, acquistato per costruire una foresteria di lusso per soli visiting professor. Allo stesso modo la Residenza Paradisa dev'essere rilevata dall'INAIL, e l'ex residenza DSU di Via dell'Occhio e quella ancora in uso di Campaldino così come lo studentato occupato SPOT a Palazzo Feroci devono essere tolti dai piani di alienazione.
Il patrimonio pubblico non può essere svenduto a speculatori privati o esser fatto oggetto di speculazione. Deve anzi esser riutilizzato e messo a disposizione della collettività.

Quando l’abisso tra gli interessi dei poteri forti (università, grandi investitori privati, scuole private) e i bisogni dello studente si fa sempre più evidenti, non resta che metterci insieme, discutere e proporre un'alternativa concreta che possa darsi un progetto diverso e che riesca ad attaccare i diretti responsabili dei processi di impoverimento e svalutazione continua universitaria. Come sul terreno della lotta per la casa si è espressa un'opposizione sociale nella giornata romana del 19 ottobre e del 31, così anche nell'università costruiamo l'opposizione alla loro austerità costruendo la giornata di mobilitazione del 15 novembre.

ASSEMBLEA D'ATENEO il 12 novembre al Polo Carmignani ORE 11

Per info Fb: Collettivo Universitario Autonomo Pisa 
Spot - studentato occupato autogestito