sabato 19 novembre 2011

OccupyPisa interviene dal palco di Celestini

Siamo studenti, precari, disoccupati, abitanti dei quartieri popolari, giovani che probabilmente non avranno mai la pensione.

In questi giorni siamo bombardati dai titoli dei media maistream che sostengono la possibilità di una prossima uscita dalla crisi, un’uscita che richiederà sacrifici da parte di tutti, parlano quindi di equità. Non fidarsi del governo Monti non nasce da un pregiudizio, ma dalla consapevolezza che i sacrifici che verranno chiesti partiranno da noi e si concluderanno a noi.


La nostra realtà quotidiana è già questa: da quando la crisi economica è esplosa, noi abbiamo cominciato a pagarla!La paghiamo ogni giorno nei luoghi di lavoro, nelle nostre scuole che cadono a pezzi, nelle nostre università sempre più fabbriche di precariato. La paghiamo nelle nostre città, che nella morsa della crisi divengono sempre più luoghi inariditi e desocializzanti.


Per questo oggi siamo qui, in un luogo come il teatro Verdi, centro e parte della cultura pisana; crediamo che arte, cultura, saperi rappresentino parte del patrimonio da difendere e da non assoggettare alle logiche delle banche e del profitto. La cultura per noi non è logica commerciale, non è un nemico come lo è stato per il governo Berlusconi, ma è qualcosa che necessariamente deve essere accessibile a tutti, deve essere un elemento risocializzante, che non abbia confini, che sia anche occasione di ridefinizione degli spazi urbani troppo spesso suddivisi tra un centro città-vetrina e quartieri-dormitorio.


Questa è la sfida che proponiamo!Possiamo costruire un presente e un futuro di cambiamento che non si risolvano unicamente nella brutalità delle logiche finanziarie?!


Questo è quello che stiamo provando a fare!Questo è quello che vorremmo realizzare sperimentando nuovi spazi di socialità, di democrazia e di organizzazione.


E’ per questo motivo che da qualche giorno ci siamo riappropriati di uno spazio vuoto della nostra città. Uno stabile nel cuore della città universitaria, che è stato oggetto di diverse speculazioni, passando da una proprietà all’altra, di banca in banca, rimanendo inutilizzato.

Via la Pergola è per noi la concretizzazione dello slogan Occupy Pisa.


Occupy Pisa è un’idea, un progetto, una possibilità, una risposta, un punto da cui ripartire per creare forme di cooperazione, di scambio, di messa in comune che vadano oltre la povertà che ci cade addosso ogni giorno e che siano il segno tangibile di un cambiamento reale.

Via la Pergola è un divenire, vi invitiamo ad attraversarla, a conoscerla, a costruirla!

 

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