sabato 29 novembre 2014

Buona scuola e Job Act. Per chi studiamo, per cosa studiamo?

In queste giornate si sta approvando alla camera il Job Act, ultima ridefinizione della politica economica italiana e base d'appoggio per la definitiva e totale precarizzazione del mondo del lavoro, sopratutto di quello giovanile. È di oggi la notizia dell'ennesimo aumento della disoccupazione, alla faccia dell'ottimismo di analisti e renziani.

Sempre tra i palazzi romani si stanno preparando i decreti attuativi della Buona Scuola che vedranno la luce a gennaio, premesse necessarie delle riforme del Job Act, si propongono di precarizzare e valorizzare nel miglior modo possibile anche il mondo della formazione.

giovedì 6 novembre 2014

Il tempo della politica lavora contro gli studenti



Ieri ennesima puntata dell'infinita telenovela su Fossabanda. La Conferenza Università e Territorio si è un'altra volta riunita per decidere di rinviare la decisione sull'acquisizione dell'albergo di Santa Croce in Fossabanda da parte del DSU come residenza studentesca. Esattamente come la precedente CUT rinviò al 14 ottobre la medesima decisione, senza poi dare risposte, ed esattamente come giunte fantasma e consigli comunali si sono ben guardate dal prendere una posizione ufficiale sulla vicenda annunciando, però l'interesse e le offerte di soggetti privati per l'acquisizione della struttura.

Su questa storia di parole da marinai e false promesse vogliamo formulare una riflessione in merito a due aspetti:
1) la natura di una trattativa condotta solo su un piano istituzionale
2) la considerazione dei reali rapporti di forza che determinano i reali interessi dei soggetti coinvolti nella trattativa e il loro peso.

  1. Fossabanda, le CUT e le trattative... ma quali aspettative?
La partita sull'albergo di Santa Croce in Fossabanda e la sua rivendicazione da parte dei movimenti studenteschi durante l'anno scorso tra assemblee d'ateneo e occupazioni, riguarda, più in generale una partita sull'appropriazione delle risorse pubbliche: redistribuirle verso il basso, per soddisfare bisogni complessi e urgenti della popolazione studentesca, quali l'abitare e il mantenimento di condizioni di vita dignitose e libere dal ricatto dell'affitto e del lavoro intermittente e sottopagato, oppure valorizzarle verso l'altro, nel mercato immobiliare o a vantaggio di soggetti investitori privati.